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La scoperta dell’acqua calda

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[TRIP: NOTE DI VIAGGIO]

viaggiIl trip di questa settimana è dedicato ad una zona della Toscana tradizionalmente famosa per la sua tradizione vitivinicola. Ma non ho intenzione di parlarvi di vino, bensì di acqua. No, non sono diventata improvvisante astemia.

È che da queste parti c’è un vulcano estinto ormai da tempo immemorabile, il Monte Amiata, che BagnoVignoni_parcoMulinidopo aver riversato fiumi di fuoco in ere remote, oggi (geologicamente parlando) dispensa acque preziose e benefiche che si traducono in sorgenti fresche e salutari da bere e piscine calde naturali, dove restare immersi per dimenticare stress e follie del quotidiano.
Secondo il mito, Saturno, stufo dei clamori di guerra e della litigiosità degli uomini, in un momento di esasperazione lanciò un fulmine nel cratere dell’Amiata, facendone sgorgare acque calde sulfuree che in poco tempo avvolsero tutto, donando pace e tranquillità tutt’intorno. Gli uomini che nacquero da questo caldo ventre erano miracolosamente più saggi e felici. Come dire: dopo una bella calamità naturale, rimettiamo tutti la testa apposto (e qui, parentesi nel racconto mitologico, mi riferisco a fatti recentemente accaduti dove, come al solito, arroganza e avidità umane sono le prime colpevoli, senza scomodare più di tanto i dissesti idrogeologici, che ci sono da sempre). Questa è l’origine di Saturnia, che sorge in Alta Maremma, proprio sotto l’Amiata.

Saturnia_CascatedelMulinoConosciute e sfruttate già ai tempi degli Etruschi, che veneravano le divinità delle “acque salutari”, le terme della zona furono molto amate anche da famosi personaggi storici, come Ottaviano Augusto, Lorenzo dè Medici e Santa Caterina da Siena, oltre che da diversi Papi, come Pio II (Enea Silvio Piccolomini). I Romani ne andavano notoriamente pazzi, dopo un periodo di oscurantismo nel Medioevo, con il riprendere dei traffici lungo la via Francigena che passa di qui, i trattamenti e il rito del bagno termale tornarono in auge.
Sempre nei dintorni dell’Amiata ci sono Bagno Vignoni, Bagno San Filippo, San Casciano dei Bagni, Chianciano Terme, un po’ più distanti ci sono anche Rapolano e Petriolo.
Oggi, Terme e SPA sono frequentatissime ovunque. Si è persino creato un movimento turistico, BagniSanFilippo_LaBalenaquello del wellness, che muove discrete cifre.

Ma il calore che la Terra cova nel sottosuolo non è solo fonte di ameno benessere. Potenzialmente siamo tutti seduti su una riserva illimitata di energia pulita. Proprio nella zona dell’Amiata sono in corso da parecchi anni attività di sfruttamento del potenziale geotermico dell’area. L’ENEL, che a livello mondiale vanta una solida esperienza (cominciata a Larderello nel 1904) di sperimentazione in questo campo, è presente sul territorio, nei pressi dei soffioni boraciferi di Santa Fiora e Piancastagnaio. A Bagnore, poco sopra il comune di Santa Fiora, esiste dal 1998 una centrale geotermica.
Ad oggi la Toscana risolve il 25% del fabbisogno energetico grazie alla geotermia, ma una serie di problemi sono sorti in relazione a queste attività tradizionali. Attualmente sono in corso diverse ricerche per ottimizzare l’impatto ambientale degli impianti ed evitare danni collaterali dovuti alle trivellazioni e allo sfruttamento delle acque. Non è che di danni non se ne siano fatti: fughe di gas, BagniSanFilippo_FossoBiancotremori causati dalle trivellazioni in profondità e le prime centrali poi sono proprio bruttarelle. Ci sono anche timori sull’inquinamento delle falde acquifere. Sono però in corso nuovi studi. Ci si sta impegnando a sviluppare tecnologie meno invasive, come la bassa entalpia che, invece, sfrutta il sottosuolo come serbatoio termico dal quale estrarre calore durante la stagione invernale e al quale cederne durante la stagione estiva, senza trivellazioni profonde. Basta infatti la differenza di temperatura tra la superficie e il suolo sottostante (a secondo della profondità) per sfruttare il gradiente termico.
Insomma, prima che Saturno si arrabbi di nuovo e mandi giù un’altra saetta, sarà bene darsi da fare in maniera onesta e costruttiva, voi che ne dite?

INFO COME ARRIVARE E DOVE ANDARE

Per maggiori informazioni sull’area potete rivolgervi a:

–  APT Monte Amiata (tel. 0577 775811, www.amiataturismo.it, info@amiataturismo.it),

–  Consorzio L’Altra Maremma (via Mazzini 4, Saturnia, tel. 0564 601280, www.laltramaremma.it).
Dove mangiare:
Ristorante Enoteca La Cascia (vie del Bivio 23, Montemerano, tel. 0564 602858, la-cascia@tiscali.it) Locale ai piedi del borgo medievale di Montemerano, offre piatti tipici della cucina maremmana, come l’acquacotta (zuppa a base di spinaci, pomodori e cipolla su crostone di pane e formaggio), i pici, il pecorino toscano e il vino locale: il Morellino di Scansano. Il signor Giovanni, il proprietario, è anche un appassionato apicoltore!

Ristorante Osteria dell’Orcia (Castiglione d’Orcia, Siena, tel. 0577 887111, www.cretedisiena.com/hotel_dell_orcia/, infohoteldelorcia@cretedisiena.com) Nato dal restauro di un’antica stazione di posta del 1500, si trova in prossimità del fiume Orcia, proprio lungo la vecchia via Francigena. Aperto la sera per cena, su prenotazione. Il menù e i prezzi variano a secondo delle materie prime a disposizione della cucina.

Ristorante Bar L’Oasi La Foce (Castelluccio, Località La Foce, Pienza, tel. 0578 755077, www.oasilafoce.it) Vecchio “Dopo Lavoro Rurale” costruito nel 1939 dai Marchesi Origo per creare un ambiente di socializzazione per i lavoranti della loro immensa Azienda Agricola, in posizione panoramica sulle colline sottostanti.

Dove Dormire:

Hotel Terme San Filippo (Bagni San Filippo, Siena, tel. 0577 872982, www.termesanfilippo.it, info@termesanfilippo.it).
Agriturismo la Grancia (località Spedaletto, Pienza, tel. 0578 748158, www.agriturismocastellolagrancia.com, granciadispedaletto@cretedisiena.com)

Hotel Il Melograno (località Ponticello, Montemerano, Saturnia, tel. 0564 602609, www.CharmeRelax.com/melograno, melograno@CharmeRelax.com)

Dove coccolarsi:

Terme dei Bagni di San Filippo (San Filippo, Siena, tel. 0577 872982, www.termesanfilippo.it, info@termesanfilippo.it) La piscina, che si trova proprio sopra il Fosso Bianco e la Balena, è aperta dalle 8.30 alle 19.00 (martedì fino alle 16.30). L’ingresso giornaliero è di €10,00 (sabato, domenica e festivi €12,00).

Fonteverde Natural Spa Resort (Località Terme 1, San Casciano dei Bagni, Siena, tel. 0578 572362, www.fonteverdespa.com, info@fonteverdespa.com) Le acque termali delle sorgenti Fonteverde, già conosciute per le proprietà terapeutiche dagli antichi Etruschi, sono solfate, calciche, fluorate, magnesiache e sgorgano in superficie ad una temperatura di 42° C. L’ingresso giornaliero costa €19,00 da lunedì a venerdì, €27,00 sabato e domenica, festivi e prefestivi.

Terme di Saturnia (Saturnia, Grosseto, tel. 0564 600111, www.termedisaturnia.it, info@termedisaturnia.it) Con quattro piscine termali all’aperto, idromassaggi e percorsi vascolari di acqua fredda e calda, il Parco piscine delle Terme di Saturnia, è sicuramente uno dei più grandi parchi piscine della Toscana. L’ingresso giornaliero costa €22,00, il supplemento Bagno Sorgente Termale €22,00.

Amanda Ronzoni

(Foto di Amanda Ronzoni)
La rupe sotto Bagno Vignoni dove sorge il Parco dei Mulini
Le Cascate dei Mulini a Saturnia
La famosa Balena, concrezione calcarea nel bosco di Bagni San Filippo
Le acque del Fosso Bianco, sempre a Bagni San Filippo

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