Sara Vannelli, Guarda che me ne vado
LIBRI- Parole sgorganti, inebrianti, succulente e accattivanti. Parole che suonano, vibrano, parlano, che si fanno ascoltare, che fanno rumore. Parole vaganti e aleatorie o incisive e penetranti, dolci o sferranti. Parole sgargianti o informali. Parole che si fondono e si confondono, che dicono e non dicono, che giocano e si inseguono… Voci di campo e fuori campo, sottofondo musicale, bicchieri ridenti. E poi?
E poi… tutto ciò che non sempre si vede, tutto ciò che non sempre si sente, questo frastuono apparente di parole, questa miscela di sensazioni, questo fulmineo coinvolgimento e un clima caldo e accogliente hanno caratterizzato la serata di presentazione del libro Guarda che me ne vado tenutasi lo scorso 19 giugno al Caffè Fandango a Roma, in cui proprio le parole sono state le protagoniste, insieme alla sua autrice Sara Vannelli.
Lei, una persona semplice, ironica, passionale e spassionata con se stessa e con gli altri, ha messo a suo agio i presenti, coinvolgendoli senza difficoltà, ma con la semplicità che la caratterizza. Una dote che l’ ha contraddistinta all’istante, dimostrando di essere se stessa da subito. Ed è proprio, forse, questo suo essere imprescindibile, questo suo essere al di sopra del normale troppo normale, che le ha dato quel tocco in più, quella spinta o quel particolare fiuto che non tutti hanno nel cogliere la quotidianità, attribuendo ad essa quel ventaglio di colori e sfumature varie, che non delineano solo i contorni e le sagome ma ne fanno un’opera d’arte… E quest’opera è racchiusa nel suo libro.
La presentazione è stata degustata con la lettura di alcuni brani, interpretati da voci teatranti, che hanno saputo dare quel particolare effetto scenico al tutto, accompagnata dai musicisti che non hanno perso la loro occasione di condividere con i presenti la gioia dell’artista.
E poi… tutto ciò che non sempre si vede, tutto ciò che non sempre si sente, questo frastuono apparente di parole, questa miscela di sensazioni, questo fulmineo coinvolgimento e un clima caldo e accogliente hanno caratterizzato la serata di presentazione del libro Guarda che me ne vado tenutasi lo scorso 19 giugno al Caffè Fandango a Roma, in cui proprio le parole sono state le protagoniste, insieme alla sua autrice Sara Vannelli.
Lei, una persona semplice, ironica, passionale e spassionata con se stessa e con gli altri, ha messo a suo agio i presenti, coinvolgendoli senza difficoltà, ma con la semplicità che la caratterizza. Una dote che l’ ha contraddistinta all’istante, dimostrando di essere se stessa da subito. Ed è proprio, forse, questo suo essere imprescindibile, questo suo essere al di sopra del normale troppo normale, che le ha dato quel tocco in più, quella spinta o quel particolare fiuto che non tutti hanno nel cogliere la quotidianità, attribuendo ad essa quel ventaglio di colori e sfumature varie, che non delineano solo i contorni e le sagome ma ne fanno un’opera d’arte… E quest’opera è racchiusa nel suo libro.
La presentazione è stata degustata con la lettura di alcuni brani, interpretati da voci teatranti, che hanno saputo dare quel particolare effetto scenico al tutto, accompagnata dai musicisti che non hanno perso la loro occasione di condividere con i presenti la gioia dell’artista.
Così dunque, in questa piccola saletta colma di amici e buon umore, Sara Vannelli, ha presentato, in modo quasi incredulo, con l’entusiasmo di una bambina, ma col paracadute, il suo primo libro, che uscirà pubblicamente l’8 luglio p.v. e che suggerirei di non perdere, perché dagli anticipi proposti, si prospetta decisamente singolare.
Sara Vannelli, Guarda che me ne vado, Leconte, pg 160, € 12
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