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La ragazza del mio migliore amico, regia di Howard Deutch

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la_ragazza1CINEMA- Vi è mai capitato di amare perdutamente una donna e non essere ricambiati? Quelle situazioni in cui tu sei l’amico perfetto, il ragazzo con cui fare jogging, ma non per andare a letto? Beh è quello che capita a Dustin (Jason Biggs)  che ama Alexis (Kate Hudson) non ricambiato e davanti a un netto rifiuto decide di passare a una strategia alternativa: ingaggiare l’amico e coinquilino Tank (Dane Cook), latin lover “al contrario” di professione, per sedurla e poi con modi e metodi poco ortodossi respingerla a tal punto da far sì che ritorni sui suoi passi.
Una strategia ben collaudata e infallibile sulla carta: ma che succede se la donna di turno sembra accettare i modi a dir poco “sui generis” e le avances di un uomo che mostra tutto tranne il romanticismo? È questa la trama di La ragazza del mio migliore amico, un film  di Howard Deutch che ha fra gli interpreti anche un simpatico e geniale  Alec Baldwin che, seppur appesantito da qualche chilo di troppo, funziona bene anche come acchiappa donne attempato.
La storia, tra colpi di scena, gag e battute spesso riuscite, affronta in modo goliardico e spensierato il corteggiamento, l’amore e i rapporti di coppia fra piccole bugie e tradimenti da nascondere. C’è chi lo ha associato al classico dei classici Harry ti presento Sally: forse il paragone è un po’ troppo ambizioso, ma di certo in quanto a dialoghi brillanti e sketch il film si la_ragazza2difende bene, soprattutto rispetto alla “media” dei movie estivi che difficilmente risultano essere all’altezza delle aspettative. I protagonisti risultano molto a loro agio in questa commedy ed in particolare la Hudson dà grande prova di ironia e bravura attraverso un personaggio sfaccettato che risulta fin da subito irresistibile.
Peccato solo per la locandina e il titolo che, come spesso capita, fanno più da respingente che da stimolo a comprare il biglietto per entrare in sala. Il finale, come da copione, prevede un happy end un po’ scontato, ma questo sembra essere da tempo il limite di tanti film brillanti che verso gli ultimi venti minuti sembrano costretti ad un copione sempre identico. Piccoli limiti della commedia? Forse. In ogni caso, buona visione!

Angelo Passero, cinema, Howard Deutch, La ragazza del mio migliore amico, Marte Magazine, martelive, Recensioni

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