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No sex please, we are British

No_sex_please_we_are_British
[TEATRO]

No_sex_please_we_are_BritishInghilterra, anni ’70, un mistero da nascondere alla società del perbenismo (guardona e artificiosa) e stravaganze minuziosamente condite da passioni sopite con humour tipicamente inglese. Sono questi gli elementi che compongono la commedia portata alla luce dalla creatività di Anthony Marriot & Alistair Foot Niente sesso, siamo inglesi e che dal 20 al 24 Maggio è andata in scena al Teatro Albertino di Roma con l’Associazione Culturale La ribalta e lo Studio.

Tutto inizia con un errore, quando la dolce (ma non troppo) Frances, all’insaputa del suo caro ed ingenuo (forse troppo) marito Peter, ordina dei cristalli ad una ditta svedese che invece le farà recapitare materiale pericolosamente piccante, rifornendola di continuo di beni di prima necessità carnale come foto e video hard che farebbero arrossire anche l’ideatore.
Le scene che ne derivano seguono uno spassionato intrecciarsi di comparse di personaggi stravaganti nella casa che la novella coppia ha arredato con molto gusto (merito dello scenografo Maurizio Marchini) a cominciare dall’imbarazzante e sfacciata suocera Eleanor la quale, ignara del misfatto, cerca di corteggiare e ammaliarsi le attenzioni di Mr. Bromhead, titolare dell’Istituto di credito (un individuo troppo formale come la società che incarna) presso cui suo figlio Peter presta servizio.
Le continue consegne di materiale pornografico mettono a repentaglio la sicurezza professionale di Peter il quale cerca un complice in Mr. Bridge nel suo tentativo di nascondere le prove ad Eleanor, al suo datore di lavoro e alla comunità che intanto scopre dai giornalisti (dove c’è mistero c’è sempre chi canta) l’esistenza di un giro di materiale “peccaminoso” che si nasconde (non troppo bene) tra le rive del fiume che taglia la città.
Dopo varie peripezie e fugaci incontri con l’ispettore di banca, un  tale Mr. Needham a dir No_sex_please_we_are_British_2poco affidabile nella sua dipendenza da tranquillanti, che nel tentativo di controllare il suo contegno si perde in preda al delirio, nonché un curioso quanto strano Ispettore di Polizia a caccia di notizie piccanti, la parte conclusiva si presenta al pubblico come la soluzione di un rebus che trova la chiave in un insospettato personaggio, reo di essere caduto nelle mani fatate della tentazione.

Una commedia esilarante, che forse necessita di qualche sforbiciata scenica, ma anche maliziosa senza mai scendere nel volgare, d’altronde il titolo preannuncia la mancanza di intenzione; frizzante quanto basta e delicatamente combinata da battute arcigne contro una suocera invadente che ostenta una certa allergia verso Mr. Bridge (Benedetto Gandolfo) a cui spettano gli elogi della sottoscritta per aver avvicinato lo spettatore a quel tiepido humour inglese che in questa occasione è stato edulcorato da momenti di sana vivacità.

Eva Di Tullio, martelive, martemagazine, News, Niente sesso siamo inglesi, roma, teatro, teatro Albertino

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