I Subsonica da Piazza del Popolo al Contestaccio
[MUSICA]
ROMA- “Forse non lo sai che quei giorni non tornano più“. Così canta il gruppo che il 22 aprile 2009 ha reso speciale, per migliaia di persone, e indimenticabile, per poche centinaia di persone, una serata e una nottata romane: i Subsonica.
E se, mentre si cammina dentro villa Borghese per raggiungere Piazza del Popolo, in lontananza si sente già una musica sempre più forte e vicina, se l’arrivo nel luogo del concerto dal Pincio offre un paesaggio quasi da cartolina, se all’arrivo tra il pubblico, si sente già l’energia, vuol dire che qualcosa di speciale può sempre accadere.
Il clima è quello della festa e dell’impegno. Quello della salvaguardia dell’ambiente è un tema che interessa tutti, motivo per cui è nato l’evento Nat Geo Music Live e per cui tanti artisti, tra cui Ben Harper e i Subsonica hanno deciso di parteciparvi. La piazza si riempie, e lo spazio per muoversi è poco, quando sul palco viene chiamato il gruppo che da sempre si è occupato del sociale e che non poteva certamente mancare a questo appello.
I Subsonica salgono sul palco e con “Disco Labirinto” è subito il caos. I colpi della cassa non si fermano ed è il turno di “Nuvole Rapide” che muoverà verso l’alto le mani di tutta la piazza creando un’immagine che si stamperà nella memoria di tutti, per molto tempo.
“Questa è una canzone contro tutte le guerre“, così viene introdotta “Ali scure”, resa unica per l’esecuzione della seconda strofa con solo le bacchette a tenere il tempo e la voce a incatenare le parole.
L’energia cresce sempre di più fino ad esplodere con “Up patriots to arms” (cover di una canzone di Battiato), non conosciuta da tutti, ma comunque travolgente.
“Chiudiamo con questa canzone e ve la dedichiamo”, con “Tutti i miei sbagli” i Subsonica salutano l’ormai incandescente pubblico.
Il loro set di soli 40 minuti ha comunque lasciato il segno e fatto muovere la piazza, dalle prime file alle ultime, inondando anche le strade vicine; Boosta ha parlato della loro partecipazione al concerto: “Qui ne va del nostro futuro, quindi bisogna esserci per forza“, e ha illustrato brevemente il progetto sul risparmio energetico di cui i Subsonica sono protagonisti attivi già da un po’ di tempo.
Ma non finisce qui.
Nel pomeriggio era giunta voce di una possibile esibizione al Contestaccio, in una serata organizzata dalle Scuderie MArteLive. E così la danza continua.
E se per la prima volta diventa una missione quasi impossibile uscire da un concerto, e se la “protezione civile”, non avendo previsto un tale afflusso, è costretta a chiudere un’uscita della piazza e a bloccare la fermata dello metro, e se le strade vicino la piazza sono colme di gente che sorride e si diverte, forse qualcosa di speciale sta già succedendo.
Grazie a delle fortunate coincidenze, l’arrivo al Contestaccio è più facile e veloce del previsto.
Il locale semi vuoto accoglie l’ incantevole musica dei This Harmony: l’ultimo loro pezzo, tratto dall’album in uscita tra pochi giorni Notturno, porta in posti lontani, in luoghi senza tempo. Tra distese d’acqua gelida e morbida, tra luci color pastello e cenere, tra la malinconia e la pace, tra la dolce innocenza di nuove speranze e vecchie ferite, dove si può ricominciare, fermarsi e prendere fiato, tra un violino straziante e una chitarra lenta, tra il suono assordante dei piatti e il suono forte e pieno del basso. Per un finale esplosivo e aperto dove ogni strumento sembra impazzito e tutto intorno si riempie di colore, di luce accecante. Stridio. Stridio e calore.
Subito dopo è il turno dei Petramante che chiudono la loro breve esibizione, troncata in anticipo per dei problemi tecnici con “La finesta”, apprezzata particolarmente per i pezzi strumentali.
Ma ora è il turno del gruppo tanto atteso: di nuovo i Subsonica e tutto in una notte!
Il piccolo locale è già colmo e i tecnici iniziano a preparare il palco. Ci vorrà un po’ più del previsto ad adattare gli strumenti, gli amplificatori e i congegni elettronici, in versione ridotta, ma sarà divertente vedere i componenti salire ad uno ad uno sul palco, in versione casalinga, scherzare e divertirsi tra di loro e con chi lavora sul palco: Boosta imbraccierà la chitarra, Ninja collauderà da solo la sua batteria in versione “mini”, Samuel scherzerà al microfono con il padrone del locale.
Finalmente si inizia e questa volta lo faranno con “Veleno” che fin da subito preannuncerà lo stile del concerto: una serata tra amici, senza barriere di nessun genere, dove ognuno può vivere a modo suo e senza schemi un paio d’ore di evasione nella notte.
Nonostante sia l’una e mezza e già un concerto alle spalle, la voglia di suonare e di divertirsi non manca, e Samuel darà il meglio di sè, senza risparmiarsi, dimenandosi nel piccolo spazio a sua disposizione.
Finita la canzone partono le richieste per risolvere i piccoli problemi sul palco: “Cipo (fonico), metti un po’ di voce nella gola?“, è la richiesta del cantante.
Dopo “Aurora Sogna” è il turno di “Colpo di Pistola”, ma sarà “Liberi tutti” a sorprendere, con l’annuncio della presenza di Daniele Silvestri (che ha collaborato con i Subsonica per questa canzone) e con il suo arrivo sul palco per la parte finale.
E poi, “Il Cielo su Torino”, “Strade” e “Disco labirinto” che precedono la “bizzarra” replica del concerto di Piazza del Popolo.
A dare il via alle “stranezze” sarà Ninja, che ,durante “Nuvole rapide”continuerà a suonare divertito anche dopo il volo verso il pavimento di una delle due bacchette, durante “Ali scure” improvviserà un nuovo accompagnamento mentre vengono velocemente sostituiti i piatti del charleston, e, dopo aver ipnotizzato il pubblico durante “Il Centro della Fiamma”, si alzerà in piedi e inizierà a suonare tra il divertimento generale.
Inevitabile l’acclamazione da parte del pubblico, a cui il batterista non potrà che rispondere con un assolo. Presto gli altri del gruppo lo seguiranno in uno straordinario momento di improvvisazione che porterà, con l’inserimento di “Negli occhi ho impresso il vuoto delle celebrità” all’esecuzione di “Mio Dj”.
Samuel divertito suonerà i piatti, lo imiteranno Vicio e poi i tecnici di palco. Il concerto proseguirà senza regole fino alla sorpresa finale: va via la corrente e si bloccherà tutto, o quasi. Molti strumenti si spegneranno, ma solo uno strumento continuerà a suonare incessantemente nonostante la richiesta da parte del resto del gruppo di fermarsi: Ninja e la sua batteria.
Basteranno i ritmi di cassa e rullante a riscaldare il pubblico che inizierà a tenere il tempo con le mani, e lo staff, che cercherà di illuminarlp con luci e cellulari. Continuerà fino al ritorno della luce e alla ripresa dell’ultima canzone che chiuderà definitivamente questo lungo bis: “Tutti i miei sbagli”.
E se un gruppo in grado di riempire palazzetti e piazze si ritrova a divertirsi, suonando gratis in un locale per 200 persone, tra le continue incursioni del “padrone di casa”, e se il desiderio espresso ad ogni fine concerto di poterlo vedere ricominciare, per una volta si avvera, e se mentre si prendono appunti per il concerto sei così vicino da essere visto dal cantante, che sorride e ti guarda perplesso, probabilmente vuol dire che qualcosa di speciale è già successo, e “forse non lo sai che quei giorni non tornano più…“
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