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Colori profumati su paesaggi orientali

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[ARTI VISIVE]

colori_profumati1ROMA- Quindici artisti si esibiscono presso la Galleria Il Bracolo di Roma per presentare una collezione di opere d’arte che descrivono un paese ancora in grado di suscitare forti emozioni e sorprendente entusiasmo come la Turchia: Carte d’Oriente.

 

Le opere esposte racchiudono ognuno una piccola parte di un grande mosaico culturale e naturale del mondo turco, che viene esaltato attraverso l’uso di colori caldi e tenui, come il rosso o il giallo ocra dei venditori di spezie, che ti fermano nei mercatini e che insistentemente ti immergono il naso in quelle fragranze che stordiscono i sensi; esattamente quelle stesse spezie che inebriano gli sguardi di chi si ferma a scorgere le creazioni di Atilla Atar, le quali insolitamente definiscono un universo pittorico che si ispira alle forme cubiche e rettangolari futuristiche.

Non mancano figure di donne che dietro sottili velature nascondono divinità avvicinabili solo attraverso l’immaginazione che trasecola, dinanzi a sguardi sfuggenti e maliziosi delle creature di Sema Ilgaz Temel. C’è qualcosa di misterioso che unisce la serie di litografie presentata in questa occasione, qualcosa che travalica i confini geografici e che stuzzica l’ingegno. Una linea che passa e che unisce paesaggi e figure passate e presenti.
Difatti, il collage di Devabil Kara somiglia molto ad un filo conduttore con le tradizionali forme artistiche turche in cui compaiono cavalieri litografici in continuo movimento come quelli di Fevzi Karakoc che non si lasciano intimidire di fronte ai nostri sguardi, cavalieri pronti a difendere un ideale forse incompreso nel corso dei secoli.
Ma la Turchia è soprattutto quella dei colori della natura, quella dei frutti della terra, quella degli alberi, quelli di Saime Dönmezer, quella dei grandi fusti le cui radici affondano nella storia di incolori_profumati2 un territorio considerato culla di molte civiltà, i cui discendenti oggi faticosamente vivono insieme ma che tuttavia hanno voglia di raccontare i loro colori e le loro evoluzioni.

La collettiva allestita si presenta così come un vero e proprio ingresso artistico verso un curioso passaggio culturale poco conosciuto, ma che si dischiude ai nostri sensi come carta geografica su cui stendere prospettive ed itinerari inconsueti e faticosamente dimenticabili.
Abbiamo citato solo alcuni esempi della collettiva in modo tale da lasciarvi quell’ingenua curiosità che vi guiderà alla scoperta di straordinarie Carte d’Oriente, come il titolo della mostra, di cui non ci si stanca mai.

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