Alessandro Cocchia: Foot on Canvas
[ARTI VISIVE]
NAPOLI- Alessandro Cocchia mi riceve nella sua Factory Purp Store un sabato pomeriggio e subito comincia a raccontarmi il suo percorso artistico maturato in quindici anni di attività.
La spontaneità e l’immediatezza del suo parlare mi travolgono per due ore, mentre i colori vivaci, forti e decisi delle sue tele e di ogni sua creazione attirano di continuo il mio sguardo.
Mi ritrovo a chiacchierare con ironia e leggerezza in un piccolo mondo variegato, costruito ma non definitivo, di un artista poliedrico e versatile. Fumettista, grafico, illustratore, scultore e altro ancora, che con passione e amore, istinto e spirito giocoso, inventa e reinventa icone e simboli, in una continua osmosi di culture (in particolare quella messicana) ed espressioni artistiche.
Di fronte a me campeggiano, tra le altre tele, quella raffigurante Homer Simpson trasformato in un san Gennaro fumettistico, e il Mamma Santissima Mario Merola su fondo dorato, mentre alle mie spalle, sulla parete bianca, si inseguono le orecchie riprodotte in più colori di un Mickey Mouse fuori campo e già scappato dalle tele quadrate.
Cocchia racconta generosamente la sua esperienza e i suoi progetti, anticipando quasi tutte le mie curiosità e domande.
Alterna l’ironia all’amarezza, consapevole di essere riuscito a creare un percorso costante e variegato, traendo ispirazione dai cartoon, dai Manga, dal cinema, da Warhol, Gary Baseman, Geremyville e Takashy Murakami, la Pop Art e il Neo Pop, anche se evita definizioni ed etichette.
È la fantasia a farla da padrona nel mondo di questo giovane artista che firma anche la sua produzione di gadget, magliette, borse e cartotecnica col marchio Purp, progetto nato nel 2005 che sta trovando sempre più consensi di pubblico e diffusione, grazie ad una più capillare e estesa distribuzione sul territorio nazionale.
Il designer napoletano coniuga l’arte con il gadget, proprio come altri colleghi italiani e stranieri, da Tokidoki a Baseman e Jeremyville, questi ultimi coinvolti in una collettiva al museo MADRE di Napoli di prossima inaugurazione. Gli chiedo, sorpresa, perché non compaia anche il suo nome tra gli artisti della mostra, e capisco di toccare un nervo scoperto. Sembrerebbe in fondo naturale che un artista vincitore del Golden Compass Award 2003, che ha partecipato a una collettiva di Atlanta – USA nel 2006, e che soprattutto esercita a Napoli da anni, trovasse spazio anche in una mostra di Urban Art, evento raro nella nostra città. Il nervo è scoperto, ma Cocchia riesce a rispondermi senza mai esasperare i toni e ricorrendo a una sana autoironia, definendosi un aspirante artista se, per essere veri artisti, occorre che qualcuno ti riconosca il ruolo e ti apra le porte di spazi espositivi.
Persa nell’universo di Cocchia, quasi mi dimentico di essere lì anche per un motivo ben preciso: dov’è la tela di Foot On Canvas, la personale che si concluderà il 24 aprile? Sono curiosa di vedere la tela di cinque metri srotolata per terra, l’arte da calpestare, sì ma senza scarpe. Gioco e provocazione.
E Cocchia mi introduce al piano inferiore di questa Factory e spazio espositivo che presto verrà aperto anche ad altri artisti, con mostre periodiche (la prossima dedicata ai Munny, pupazzi da decorare) e come luogo di happening, tra dj set, oggetti d’autore e Art Toys, coinvolgendo altri creativi anche con l’iniziativa Save The Fantasy!, progetto di community artistica on line aperta a tutti.
Senza esitazione eccoci entrambi in piedi sulla tela azzurra, bianca, rosa, rossa e poi nera: catapultati nell’immaginaria scena apocalittica della Lussuria. Come Alice nel Paese delle meraviglie entro nel quadro che è sotto i miei piedi e, dalla stessa prospettiva con la quale Cocchia l’ha creato, sto attenta a schivare gli strani mostriciattoli che piovono dal cielo come in un videogioco sparatutto. Ma niente paura, la mia anima è salva: un solerte Pulcinella in veste sangennaresca è pronto a difendermi e a salvarmi!
Promette bene questa anticipazione di una personale in progetto, frutto della mente prolifica di un artista che non smette di sperimentare e stupire. Ritroverò di certo questo eclettico artista alle prese con nuove sculture in ferro o in plastica, o a giocare con altri simboli napoletani e non, a difendere sempre la fantasia oltre le definizioni di genere.
Purp Store, Via Carceri San Felice, 23 (Piazza Dante) Napoli.
www.purp.it
www.alessandrococchia.com
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