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Della Shoah e di altre storie…

Fine gennaio freddo ed inizio febbraio bagnato, ma non distaccato dagli eventi della storia, della società, della vita.
Il Giorno della Memoria è entrato ormai a far parte della memoria storica collettiva e, nonostante le cadute di tono, spiegabili solo con la follia e l’insoddisfazione sociale, che hanno permesso a dei giovani ragazzi di bruciare vivo un essere umano proprio negli ultimi giorni, solo per provare delle emozioni “forti”, quello che resta forte in tutti noi, in tutti coloro dotati di raziocinio, di umana pietà, di memoria, appunto, è il desiderio feroce che il dolore straziante, che gli eccidi di massa, che la crudeltà pura e semplice non possano più avere spazio in questo mondo.


Siamo dei sognatori incalliti. In questi mesi lo abbiamo dimostrato più e più volte, ma il mondo è di chi è capace di sognare, di sperare, di credere che esista davvero la possibilità che le cose possano andare in maniera diversa, anche solo con la forza di volontà, il lavoro duro e perché no? Un pizzico di fortuna.
Il mondo ci appartiene, per questo dovremmo occuparcene in maniera più seria. La società è ciò che noi siamo, soprattutto ciò che noi giovani vorremmo che fosse, non quello che gli uomini e le donne di potere vorrebbero farci credere che sia. Il cambiamento deve venire da tutti noi, la capacità di distinguere tra bene e male è una scelta consapevole in cui incidono l’educazione al rispetto e le esperienze di vita, ma è possibile credere e costruire una società diversa, un mondo più rispettoso. Non è il meraviglioso mondo di Heidi, perché corsi e ricorsi storici ci hanno più e più volte dimostrato (anche recentemente) che l’intolleranza umana è dura a morire, ma sicuramente c’è sempre la possibilità di volgere ad un miglioramento strutturale delle coscienze.
L’educazione al bello dell’arte è un passo avanti. Il rispetto per tendenze e movimenti diversi, eterogenei, è una buona scuola. La curiosità un’insegnante indulgente e luminosa.
Visitate mostre di quadri, date spazio ai giovani artisti emergenti, ascoltate la musica, quella nuova, quella di chi ha appena iniziato a mettere in pratica i suoi desideri e se i risultati a volte possono sembrare bislacchi, curiosi, forti o anche solo provocanti, che ben venga!
Se al mondo non ci fossero state menti illuminate dai loro sogni e dalle loro speranze, probabilmente non avremmo ancora neanche inventato la luce, quindi, spegnete la tv ed accendete le coscienze: il salto di qualità potrebbe essere strabiliante…

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