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MEI: e il colore?

shiba
[GRAFFI(A)TI AD ARTE]

shibaL’arte visiva è uno strumento di espressione per la musica e viceversa. Le arti si mescolano, coinvolgono in un’idea e trovano i diversi linguaggi per esprimerla. Per questo motivo mi aspettavo di trovare al MEI, Meeting delle Etichette Indipendenti e delle Autoproduzioni, qualche pennellata in più.
Pensate che io sia antiquata? Ma no! Ho ascoltato, a Faenza, nella dodicesima edizione del MEI, musica e parole sulla musica, idee e progetti giovani. Ragazzi con voglia di fare che si rimboccano le maniche per investire tempo e passione. Ho visto look un po’ retrò, signori con il mantello e agilità nelle gambe, impegnati in danze legate alla tradizione osservati da capelloni colorati e con spille conficcate in ogni parte del corpo.

Ma le arti visive? Anche solo qualche fotografia che esprimesse una nuova o vecchia tendenza musicale, magari un’esposizione con colori sbiaditi o dai toni irriverenti.

La musica, dalla sua rivoluzione pop è stata il supporto per foto d’eccellenza e non solo. Le copertine degli LP hanno distribuito i lavori della grafica che stava nascendo con la sua prepotenza. Voglio ricordare un caso neanche tanto lontano nel tempo, almeno lo voglio credere visto che si parla di un anno dopo a quello della mia nascita. Ricordate i lavori grafici di Jamie Reid? Se avete bisogno di qualche altro punto di riferimento: Sex Pistols e Regina Elisabetta.
Ricordate il brano “God Save the Queen” pubblicato nel 1977? Una musica nuova e politicamente irriverente. La regina era paragonata ad uno dei simboli del fascismo e sulla copertina del 45 giri la foto di Elisabetta II con occhi e bocca coperti da una scritta con un font aggressivo. La grafica punk è uno stile che adesso si raccoglie in cataloghi e che viene ospitata in importanti musei come il MOMA di New York e che è riuscita a trovare solo grazie alla musica lo spazio per raccogliere i collage che venivano chiamati: Fucked up and photocopied. Ora quest’arte è considerata addirittura classica e anche i Sex Pistols lo sono nell’ambito musicale e come tutti i classici sono un punto di riferimento.

Mi rendo conto che adesso un CD può offrire uno spazio che definire limitato è dir poco, questo può non incoraggiare la fantasia visiva e visionaria, non faccio alcun commento poi sugli MP3, anche perché lì non c’è solo la difficoltà, ma la reale impossibilità all’azione fisica dell’arte grafica o pittorica. Ma se questa difficoltà è inconfutabile, allora è necessario creare uno spazio nella musica dedicato alle immagini. Quale luogo migliore del MEI per scorgere i colori e le visioni legate alla musica? Ecco perché io mi aspettavo di vedere e non solo di ascoltare…

Per stavolta è stata un’occasione mancata. C’erano stand espositivi per l’abbigliamento e per gli accessori, musicali e non. Ma un po’ di colore non avrebbe guastato: qualche vernice o anche solo un programma digitale con realizzazioni significative sarebbe bastato. L’invito che rivolgo ai giovani musicisti è di pensare ad accompagnare con immagini i loro lavori, che saranno di sicura ispirazione e daranno un’ulteriore spiegazione alle loro note.

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