Paesaggi dell’inconscio: paesaggi del sublime
[ARTI VISIVE]
Nel cuore di Roma, tra vicoletti poco illuminati e resi lisci dai sanpietrini, un insieme di voci danno colore alla Galleria d’arte Il Bracolo che fino all’8 novembre ospita una mostra internazionale di arte contemporanea dal titolo Paesaggi dell’inconscio in cui vengono esposte le opere di 22 artisti di diversa nazionalità.
Le opere selezionate e presentate da Sabrina Falzone, critico, storico d’arte e curatrice dell’evento, hanno un filo che le tiene unite, ovvero la capacità di guardarsi dentro per proiettare su una parete i colori e le sfumature che circondano i paesaggi interiori di ogni artista impegnato nell’esibizione.
Lo scopo della mostra è quello di fondere l’espressione emotiva con il senso moderno dell’arte, in modo da permettere allo spettatore di osservare la danza di dipinti eterogenei che si lasciano guardare come creature esotiche dentro un barattolo di vetro.
Colori fortemente contrastanti messi insieme a formare fasce di linee astratte, che si confondono come sentimenti eternamente conflittuali come i giochi cromatici di Marialuisa Sabato e Massimo Mugavero; oppure la scelta di donare alla tela un orizzonte azzurro che se da un lato rivela sentimenti vivi e giocosi nelle opere di Marco Graglia, Annamaria Girardi e Silvia Dotti, contemporaneamente tende ad affievolirsi e ad abbracciare una visione quasi di fermezza e di estasi dell’anima in quelle di Aldo Carnevale, Morogallo e Ernesto Ponsiglione.
Un richiamo al surrealismo viene fortemente accennato nell’arte di Paul De Haan, Candida Scanu e Alfredo Avagliano mentre i toni tendono a scaldarsi ed intensificarsi quando è l’arte di Giorgio Ferrari ad essere puntata dallo sguardo dello spettatore che contemporaneamente si lascia teneramente prendere per mano dalla tela di Sara Calvano.
E poi ancora si estende all’orizzonte dei sensi uno spazio velato di porpora che rimanda all’intensità del pensiero che si scaglia sulle opere di Zoom e Daniela Sersale e va a frantumarsi in tanti piccoli riflessi chiaroscurali su cui sono ben visibili le diverse esperienze dell’inconscio nel momento in cui questo si scontra con la realtà visibile di Paolo Di Stefano, Nemo e Antonio Esposito.
Tra gli infiniti volti dell’inconscio non si può non essere colpiti dall’intensa evoluzione cromatica di Ivanka Dukic, Lia Pascaniuc e Paola Colleoni; particolarmente ragguardevole e degno di lode è l’opera di Angelo Zuena il quale “sorprende con le sue pulsioni teoriche e astratte” donando all’intera mostra un tocco di interpretazione fortemente originale delle dinamiche che si instaurano tra i movimenti dell’inconscio e l’espressione artistica che spinge la creatività in una dimensione atemporale ma percepibile ai sensi comuni.
La mostra, accompagnata da un vernissage preparato da Sabrina Falzone, durerà fino al 17 Novembre con ingresso gratuito e chiusura domenicale.
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