L’arte in verticale
[GRAFFI(A)TI AD ARTE]Questa volta, ragazzi, è stato il web a suscitare la mia attenzione. Come un’enorme galleria d’arte le strade di Internet permettono di conoscere i nuovi fermenti e di ritrovare le idee superate, ma non per questo prive di validità. . |
Il mio saltellare tra nuovi spinti e grandi pensieri, piccole gallerie ed entusiasmanti promesse, facendo magari qualche riverenza ai maestri di storia e cultura è però sempre un incedere “piccolo”, discreto.
Perchè siamo tutti un po’ “piccoli”, o almeno così appariamo visti dall’alto: piccoli e minuscoli come formiche. Come appariamo nelle foto aeree che riescono a cogliere subito l’attenzione dell’osservatore, perché lo costringono a vedere qualcosa che è solito vedere in altro modo. E se per una volta non ci fossero solo le foto Google Maps ad illustrare i nostri luoghi, se non ci fossero solo satelliti inviati nell’orbita chissà poi per quale motivo… Se anche noi imparassimo a guardare dall’alto la nostra realtà?
Ci insegnano a farlo due artisti romani Flavia Manfroncelli e Franco Marchiolli, gli UNIVERTICALISTI. Si presentano come artisti extraterrestri e questo ci fa sorridere, ma se poi ci soffermiamo a dare uno sguardo alle loro visioni notiamo che i due, che uniscono la loro firma in una sigla programmatica, non hanno di certo i piedi sulla terra. Ponendosi al di fuori da questa, sembrano raccogliere l’energia del cielo e visionare una terra senza passeggeri e dai colori vivaci. Come se una quantità eccessiva di ossigeno avesse creato una percezione della realtà totalmente differente. In questo modo, i due artisti (classe ’60), ci conducono ad un’altra livello di visione e ci costringono a spostare la nostra attenzione e a vedere dall’alto, così che i nostri consueti paesaggi sono distorti e la veduta è vuota di noi stessi. Forse non sono più neanche i nostri mondi e le nostre strade quelle che vediamo, ma nuovi spazi. Il cambio di prospettiva ci aiuta a ridimensionare, a capire nuovamente, magari intravedendo una via di uscita o i nuovi legami armonici che in un’ottica dal basso ci sfuggono.
Le opere degli UNIVERTICALISTI sono come un viaggio mentale, quasi un’illuminazione direi. Un insegnamento sciamanico per un percorso che è a tappe e che segue l’iter del colore. Questi quadri sono come rivelazioni mistiche. Ci permettono di vagare in alto e sopravvivere alle foto dei ghiacciai che si sciolgono e dei buchi neri nella foresta amazzonica, all’untuosità viscida dei nostri mari e magari ci insegneranno a cambiare queste costruzioni luttuose, ci insegneranno a trovare il nostro vero genio. Se ridimensionassimo il nostro mondo lo capiremmo meglio e forse lo potremmo migliorare, comprendendo i legami e le armonie che non troviamo…
Per trovarli sul web: www.univerticalismo.it www.flaviamanfroncelli.com www.francomarchiolli.com
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