Collezione LUCE: come essere ecologicamente fashion!
[MODA]
Sulle note di Blue Moon, interpretata dalla calda voce swing di Francesca Ciommei, accompagnata dalla bravura del chitarrista Alessandro Russo, inizia la sfilata di moda firmata M.A.D. Cut, Luci della città.
Splendore, scintillio, radiazioni luminose, riflessi e luce, tanta luce nella sala adibita per l’occasione nello storico locale di Roma Al Mastroianni, il quale offre ormai da anni eventi di arte e cultura alla fortunata platea capitolina.
La collezione Luce, è il risultato di tre giovanissime stiliste, Silvia Arduino, Cinzia Dell’Omo e Maru Mariani, le quali alla loro prima sfilata hanno deciso, attraverso le loro creazioni di lanciare un vero e proprio messaggio sociale. Sensibili al problema dell’inquinamento che colpisce in special modo le grandi metropoli, le tre stiliste attraverso la moda, mezzo potente di comunicazione, lanciano un grido di aiuto, cercano così di sensibilizzare l’opinione pubblica al risparmio energetico.
“L’inquinamento non ci permette più di vedere la luce delle stelle…”, queste le parole con le quali hanno cercato di spiegare il senso e soprattutto l’obiettivo di questa collezione, che non vuole essere semplicemente un abito che serve a soddisfare un vezzo tipicamente femminile, ma che è ben altro, o meglio, molto di più. Perché la luce rappresenta la vita, l’energia, la positività, la possibilità di dare libero sfogo alle proprie creazioni, fuori da qualsiasi schema o imposizione.
In perfetta sintonia con il tema della collezione, i materiali utilizzati per le creazioni sono assolutamente riciclabili. Il connubio di diversi materiali ha dato vita a forme e tagli lineari raggiungendo così un unico obiettivo: la ricerca della pulizia nella realizzazione della forma.
E’ così allora che neon, cavi, contatori, fili elettrici, acrilici fosforescenti e lampadine diventano abiti-struttura.
Ma chi è la donna che indossa questi abiti? Sicuramente è una donna dinamica, sensibile al rispetto ecologico, soprattutto una donna semplice e sobria.
Lode allora a queste tre giovani menti, le quali con un pizzico di originalità e determinazione sono riuscite ad unire tre stili completamente diversi: Silvia “l’ingegnere”, Maru “la tecnica” e Cinzia “l’inconscio”, hanno dato vita ad abiti che rappresentano l’universo della loro arte racchiuso in un corpo.
Da questa collezione prenderà il via, una gamma di accessori, presto in commercio, realizzati con vari materiali di recupero, come acciaio e ferro.
Nella suggestiva sala, che vedeva sfilare gli abiti in un manto di stelle fosforescenti, la platea è stata così letteralmente abbagliata da una luce che non toccava semplicemente gli abiti in passerella, ma ogni ambito culturale: danza, pittura, teatro fotografia, Al Mastroianni tutto parlava di Luce…
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