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Torino Comics 2008:molti fumetti ma pochi editori

Si è conclusa domenica 8 giugno la Fiera di Torino Comics, presso Lingotto Fiere, dove un ampio padiglione era stato adibito alla classica mostra mercato, animata da venditori e collezionisti, cosplayers e costellata
da tanti brevi appuntamenti per discutere di fumetto, animazione, arte o di questioni di mercato con numerosi autori ed esperti del settore. 

Dimentichiamo forse qualcuno? Ah si, gli editori! Quello che molti hanno scoperto solo al momento di varcare i tornelli della fiera è che quest’anno non sarebbero stati presenti i grandi editori del panorama a fumetti italiano, che avevano invece presenziato con i propri stand alla recente Fiera del libro di Torino.

Da un lato, questa scelta ha significato ribadire la volontà degli stessi di qualificare il proprio operato al pari di quello dei tradizionali editori, cercando di ottenere visibilità per i propri prodotti durante un evento, che indubbiamente garantisce una maggiore pubblicità e un afflusso di visitatori notevole. Dall’altro invece ha significato moncare nettamente la già precaria manifestazione dedicata ai fumetti di un arto, rappresentato da alcuni dei suoi attori principali, in grado di attirare interesse ed attenzione del pubblico con i propri personaggi o con anticipazioni del programma editoriale futuro. Si passeggiava così lungo le fila di stand colme di fumetti usati, merchandising o tra i banchetti dove giovani artisti emergenti esibivano il proprio talento, senza avvistare però le novità Disney, Bonelli, o Panini Comics, licenziataria dei fumetti Marvel, e dell’Eura, per non parlare delle case editrici specializzate nei manga, come la Star Comics. Uniche eccezioni erano rappresentate dalla Planeta de Agostini, il colosso spagnolo che in un solo anno ha invaso i punti vendita italiani con un’offerta incredibile di fumetti, per lo più legati al marchio DC, quello di Batman, Superman e Wonderwoman, e realtà minori ma assolutamente interessanti come la Bottaro edizioni e la Cagliostro Press.

Se dunque quest’anno è venuto meno il contatto diretto con gli editori, il programma della fiera non ha lesinato appuntamenti in ogni caso interessanti per gli amanti delle strisce disegnate. Pasquale Ruju, autore di Demian, ha dato vita ad un accattivante reading, seguito da una folla di astanti curiosi, partendo proprio da una sua sceneggiatura a fumetti; la mostra di bozzetti e tavole originali legate all’operazione “La vera storia di Novecento”, la più recente trasposizione Disney di un classico della letteratura, in questo caso lo straordinario romanzo di Baricco da cui parte la sceneggiatura di Tito Faraci con protagonisti Pippo e Topolino; l’immancabile gara di cos play, sviluppatasi sopra ed intorno al palco, dove hanno sfilato anche i rappresentanti dell’Imperial Crown Alliance, i più importanti fan club tricolori di Star Wars: vedere dal vivo C-3PO trascinato dai soldati dell’Impero mentre la riconoscibilissima colonna sonora scandiva l’azione, era sicuramente uno dei momenti più divertenti della giornata. Un altro è sicuramente ammirare la sfacciataggine e la perseveranza degli “sketchstalkers”, così sono stati rinominati i cacciatori di sketch, cioè i bozzetti autografati che gli autori di buon cuore realizzano alle fiere. Non potevano mancare neanche a Torino Comics, dove almeno il programma aveva inserito numerose occasioni per aspettare diligentemente il proprio turno in attesa di uno schizzo a penna o di un acquerello di qualche disegnatore. Tra i più pazienti e cordiali con tutti sicuramente Ausonia, che durante la fiera ha presentato il suo ultimo lavoro, Ausonia’s serious toys, edito da Leopoldo Bloom.

La conclusione della tre giorni torinese dedicata agli appassionati di fumetti è avvenuta con l’assegnazione del Premio Pietro Miccia, che quest’anno aveva come tema la tanto amata-odiata scatola magica: la televisione! Tra i numerosi artisti esordienti che hanno partecipato al concorso, sono stati insigniti del primo premio assoluto Laura Borio, per il miglior fumetto umoristico Pietro Giallombardo, e per quello realistico Simona Simone, a cui auguriamo di veder presto i propri lavori disponibili online sul sito della Fiera. La premiazione di questi talenti emergenti ha segnato la chiusura del sipario su un’edizione piuttosto sommessa nell’organizzazione e nelle strutture, come dimostra anche il sito poco animato, povero di immagini ed aggiornamenti, ma che è stata comunque un’occasione per rivelare nuovi talenti della scena artistica italiana e proporre in anteprima alcune interessanti novità che speriamo riescano a trovare visibilità anche sugli scaffali delle librerie.

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