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Il cammino della Via Francigena

[ARTI VISIVE]

Il titolo di questa mostra fotografica, che si svolge dal 9 maggio al 1 giugno all’ex GIL, Largo Ascianghi 5 a Roma, non sembra accattivante, anzi, ma questo è uno di quei casi in cui non bisogna lasciarsi trarre in inganno dalle apparenze, per scoprire una mostra, invece, molto interessante. Una nuova visione, una nuova interpretazione e valorizzazione di un territorio dimenticato forse troppo a lungo,che la Regione Lazio con la direzione artistica di Marco Delogu vuole riportare alla luce, proseguendo il percorso intrapreso da LazioTerra.


Olivo Barbieri e David Farrell -fotografi di fama internazionale- insieme a dodici giovani fotografi sono riusciti ad immortalare, durante questo viaggio, un percorso davvero immaginifico, dando risalto con l’obiettivo a colori, naturalità e semplicità del territorio.

G.Parroncini -consigliere regionale del Lazio- presente all’inaugurazione della mostra con l’Assessore alla cultura, spettacolo e sport, G.Rodano, sottolinea l’importanza della via Francigena non solo in termini di storicità, ma la definisce “un filo conduttore” tra suggestioni, religiosità, natura e cultura.

Olivo Barbieri si distingue per il suo stile di ripresa dall’alto e per la scelta di catturare i particolari paesaggistici, ad esempio nella Tuscia, ritrae il territorio inciso da tanti piccoli percorsi come fossero capillari.
David Farrell ha sviluppato invece un’analisi fra storia e natura.

Gli scatti dei giovani fotografi, invece, risultano decisamente più accattivanti, quasi magnetici: ognuno di loro ha colto un particolare, una caratteristica, una sfaccettatura di questo percorso, definendolo con modalità differenti, con contrasti di luce e colori o con sinergia ed omogeneità nella totalità. E’ davvero emozionante vedere attraverso i loro occhi il ritratto della realtà.
Particolarmente affascinanti sono gli scatti di Samantha Casolari che dà vita alle sensazioni e alle percezioni vissute dai pellegrini durante il loro cammino.

I suoi scatti, col naso all’insù, testimoniano l’effetto mistico di questo percorso anche spirituale, mentre i particolari effetti ottici usati travalicano la realtà e proiettano direttamente nel trascendentale.
Caratteristiche le foto di Jarno Zaffelli che si è trovato nel mezzo di una tormenta di neve, nel cuore di un bosco. Le avverse condizioni climatiche sembrano aver conciliato al meglio la sua prospettiva alla ricerca di tracce, attribuendo a queste e alla stessa via un non so chè di ancor più misterioso.
E ancora, l’obiettivo di Antonello Mazzei rivolto al cielo, alla terra, agli alberi con scatti particolarmente luminosi e colori vivi, fervidi.

A questi vanno aggiunti anche i nomi di Eleonora Calvelli, Alessia Cervini, Sara Iannucci, Silvia Noferi, Enrico Pasinato, Paolo Pittoni, Marco Rapaccini, David Shivo e Domenico Ventura, che tanto hanno da dire con le loro macchine fotografiche sulla via Francigena.
Mentre a noi altri non ci resta che andare a vedere la mostra, per saperli “ascoltare” ad occhi ben aperti!

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