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Il buffo omino dal muso di scimmia cresce ma non smette di far ridere

diegociorra
[STREAP- TEASE: FUMETTI MESSI A NUDO]

diegociorraDi ritorno dal Comicon 08 di Napoli, dove ne ha approfittato per ritirare gli ennesimi riconoscimenti ufficiali della sua carriera, il premio Xl per il miglior fumetto del 2007 e il premio Comicon – Attilio Micheluzzi 2008 come miglior sceneggiatore, abbiamo intervistato Leo Ortolani, il più famoso geologo italiano nonché l’autore di Rat-Man, il fumetto italiano di maggior successo dai tempi di Dylan Dog!

Visto che il tema da cui prendiamo spunto in questo numero è la comicità, mi piacerebbe sapere se la tua comicità è innata. Sei così spiritoso e sarcastico anche nella vita oltre che nella tua arte, o vale quel detto del pagliaccio
che spesso è triste sotto il cerone?
Parte è innata, parte è stata affinata con anni e anni di battute penose che si dovevano sorbire i miei (dovevo far ridere a tutti i costi…un incubo di scassamaroni). Nella vita sì, sono sempre pronto a scherzare sulle cose, ma non lo faccio continuamente, altrimenti avrei problemi gravi a livello comportamentale.
Poi è vero, sotto bisogna essere almeno un po’ depressi, sennò che gusto c’è, poi, a ridere?
Come è nata l’idea alla base di Rat-Man, in particolare l’intuizione di un protagonista così umanamente imperfetto?
Rat-Man è nato come uno dei tanti personaggi di quegli anni: vestivo il mio personaggino con i costumi più disparati e lo facevo recitare, o facevo la parodia. Funzionava bene. Poi un giorno ho fatto la parodia di Batman ed è
ha funzionato ancora meglio. La questione dell’imperfezione umana viene dal fatto che quando si raccontano storie, è bene scrivere sempre di cose ben conosciute.
Da recipiente da riempire di volta in volta con le parodie di altre eroi o saghe, Rat-Man negli anni si è trasformato in qualcosa di molto più complesso ed autonomo.
Desiderio di raccontare qualcosa di totalmente personale o una naturale evoluzione del personaggio?
Direi naturale evoluzione del personaggio. Come l’uomo si evolve dalle scimmie, Rat-Man passa a una dimensione più umana evolvendosi dallo scimmiottare le storie altrui. Ma resta sempre con il muso da scimmia,come
se non volesse che le sue origini andassero perse.
Secondo te quel suo atteggiamento superficiale, cafone, inopportuno – così vicino all’italiano medio – potrebbe essere il motivo che lo rende così amato dal pubblico?
Può darsi che il pubblico lo ami per questo. Perché è uno specchio della miseria umana, ma uno specchio compassionevole, che ti fa ridere dei tuoi difetti, e ti fa sentire più in pace con te stesso, perché quando hai dei difetti c’è poco da fare, o te li tieni e ci ridi su o vai in depressione e poi fai il pagliaccio e sotto il cerone sei triste e poi ti sposi con la donna cannone… ma questa è un’altra storia.
E a proposito di apprezzamenti… se potessi tornare indietro, cambieresti qualcosa del progetto legato alla serie televisiva?
Semplicemente non andrei avanti senza un budget completo. Moltissimi problemi sono nati da lì. Per il resto, se avessimo avuto a disposizione più soldi avremmo anche potuto correggere tante cose che abbiamo dovuto lasciare come sono. A me la serie, nel suo stato di grazia, raggiunto dopo una decina di episodi di rodaggio, non dispiace affatto.
Tornando alla comicità, chi nel cinema, nella musica o nella letteratura apprezzi per la sua vis comica?
Due Paoli: Paolo Nori (letteratura) e Paolo Villaggio (letteratura e cinema).
Molti dei tuoi lavori precedenti prendevano spunto dal gruppo degli amici, dalle esperienze quotidiane.
L’Italia di oggi e le sue miserie quanti spunti danno alle tue storie?
Non credo sia cambiato poi tanto. Ci sono oggetti che un tempo non avevamo, ma la storia è sempre la stessa: tizio ama tizia, ma tizia non ama tizio. Cose così non cambiano dall’alba dei tempi.
Un’ultima domanda: Rat-man numero 100 (Leo ha dichiarato che sarà il numero con cui si chiuderà la serie n.d.r.). E poi aprirai un chiosco su una spiaggia caraibica o hai già pronto il tuo nuovo personaggio?
Un po’ di spiaggia volentieri, magari però a Lerici. Dopo, credo proprio che continuerò con altri progetti, ma tornerò sempre a trovare Rat-Man,ogni tanto, perché so già che mi mancherà!

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