Il gioco della sensualità catturato dall’Arte
[ARTI VISIVE]
La sensualità è da sempre fonte di ispirazione per le arti e la cultura di popoli ed uomini: differenti epoche per differenti concezioni del termine.
Sensualità è musica, è la voce liquida di Jobim, espressione della onirica bossa nova brasiliana di Garota de Ipanema e Águas de março, è il tocco di jazz di Miles Davis, è la profondità di Amy Winhouse, è la distorsione altalenante di Babe I’m gonna leave you dei Led Zeppelin.
Ma sensualità è anche uno scatto di Helmut Newton che, fuggito dagli orrori della Germania nazista, è riuscito a riprodurre una femminilità aggressiva e provocatrice attraverso lo sguardo melanconico e libertino verso un corpo che esprime nelle sue forme tese, allungate e un po’ feticiste l’essenza della post modernità.
L’arte e la sensualità giocano da tempi oscuri a rincorrersi, amarsi e mescolarsi tra loro.
La contemporaneità propone una sensualità espressa in corpi che si piegano, anime che si contorcono in sculture, installazioni, cortometraggi, che soggettivano il senso universale del bello.
Avanguardie che verranno proposte, in tutte le forme dell’arte del nostro tempo, nella “KunStart 2008”, la quinta fiera di Bolzano sull’arte contemporanea in programmazione dal 22 al 25 Maggio.
Il concetto di sensualità espresso dall’arte contemporanea, con tutti i mezzi di comunicazione che possediamo, è molto diverso dalle espressioni artistiche del passato, che dipingevano il bello attraverso canoni che si rifacevano a forme classiche e sinuose, piuttosto che a segni orizzontali e corpi androgini.
Il romanticismo italiano si colloca come massima espressione della sensualità e della passionalità dell’arte ottocentesca.
Nel periodo in cui l’Opera italiana di Verdi, Donizzetti e Puccini invadeva il mondo con tragedie e melodrammi che descrivevano la vita dell’epoca, artisti come Hayez, Canova, Segantini, Fattori rappresentavano su tela e gesso la plasticità classicista e la sensualità di corpi morbidi e gesti lenti rappresentando donne, uomini, dei e santi nelle massime espressioni di romantica sensualità.
La città di Roma dedica al Romanticismo italiano, spesso rimasto nell’ombra, Ottocento un’esposizione (Scuderie del Quirinale fino al 10 Giugno) che comprende più di 100 opere di artisti di quel rigoglioso periodo culturale che ha investito tutta Europa.
Presenti molte opere di Francesco Hayez, autore che ha espresso la sensualità del nudo in moltissime opere tra cui Rinaldo e Armida (1814), Bagnante (1832) e Ruth (1835) ma famoso per due quadri divenuti emblema del movimento romantico L’ultimo bacio di Romeo e Giulietta (1823) e Il bacio. (1859)
Non poteva mancare la sensualità e la grazia del nudo di Paolina Borghese (1808) del Canova, che ha fatto della scultura neoclassicista punto di forza e riferimento per le arti dell’epoca, così come i corpi di Amore e Psiche (1793) contorti in un abbraccio passionale ma lontano.
Arte emblema del senso sfuggevole del desiderio.
Nella mostra presenti anche quadri che eludono passione e sensualità per descrivere il difficile momento storico che l’Italia stava attraversando, la lotta per la libertà e la nascita di un nuova classe sociale descritta in Quarto Stato di Pellizza da Volpedo.
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