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Presi per Caso alla memoria di Gino Girolimoni

Anche questa volta la band dei Presi per Caso, nata dentro il carcere di Rebibbia, che da sempre persegue l’intento di sensibilizzare l’opinione pubblica ai problemi e alle realtà umane legate alla condizione carceraria, asserve stavolta la sua musica all’impegno sociale, per un progetto/appello, dedicato alla riabilitazione della figura di Gino Girolimoni.

Negli anni ’20, Girolimoni, agente di cambio piuttosto rinomato, fu ingiustamente accusato di omicidio e pedofilia, divenendo addirittura, nell’immaginario collettivo, il simbolo del “mostro”, anche grazie ad un lavoro particolarmente efficace della stampa di allora. Girolimoni fu scagionato completamente, nel giro di poco tempo, da magistratura e polizia, ma mai dall’opinione pubblica, per cui divenne, nel tempo, l’icona linguistica del pedofilo (il suo nome tuttora è usato in termine dispregiativo). La stampa, allora ma anche in seguito, non intervenne mai nel tentativo di far recuperare credito a questo personaggio, che prima di questa tragedia, viveva una vita sociale soddisfacente, creando così una sorta di falso storico legato indissolubilmente ad una falsa condanna popolare.

Nella conferenza stampa indetta lo scorso 24 gennaio e, ugualmente, nel live del 29 al Trafic, via Vacuna 98, l’aria che si è respirata è stata quella di chi avendo vissuto sulla sua pelle la condanna della società e, quindi, rendendosi conto ancora di più della gravità di una condanna affibbiata ad un innocente, strumentalizza la musica in un impegno grande e coerente con le possibilità che la stessa può offrire. Nella conferenza stampa la band ha presentato una “letteracanzone” con cui chiede a gran voce la totale e concreta riabilitazione di Gino Girolimoni, vittima del sistema dei media e dei pregiudizi della gente. I due brani (scaricabili gratuitamente dal sito www.presipercaso.it) si intitolano Girolimoni e Lettera Aperta e, in realtà, rappresentano solo il primo step di un progetto più ampio, presentato al grande pubblico proprio in occasione del Live al Trafic a cui hanno preso parte anche altri gruppi conosciuti come: Rossomalpelo, Rein, Alessandro Hellmann, Legittimo Brigantaggio e Rodolfo Maltese (Banco del Mutuo Soccorso) con brani riarrangiati dei Presi per Caso e con brani del loro stesso repertorio.

La “letteracanzone” prevede delle chiare richieste anche alle autorità: intitolare una via o una piazza a Gino Girolimoni, con un movimento che parta proprio dal Sindaco di Roma, Walter Veltroni, ma allo stesso tempo anche dai mass media stessi. L’intento è quello di operare per chiarificare la storia distorta della vicenda Girolimoni, magari riproponendo nella tv nazionale anche il vecchio film di D. Damiani (1972), e di provvedere all’Istituzione di una borsa di studio o un premio letterario che abbia per oggetto proprio il rapporto tra giustizia ed informazione.

Il tema è vecchio quanto l’uomo, quindi, ed è quello della malagiustizia che tende a perpetuarsi nel tempo e nonostante la società si sia evoluta: il pregiudizio, l’isolamento e la solitudine sono temi scottanti e dolorosi per tutti, lo sono ancora di più quando macchiano con la loro infamia chi, innocente, viene additato ed escluso, e finisce per passare dalla morte civile a quella fisica senza soluzione di continuità e nella totale indifferenza. Quello che promuovono i Presi per Caso nel loro progetto è una riabilitazione dall’equivoco della memoria, così da restituire almeno il nome lavato dall’infamia, ad un povero innocente.

La giustizia del ricordo? Almeno la giustizia della verità…

 

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