Skip to main content

In viaggio con Ludovico Einaudi

Domenica 4 novembre alle ore 21 – Sala Sinopoli, Auditorium Parco della Musica.

Si spengono le luci ed è subito magia: la disposizione degli artisti sul grande palco è armonica (particolare la scelta di disporre la batteria di lato rispetto al pubblico ma di fronte al pianoforte), le luci disegnano delle forme circolari sul retro scuro, a richiamare movimenti acquatici… forse “onde”, elementi in fin dei conti cari ad Einaudi.

Le mani sul piano sfiorano il bianco e nero dei tasti senza fretta, una base elettronica si fa sentire discreta, impercettibile, amalgamando i suoni e le forme in un tutto equilibrato. La Sala Sinopoli è strapiena di ascoltatori di ogni età. Einaudi, in abito scuro, sembra emozionato ma non impacciato: sorridente come sempre, si muove calmo ed elegante.
Il concerto di domenica 4 novembre, insieme a quello di lunedì 5, è una delle serate speciali in cui il compositore e pianista viene accompagnato da alcuni compagni di viaggio, musicisti provenienti da vari paesi ed estrazioni culturali musicali diverse. Sul palco, in tunica di raso bianco candido, Ballake Sissoko, artista proveniente dal Mali, uno dei migliori virtuosi della “kora”, strumento a 21 corde ricavato da una grande zucca: l’artista suona questo bellissimo pezzo d’artigianato (levigato e decorato nei minimi particolari) con una delicatezza estrema, con l’intento di impreziosire ma non sovraccaricare le linee melodiche. Grande performance quella di Djivan Gasparyan artista di origine armena che ha dedicato tutta la sua vita al “duduk”, piccolo oboe in legno d’albicocco dal suono caldo e leggermente arioso, che sembra allo stesso tempo abbracciare e stupire l’intero uditorio. Grande presenza scenica quella dei fratelli Lippok, Robert alla consolle e Ronald alla batteria, fondatori del gruppo tedesco “To Rococo Rot”, artisti elettronici tedeschi d’avanguardia: il primo predispone, per gran parte del concerto, un leggero tappeto sonoro, tramite la manipolazione digitale di campioni e loop; il secondo, capello semilungo e pantalone nero a sigaretta in stile neo punk, suona rigorosamente in piedi con tocco da grande artista. A chiudere il ritratto il sestetto d’archi, donne e quattro uomini provenienti da paesi diversi.
Al piano il Maestro Einaudi propone le sue note semplici, il suo stile scarno e minimalista, quasi understatement, volutamente privo di ostentazione e tutto fuorché barocco. Sceglie di alternare brani da solista e brani orchestrati, sperimentando nuove sonorità per evitare la noia e la ripetizione, spaziando dalla classica all’elettronica mantenendo sempre un grande rigore stilistico. Immediata la calorosa risposta del pubblico.
Prossima tappa del viaggio: Londra in data 7 novembre (Royal Albert Hall).

Lascia un commento