14′ Festival Internazionale del Teatro Urbano
[TEATRO]
“Bioscena”. L’arte e il teatro nella vita: impegno sociale ed energia di festa
“Bioscena”, L’arte e il teatro nella vita: impegno sociale ed energia di festa. Questo è il titolo e il tema della quattordicesima edizione Festival Internazionale del Teatro Urbano, diretto e organizzato da Abraxa Teatro che prenderà il via il prossimo 30 agosto e proseguirà fino al 2 settembre.
Anche quest’anno la cornice spettacolare offerta dal Giardino degli Aranci, Piazza Pietro D’Illiria (Aventino), sarà lo scenario ideale per questo festival che negli anni ha saputo distinguersi nel panorama artistico romano coinvolgendo artisti ed interpreti provenienti da tutto il mondo, contribuendo in maniera significativa all’Estate Romana.
Il titolo della quattordicesima edizione evidenzia l’intenzione di creare, seppur per pochi giorni, un luogo di vita in scena e una scena piena del sapore autentico della vita, espressa nelle tematiche degli spettacoli che Abraxa ritiene imprescindibili per gli artisti di questa epoca: impegno sociale ed energia di festa.
Il festival sarà anche un’occasione e luogo di ricerca artistica applicata, con interpreti come Julia Varley, attrice dell’Odin Teatret; Annet Henneman attrice e regista del Teatro di Nascosto insieme ad attori, veri rifugiati politici; i giovani acrobati kenioti del gruppo The Afro Jungle Jeegs provenienti dai sobborghi di Nairobi; Leris Colombaioni con la sua incomparabile esperienza comica e la stessa compagnia Abraxa Teatro.
Mentre per i più giovani è importante ricordare la rinnovata collaborazione con MArteLive che per il terzo hanno consecutivo porterà in scena “FrammentiMArteLive” una selezione dei migliori artisti emergenti delle sezioni di letteratura, pittura, fotografia, fumetti e musica d’autore.
In un’atmosfera magica e concentrata nelle quattro serate del festival al Giardino degli Aranci il pubblico avrà la possibilità di fruire di tutte le positività e le suggestioni di un Festival all’aperto che si differenzia dai suoi omologhi internazionali per la sua capacità di fondere perfettamente l’arte con le tematiche sociali trattate, un segno di civiltà del teatro e di impegno che lo ha sempre contraddistinto negli anni.
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