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Arte In Strada a Mirabello, la Festa dei Buskers compie 5 anni e continua a stupire

MArtePress

A volte l’Arte è capace di sbocciare anche nei luoghi più inaspettati. Luoghi magici e insospettabili, come il piccolo borgo molisano di Mirabello Sannitico in provincia di Campobasso, che ospita per la quinta edizione consecutiva il festival Arte In Strada – la Festa dei Buskers. Venerdì 9 agosto 2019 oltre 30 tra artisti di circo contemporaneo, musicisti, clown, acrobati e attori scenderanno nelle strade e nelle piazze in spettacoli e concerti gratuiti, grazie alla direzione artistica di Scuderie MArteLive, il più grande collettivo multi-artistico d’Italia che porta nelle provincie e nelle periferie di tutta Italia i suoi eventi caratterizzati dalla commistione di più discipline.

Dopo il successo dello scorso anno con oltre 4.000 spettatori, la V edizione di Arte In strada si prospetta ancora piena di sorprese con i suoi numerosi eventi che si terranno in contemporanea in ben sei location: Piazza Vittorio verdone (il “Fosso”), Piazza Vittorio Veneto, Palazzo Spicciati, San Rocco, Largo De Feo e lo spazio antistante il Municipio. Spettacoli stupefacenti che andranno incontro al pubblico, in un contatto diretto e inaspettato pensato per divertire ed emozionare.

Chien Barbu Mal Rasè

Numerosi gli artisti che prenderanno parte alla manifestazione: l’acrobata Giuliana Randazzo, la Scuola di Danza Odette con uno spettacolo di danza aerea e tessuti, Lucignolo e Bamboom Art Studio con gli spettacoli di danza e fuoco “Spyral” e “Luna Rossa”, le danzatrici aeree Erica Manocchio e Chiara Faragone, la giocoliera Sara Cambi, Ivan Peretto e le sue bolle di sapone, l’attore Eduardo Ricciardelli, il musicista Enzo Fiorentini, il clown Emanuele Avallone, il duo Chien Barbu Mal Rasè con l’esilarante spettacolo di clowneria e giocoleria comica “El Trio Churro”, il One Man Band Coco’ Tacabanda e il DuoEsperanto con lo spettacolo di fuoco “Il canto della ruta”.

“Un’occasione in più per far conoscere il nostro Comune, animandolo con spettacoli unici e avvincenti, e per dimostrare l’ospitalità e l’accoglienza di cui i miei cittadini e commercianti sono capaci”, sono le parole attraverso le quali il Sindaco Angelo Miniello invita a partecipare alla serata. Mirabello, infatti, è un borgo piccolo ma accogliente che vede in questa manifestazione un’occasione per aprire i propri confini a visitatori, turisti e semplici curiosi.

SPONZ FEST 2019: la VII edizione del festival diretto da Vinicio Capossela dal 19 al 25 agosto in Alta Irpinia

Roberto Panucci

«E allora noi, uomini del sottosuolo, intoneremo dalle viscere della terra un tragico inno a Dio che dà la gioia!»

Dimitrji Karamazov

Se la peste è la malattia morale del mondo di oggi, la mancanza di empatia, la distruzione del tessuto sociale in nome dell’individualismo sfrenato, il bullismo mediatico, il vero che si mescola con il falso, la cura si trova “Sottaterra”, luogo della fertilità, della memoria collettiva, delle radici, premessa indispensabile per una rigenerazione sociale. Il pianto rituale è invece l’opposto della lamentela fine a sé stessa, quella che cerca, passivamente, l’autoassoluzione e la consolazione spiccia ma che non si traduce in rivendicazione dei diritti e della giustizia. Il pianto rituale è azione, rappresentazione, trasfigurazione: il mondo come lo vorremmo al posto di quello che è.

Sottaterra, peste e pianto rituale sono dunque i tre fuochi di questa settima edizione dello Sponz Fest, il festival ideato e diretto da Vinicio Capossela che dal 19 al 25 agosto in Alta Irpinia. Temi antropologici che hanno a che fare col ciclo della morte e della vita, tanto più in ambito di festa popolare che è da sempre rito di dissipazione e rigenerazione, e dunque di ri-creazione.

Giunto alla sua settima edizione, il fest si svolgerà a Calitri, in provincia di Avellino, e interesserà i comuni di Cairano, Lacedonia, Sant’Angelo dei Lombardi, Senerchia e Villamaina. Una settimana in movimento fra musica, teatro, performance, reading, proiezioni, escursioni di trekking e in bici, happening, laboratori per bambini. Sponz Fest non è un festival tradizionale, costruito in modo statico come vetrina per il consumo di eventi, irreggimentato dentro un programma fisso, quanto piuttosto un luogo per fare esperienza di sé e degli altri, per indagarsi e indagare. Per fare del paesaggio una sorta di basso continuo e per fare della vita occasione di pratica dell’arte dell’incontro. Per sperimentare in noi stessi la complessità e ammutinarsi per una settimana alla dittatura della semplificazione.

“Sottaterra” è il titolo e il tema di questa edizione che si articolerà anche geograficamente secondo tre grandi traiettorie: Sponz Fest, cioè il festival tutto, diffuso nel centro di Calitri e degli altri paesi coinvolti; Sponz Pest, ovvero le tre grandi serate musicali al Vallone Cupo di Calitri dal 22 al 24 agosto; e Trenodía, il progetto di arte pubblica di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, ideato e curato da Mariangela e Vinicio Capossela e coprodotto dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 e Sponzfest Sottoterra 2019, che coinvolgerà pubblico e artisti durante tutta la settimana.

Calitri sotto l’egida di Matera ‘19 sarà Capitale europea della cultura per un giorno, sabato 24 agosto.

Fra gli ospiti confermati dello Sponz Fest 2019: Almamegretta Dub Box, Ars Nova Napoli, Enzo Avitabile & Bottari, Mario Brunello, Chef Rubio, la compagnia teatrale Clan H, Livio Cori, Grazia Di Michele, ‘E Zezi, Goffredo Fofi, Elio Germano & Le Bestie Rare + Dj Amaro, Micah P. Hinson, Mimmo Lucano, Flaco Maldonado, Neri Marcorè, Micol Harp, Dimitri Mistakidis, Morgan, Michela Murgia, Alberto Nerazzini, ‘Ntò, Manolis Pappos, Michele Riondino, Enzo Savastano, Sergio Scarlatella, Daniele Sepe & Bassa Banda, Asso Stefana e Peppino Tottacreta, The Andrè, Young Signorino.

Sponz Fest si aprirà con il tradizionale concerto all’alba, quest’anno sul monte Calvario di Calitri dopo una introduzione di temi e programmi la sera precedente in Villamaina. A esibirsi davanti al sole che nasce da dietro al vulcano spento del Vulture, un duo di eccezione: uni dei maggiori compositori e suonatori di buzuki degli ultimi 50 anni, il greco Manolis Pappos e l’instancabile ri-trovatore del rebetico delle origini Dimitri Mistakidis alla chitarra. Il loro è un omaggio all’“amanes”, il lamento che viene da oriente. Così come da levante sono sempre venute le musiche che hanno accompagnato l’inizio del Fest in tutti questi anni, dal 2014 in poi.

Vengono riproposte le attività di laboratorio e Libera Università per Ripetenti a Calitri. Di grande impatto paesaggistico le trasferte diurne sulla sommità di Cairano, nella oasi naturale di Senerchia, nel centro storico di Lacedonia e i percorsi processionali di Trenodia.

Momento clou dello Sponz Fest 2019, invece, il grande concerto di Vinicio Capossela del 24 agosto dal titolo Sottaterra. Concerto per uomini e pesti. Nell’anno di uscita del suo ultimo album Ballate per uomini e bestie, Vinicio ospiterà sul palco alcuni dei protagonisti del disco e diversi compagni di viaggio di una vita in musica. Dalla Grecia due grandi esponenti della musica “indebita” nata nei sotterranei urbani di Atene e Salonicco, Manolis Pappos e Dimitri Mistakidis. Dal Texas la voce di frontiera più evocativa dai tempi di Jonny Cash, quella del cowboy solitario Micah P. Hinson. E dalla dimensione internazionale si passa a quella locale e personale con il tributo alle canzoni della cupa del Flaco Jimenez della Valle dell’Ofanto, Peppino “Tottacreta” Galgano alla fisarmonica (protagonista con il chitarrista di Vinicio “Asso” Stefana del progetto da ballo di prossima pubblicazione dal titolo Guerra). E poi la Banda d’ottoni BBP (Bassa Banda Processionale) guidata per tutta la settimana da Daniele Sepe. Le tradizioni rancheras e si materializzeranno con il mariachi solitario Flaco Maldonado, fondatore del mitico Florida di Modena, e con la tromba di Sergio Palencia Osorio. “Un concerto – come lo definisce l’autore – definitivo, pestilenziale, radicale e antologico, per incutere timore ai porci selvaggi sotto la terra del vallone cupo, non senza incursioni nelle pestilenze contemporanee”.

Il concerto di Capossela chiuderà una tre giorni di concerti (22, 23 e 24 agosto) denominata Sponz Pest.

SPONZ PEST (22 – 24 AGOSTO)

Sponz Pest, ovvero tre serate tra speranze e pestilenze contemporanee, in località detta “Vallone cupo”, sulla collina di Calitri (fuori le mura del centro storico come si conviene a un lazzaretto), a cui si accederà in corteo rituale accompagnati da banda.

Si parte il 22 agosto con lo sciamano del suono Enzo Avitabile insieme ai Bottari (nati sottaterra, nelle cantine, a preservare il vino dai cattivi spiriti), in ‘A pest’. Pattuglia di pastellessa preceduta da processione a passo della morte: un concerto/rappresentazione che celebrerà la peste, la cura, l’esorcismo. La purificazione a mezzo dal ritmo, e ‘mman ‘ngopp o grove. L’arcaico che si fa urbano e contemporaneo. Un concerto” bomba atomica”, come lo definisce lo stesso Avitabile, che lo ha portato in ogni angolo del mondo ma mai in questa forma scenica. Accanto a lui, a esorcizzare la pestilenza contemporanea, l’ospite speciale Ntò, già fondatore dei Co’Sang e da oltre un decennio figura di riferimento del rap italiano.

Il 23 agosto sarà la volta invece di ‘A ‘mascarata. Trap, Pest e altre Dannazioni. In un Concertato di voci comprensive e autotune, sul palco si alterneranno nomi tanto di culto quanto diversi. Ad accomunarli è la peste che arriva e si muove tra noi in maschera. La peste che viaggia sul web, luogo delle maschere, degli infingimenti, della proiezione e moltiplicazione delle personalità. A questo ballo in maschera, visuale o sonora, prenderanno parte il corsaro Morgan, poeta dadaista che maschera sé stesso con la sincerità della sua vita esibita in pubblico; Young Signorino, perché la maschera può modificare il volto ma anche la voce, come fa l’autotune, vero suono artificiale di questa epoca e icona sonora del genere trap che è rigurgito di nichilismo punk in un momento storico in cui tutto è mercificato; di nuovo ‘Ntò, un infiltrato capace di insinuarsi fra le maglie di Gomorra – la serie e di dare vita a video dai continui rimandi cinematografici; gli Almamegretta Dub Box guidati dal loro leader Raiz, voce fusa negli anni col battito della dub, della trance, del pop e della tradizione musicale ebraica, con brani come Figli di Annibale e Fatallà, che riascoltati oggi rivelano la loro natura di profezia compiuta; The Andrè, voce mascherata capace di portare i testi più crudamente trappisti ai registri del più grande bardo nazionale; Enzo Savastano (fresco di Premio Musicultura), dissacratore di ogni genere in grado di mimetizzarsi con la voce, dal neomelodico all’indie, alla trap. E poiLivio Cori, rapper all’ombra del Vesuvio, cantautore e maschera attoriale (Gomorra – la serie), sospettato per mesi di essere Liberato.

Un universo sonoro intermezzato dal più grande emulatore e modificatore di voci umane dai tempi di Alighiero Noschese: Neri Marcorè.

Per difendersi dalle pestilenze contemporanee al pubblico che assisterà alle tre serate dello Sponz Pest verrà fornita in dotazione l’apposita maschera per bocca monouso traspirante “anti-peste”.

SPONZ FEST E TRENODIA (19 – 25 AGOSTO)

Il Fest è invece tutto ciò che ci sarà allo Sponz e in particolare le attività festive e salvifiche che si svolgeranno fra i vicoli dell’antico centro storico di Calitri e negli altri paesi coinvolti. Di grande impatto paesaggistico le trasferte diurne sulla sommità di Cairano, nelle sue cantine ipogee, nella oasi naturale di Senerchia, nel centro storico di Lacedonia e i percorsi processionali di Trenodia.

Dal concerto all’alba alla serata conclusiva sotto al castello longobardo di Sant’Angelo dei Lombardi, per tutta la settimana, oltre alle attività laboratoriali, ci saranno gli artisti e gli studiosi della Libera Università dei Ripetenti: la cantautrice Grazia Di Michele che interverrà sul tema della costruzione dello stereotipo femminile attraverso le canzoni; il critico cinematografico, pensatore e fustigatore Goffredo Fofi. La scrittrice Michela Murgia che terrà un’orazione nel giorno conclusivo dello Sponz, domenica 25 agosto e l’ex-sindaco esiliato da Riace Mimmo Lucano. E poi ancora le orazioni di Elio Germano e di Michele Riondino, e le performance della compagnia teatrale Clan H. Elio Germano sarà inoltre in concerto il 22 agosto con il gruppo rap Bestierare.

Corpo vivo e ambulante del Fest è il cosiddetto MUCCHIO SALVAGGIO, un manipolo di musicisti a piede libero che travolgerà il Fest con esibizioni anche estemporanee e spesso non annunciate. Fra loro, oltre ai già citati ospiti del concerto di Capossela che saranno allo Sponz dal primo all’ultimo giorno, anche iMariachi Tres Rosas, formazione locale di finti mariachi in finta divisa che mischiano canzoni locali a finti classici di rancheras; la Banda della Posta (il mitologico combo di musica locale da ballo), le serenate a tenore che impediscono il sonno di Cicc’ Bennet, il canto iberico e la chitarra solitaria di Victor Herrero, il tamburello diPeppe Leone e il banditore libero Andrea Tartaglia.

Infine Trenodía, progetto di arte pubblica partecipata firmato da Mariangela Capossela e dallo stesso Vinicio in tre tappe: il 18 agosto ci sarà il primo fuoco in Calabria ionica , dal 19 al 25 agosto sarà il momento del secondo fuoco allo Sponz e, infine, il terzo fuoco, dal 27 al 29 agosto in Lucania (www.trenodia.it). Realizzato nell’ambito di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, Trenodía è un corteo come forma d’arte che intende trasformare la lamentela in pianto rituale, il piagnisteo in altisonante lamentazione collettiva.

Una particolare attenzione sarà dedicata al cibo come espressione culturale e simbolica del territorio che quest’anno si tradurrà in una cucina ottenuta da prodotti intra-terrestri serviti in Vallone Cupo. Il cibo sarà anche un momento sociale di preparazione collettiva nelle due serate nel centro storico di Calitri a tema carnevale e ceneri, con ospite d’onore il cuoco indipendente e instancabile viaggiatore Chef Rubio.

Sensibilità particolare anche verso i temi della sostenibilità e dell’innovazione: lo Sponz Fest 2019 sarà plastic free e per pagare si potranno usare gli “sponzini” di terracotta, una moneta di terra che omaggia anche la secolare tradizione ceramica del paese capofila, e nuove modalità di transazione economica come l’App Satispay.

Il successo di “ARTE… in Centro”: a Civitavecchia un mese di spettacoli e concerti

MArtePress

Si è appena conclusa la rassegna “ARTE.. in centro”, che ha portato nel centro storico di Civitavecchia decine di spettacoli e concerti gratuiti. Tutti i weekend di luglio 2019 musicisti, giocolieri, acrobati, danzatori, teatranti, clown e performer hanno animato tre splendide cornici cittadine: via Monte Grappa, Piazza Saffi e Piazza Leandra. Nonostante la pioggia dell’ultima domenica, che ha compromesso parte del programma della serata conclusiva, l’iniziativa si è rivelata un grande successo, tanto che il sindaco Ernesto Tedesco ha dichiarato di volere rendere questa rassegna un appuntamento fisso dell’estate civitavecchiese.

Il più grande merito di “ARTE… in centro” è stato quello di valorizzare le strade e le piazze del centro storico in un periodo, quello estivo, in cui l’attenzione dei cittadini e dei turisti è maggiormente incentrata sulla costa. A beneficiarne sono stati anche gli esercizi commerciali della zona che hanno visto un afflusso di pubblico molo più alto della media stagionale. L’attrazione degli artisti selezionati da Giordano Tricamo per la parte musicale e da Scuderie MArteLive per le arti performative è stata fondamentale per riempire le strade di voci, suoni e colori.

arte in centro

Decine gli artisti si sono alternati dal pomeriggio fino a tarda notte con spettacoli che hanno avuto come unico palcoscenico la cornice cittadina di Civitavecchia: performer e artisti di circo contemporaneo come Warner Circus, Eugenia Russi, Lorenzo Crivellari e Giulian Giuliana, o musicisti come Alice Paba e il trio The Suite. Tutti hanno contribuito a portare divertimento, suspance ed emozione al pubblico civitavecchiese: ci si è imbattuti nell’arte, nella musica e nello spettacolo sia che la si cercasse sia che ci si trovasse lì per caso. E questa è forse la caratteristica che ha reso “ARTE… in Centro” una sfida vinta, destinata a tornare nei prossimi anni: portare lo stupore e la meraviglia nelle strade in una rassegna lunga, dinamica e articolata che per un mese intero ha trasformato Civitavecchia in un polo artistico e culturale.

“Redo” e “Graces”: la danza al Kilowatt Festival tra imperfezione e bellezza

Elisa Nocentini e Luca del Pia

La danza è un’arte complessa eppure semplicissima. Capace di essere astrusa e al tempo stesso diretta e viscerale. Il Kilowatt Festival di Sansepolcro (AR), la cui XVII edizione si è appena conclusa, e il suo direttore artistico Luca Ricci offrono al pubblico un grandissimo spettro di possibilità per entrare al meglio in questa disciplina così peculiare, dimostrando quanto uno spettacolo di danza possa riuscire a comunicare, emozionare e divertire il pubblico. Il 20 luglio 2019 sono andati in scena due spettacoli molto diversi, quasi antitetici per tono e pretese artistiche. Si tratta di “Redo” e “Graces”: struggente, intimo, adrenalinico il primo; ironico, aggraziato, giocoso il secondo.

Redouan Ait Chitt è un famoso breakdancer olandese, che con il supporto registico di Shailesh Bahoran, mette in scena le proprie evidenti malformazioni fisiche, raccontando gli enormi sforzi compiuti per inserirsi nella società. Le sequenze iniziali di “Redo”, titolo che accenna inequivocabilmente all’autobiografia del danzatore, ci introducono alla disabilità del protagonista in una maniera delicata eppure profondamente intensa: la mano sinistra con solo tre dita, l’ammasso di carne deforme con cui termina il braccio destro poco dopo l’attaccatura del gomito, la protesi che occupa la quasi totalità della gamba destra sono immagini inevitabilmente forti per lo spettatore, che dopo un primo disorientamento resta semplicemente di stucco nel notare la forza e il dinamismo con cui il danzatore inizia a riempire l’intero spazio scenico. La musica cresce, come in una cavalcata inarrestabile, e Redouan non smette un attimo di danzare in una lotta straziante con il proprio corpo. Cade e si rialza, e poi ancora, cade e rimbalza, in un’impennata che sfrutta la forza del braccio più debole. E poi ancora e ancora, in un crescendo di energia e rabbia che si riversa sulla scenografia (decine di lanterne appese al soffitto) e che infine esplode, lasciando il ballerino esausto e sudato e lo spettatore piacevolmente sconvolto.

REDO1

“Graces” di Silvia Gribaudi e Matteo Maffesanti prende una strada completamente diversa. La Gribaudi, pluripremiata performer e coreografa, mette in scena assieme a tre ballerini (Siro Guglielmi, Matteo Marchesi, Andrea Rampazzo) un’interpretazione danzereccia delle Grazie di Antonio Canova, riuscendo a trattare tematiche delicate come la bellezza, la grazia e il rapporto con la natura senza mai prendersi sul serio. La postura aggraziata, i corpi atletici e longilinei dei tre ballerini fanno da contraltare alle curve della Gribaudi, al suo corpo tozzo e imperfetto, in un gioco di contrapposizioni auto-ironico spesso esilarante. Su una scena completamente bianca, tra lo sbocciare di fiori e lo scorrere dei fiumi, si attua un ribaltamento di genere che ci fa ragionare sulla delicata bellezza della natura che riverbera anche nel corpo umano.

Graces2

La visione quasi consequenziale di questi due spettacoli non può lasciare indifferenti: si entra nel dramma personale di un uomo che supera con determinazione battagliera i limiti che il destino gli ha imposto e poi si ride con una donna capace di mettere in mostra la propria fisicità imperfetta e sfiorita in un inno giocoso alla vita. Il tutto attraverso il mero utilizzo del corpo in movimento.
La danza diventa così uno strumento potentissimo, ai limiti della perfezione, per trasmettere emozioni, per veicolare messaggi, per ricordarci che alla fine di tutto, qualunque siano le vite che portiamo faticosamente avanti, rimaniamo solo noi, con i nostri corpi, tutti egualmente stupendi e imperfetti.

Le musiche dei Camera alla Biennale Teatro

In esclusiva su MArteMagazine il primo brano dalla soundtrack, firmata dai Camera, di ProgettoDue di Pino Carbone

Andrà in scena alla Biennale Teatro di Venezia 2019, la prima italiana di ProgettoDue, spettacolo di Pino Carbone, prodotto da Teatri Uniti, che che mette insieme due lavori: BarbabluGiuditta e PenelopeUlisse, entrambi con le musiche originali dei Camera.

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Le musiche dei Camera alla Biennale Teatro

In esclusiva su MArteMagazine il primo brano dalla soundtrack, firmata dai Camera, di ProgettoDue di Pino Carbone

Andrà in scena alla Biennale Teatro di Venezia 2019, la prima italiana di ProgettoDue, spettacolo di Pino Carbone, prodotto da Teatri Uniti, che che mette insieme due lavori: BarbabluGiuditta e PenelopeUlisse, entrambi con le musiche originali dei Camera.

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GIBELLINA PHOTOROAD. AL VIA CON FONTCUBERTA

© Joan Fontcuberta_Uff stampa Gibellina PhotoRoad

L’occasione è imperdibile per chi ancora non ha visitato Gibellina e tanto di più per chi già ci è stato. E’ sicuramente una meravigliosa opportunità per la cittadina siciliana e tanto di più per chi andrà a visitare le numerose mostre per le tante vie e i tanti luoghi suggestivi selezionati per questo evento.
Dal 26 luglio parte ufficialmente il Gibellina PhotoRoad, il primo e unico festival di fotografia open air  e site-specific d’Italia, che fino al 31 agosto 2019 animerà la cittadina trapanese con installazioni fotografiche di grande formato, mostre outdoor, talk e proiezioni dei più noti protagonisti del mondo della fotografia e dell’arte contemporanea.

Un intero mese dedicato alla fotografia in una città che è uno dei più grandi musei d’arte contemporanea “a cielo aperto” del mondo: trentacinque mostre allestite in tredici diverse location, oltre trenta artisti provenienti da più di dieci paesi europei ed extraeuropei, una finestra sulle arti visive per offrire momenti di scambi creativi tra gli artisti invitati e il pubblico.

Conosciuti artisti italiani e stranieri come Joan Fontcuberta, Mario Cresci, Mustafa Sabbagh, Alterazioni Video, Moira Ricci, Tobias Zielony, insieme a giovani talenti della fotografia contemporanea come Manon Wertenbroek, Gianni Cipriano, Morgane Denzler, sono chiamati a confrontarsi con un luogo dalla storia unica, sperimentando visionari e innovativi allestimenti “all’aperto” alla ricerca di nuove interazioni con il pubblico. Il tema e filo conduttore dell’intera manifestazione, scelto dalla curatrice Arianna Catania, per questa edizione è Finzioni.

Martedì 23 luglio al via con una grande pre-opening dove protagonista è stato Joan Fontcuberta, fotografo e teorico dell’immagine, curatore e scrittore catalano, che con un immenso fotomosaico murale composto da 6075 mattonelle di immagini, selfie, foto di vacanze, feste e viaggi inviate dai cittadini gibellinesi all’artista ha creato un’oepra formata da un’immagine unica, imponente opera collettiva permanente (12metri per 2.8 realizzata da Florim ceramiche) dal titolo Gibellina Selfie-lo sguardo di tre generazioni, ad oggi la più grande opera murale di Fontcuberta al mondo, donata alla città, convertendosi in un’icona della stessa Gibellina (FOTO in copertina). 

Da venerdì 26 luglio si apre la kermesse vera e propria che per tutto il fine settimana, fino a domenica 28, offre un fitto programma di talk, incontri e visite alle mostre, guidate dagli stessi artisti: gli svizzeri Taiyo Onorato & Nico Krebs, Christian Lutz, Nicolas Polli, Olivier Lovey, Manon Wertenbroek, i francesi Morgane Denzler, Sophie Zenon, Michel Le Belhomme; gli italiani Mustafa Sabbagh, Incompiuto Siciliano, Gianni Cipriano, Federico Clavarino, Novella Oliana, Gian Marco Sanna, Andrea Alessandrini, Giorgio Varvaro; dal Messico Monica Alcazar-Duarte, e Brian Mc Carty dagli USA.

Gibelllina PhotoRoad è organizzato dall’Associazione culturale On Image e co-organizzato dalla Fondazione Orestiadi, con la direzione artistica di Arianna Catania, il patrocinio del Comune di Gibellina, e sotto l’alto patrocinio del Parlamento Europeo, main Partner Festival Images Vevey.

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Tutto il programma su 
gibellinaphotoroad.it

-Mustafa-Sabbagh_MKUltra_2019
Alterazioni Video_Incompiuto la nascita di uno Stile_Casette
Joan Fontcuberta_Gibellina selfie-min
MICHEL LE BELHOMME_The Two Labyrinths
Mario Cresci_Fabula 68-18_Roma 1968
Novella Oliana_8Infiniti
Pietro Consagra_L_Italia non finita_San Lorenzo Firenze
_ SOPHIE ZENON_L_Homme Paysage

ArteInSignia, prima edizione: l’arte di strada arriva a Segni

MArtepress

La fusione tra arte e luogo genera cultura: è questo il mantra di ArteInSignia, il festival che sabato 20 luglio 2019 porterà l’arte nelle strade e nelle piazze della cittadina di Segni, in provincia di Roma. Concerti, spettacoli di teatro e circo liberamente aperti al pubblico in più location contemporaneamente, dal pomeriggio fino a notte. L’amministrazione comunale ha fortemente voluto la nascita di questo festival, alla sua prima edizione, come si evince dalle parole del sindaco Piero Cascioli: la “strada” diventa palcoscenico estemporaneo di variegate produzioni artistiche: vie rionali, piazzette, viottoli, come “luoghi urbani” di memoria; palazzi, monumenti, Chiese, come elementi di storia e di cultura; insieme formano i “luoghi” dove gli artisti esprimono sentimenti, idee, bizzarrie, metafore, che diventano arte. Ecco, “ArteInSignia” è questo movimento interattivo che contemporaneamente crea arte, valorizza i luoghi, produce cultura.

Non a caso la scelta del nome del festival richiama il nome latino della cittadina, ovvero Signia, ricalcando il desiderio di impregnare le strade di Segni di cultura, arte e storia.

Diversi i luoghi in cui musicisti, performer e artisti si esibiranno: il Cortile Biblioteca, Piazza della Pretura, Largo Conti, via Ezio Cleti e, soprattutto, Piazza Santa Maria, che rappresenta il fulcro principale attorno al quale ruotano i principali eventi del festival. Qui, infatti, si comincia già dalle 17.30 con l’originale concerto di bolle di sapone di Ivan Peretto. Poi la serata si animerà a partire dalle 21e15 con un ricco programma che prevede la suggestiva performance di danza e cerchio aereo di Giuliana Randazzo, lo spettacolo di Clowneria di Warner Circus, “Spyral” di Lucignolo, performance che suscita sensazioni forti e delicate in un rapporto fraterno con la fiamma, “Luna Rossa” di BamBoom Art Studio, una vera e propria commedia d’amore raccontata con i linguaggi dell’arte di strada, tra la pantomima, la danza aerea e il fuoco. Grande chiusura musicale con la band Keet & More che farà ballare la piazza intera su travolgenti ritmi country/blues.

Keet More

Nelle altre location, nel frattempo, ci sarà spazio per tanta altra musica e intrattenimento di qualità con il divertente spettacolo di teatro “Capitan Fracassa” di e con Eduardo Ricciardelli, i concerti di Tre meno un quarto, dei BellaVista e di Shanti, lo spettacolo di pittura live di Cristiano Quagliozzi e il divertentissimo spettacolo di giocoleria “Pois Pois” di Sara Cambi, che ci riporterà come per magia negli anni ’50.

Per gli abitanti di Segni e per i turisti sarà quindi un sabato davvero speciale, con un’esplosione di arte, musica e colori che invaderà l’intera città, grazie agli artisti selezionati nel corso di quasi vent’anni di attività da Scuderie MArteLive, il collettivo multi-artistico più grande e variegato d’Italia.

A questo enorme spettacolo totale si aggiungerà un percorso enogastronomico pensato per le celebrazioni del patrono San Bruno: per l’occasione verranno aperte alcune cantine storiche e il museo, nello specifico quella della Locca d’oro, della signora Augusta Ciotti e il museo comunale.

Insomma, ArteInSignia con la ricchezza del suo programma multidisciplinare sembra nascere sotto una buona stella: un festival che vuole superare con successo questa prima edizione per tornare ancora nei prossimi anni con il suo carico di passione ed emozioni.

 

Manifesto ArtiInSignia

 

“La Luna di Collins, le lune di Roma” L’Apollo 11 e la Città Eterna, 50 anni dopo l’allunaggio

Il prossimo 20 luglio ricorre il 50° Anniversario dallo sbarco del primo uomo sulla Luna. Il 20 luglio 1969 l’Apollo 11, atterrando nel Mare della Tranquillità, condusse gli astronauti su un nuovo mondo, un mondo extraterrestre.

Tre gli eroi di quella leggendaria avventura, Neil Armstrong, Edwin Aldrin e Michael Collins, che hanno rappresentato il genere umano in una delle imprese più grandi della storia.

Per Roma questo anniversario ha un sapore speciale. Michael Collins, pilota del modulo di comando dell’Apollo 11, oggi 89enne, è nato proprio nella Capitale il 31 ottobre 1930 in Via Tevere 16 dove, tempo fa, è stata affissa una targa commemorativa. Un legame dunque, quello tra Roma e la Luna, incredibilmente forte, eppure quasi sconosciuto: davvero pochi romani sanno che uno dei più grandi protagonisti della sfida dell’uomo allo spazio è nato in questa Città.

A rendere la storica ricorrenza ancor più unica ci penserà proprio la Luna. La sera del 16 luglio, a cinquant’anni esatti del lancio dell’Apollo 11, il nostro satellite ci regalerà un’affascinante eclissi parziale, perfettamente visibile dall’Italia

Cogliendo questa imperdibile occasione e da un ‘idea di Paolo Masini e Gianluca Masi, “Romabpa – Mamma Roma e i suoi figli migliori”, il “Virtual Telescope Project” e “RomAstronomica – Sotto lo Stesso Cielo” vogliono regalare ai romani un evento speciale dedicato alla Luna, alla storica missione dell’Apollo 11 e all’illustre romano Michael Collins. 

Il 16 luglio, a partire dalle ore 21:30, sarà possibile osservare la Luna in eclissi al telescopio, grazie agli strumenti che verranno installati per l’occasione sul ponte Fabricio, all’isola Tiberina,  affaccio tra i più suggestivi del mondo, che si trasformerà così per una sera in un belvedere ideale puntato sul satellite terrestre. Esattamente 50 anni dopo il lancio dell’Apollo 11, la Luna offrirà questo spettacolo unico, quasi consapevole della storica ricorrenza. L’eclissi verrà trasmessa in diretta streaming su https://www.virtualtelescope.eu, attraverso le tecnologie del Virtual Telescope, permettendo a tutto il pianeta di unirsi alla Città Eterna per l’evento.

Il 20 luglio, in concomitanza con il 50° Anniversario dell’Allunaggio, grazie alla collaborazione con  l’Isola del Cinema, verrà proiettata una video installazione che ci accompagnerà dalle 23 fino alle luci dell’alba, in un percorso affascinante e coinvolgente. Dall’atterraggio sulla superficie lunare alla storica visita di Collins a Roma, grazie alle riprese messe a disposizione dall’Istituto Luce, fino alle  preziose fotografie della Luna nel cielo della Capitale realizzate dall’astrofisico e fotografo Gianluca Masi. Immagini e filmati si alterneranno a frasi e citazioni emblematiche dei protagonisti, poesie e canzoni dedicate alla Luna.

“Vogliamo onorare insieme una missione epocale ed uno dei figli migliori della Città. Lo vogliamo fare da un luogo simbolico nel cuore di Roma, accostando immagini, poesie e scorci che solo la Città Eterna riesce a regalare. L’obiettivo dell’iniziativa è che tutti possano godere di questo spettacolo, romani e turisti, in maniera libera e gratuita. Una vera festa alla Luna, ricordando una delle più grandi imprese dell’uomo, che ha portato sul nostro satellite anche il nome di Roma” spiegano Paolo Masini, Presidente di “Roma Bpa Mamma Roma e i suoi figli migliori”, e l’astrofisico Gianluca Masi, Responsabile scientifico del “Virtual Telescope Project”, ideatori del progetto.

Il promo dell’evento è disponibile su: https://youtu.be/i__uyUpO9m8 e sarà trasmesso nel circuito delle metropolitane di Roma  grazie a Telesia. 

L’evento è realizzato grazie alla collaborazione con Isola del Cinema, Istituto Luce, Archivio dei beni sonori ed audiovisivi del Mibac, Legamon e con il Patrocinio del Municipio Centro Storico e dell’Ambasciata degli Stati Uniti d’America in Italia.

Corviale Urban Lab – un’ottava edizione all’insegna dei temi sociali

Roberta Vittorio (A3bor)

Portare l’arte in una periferia difficile e isolata come quella di Corviale è la grande sfida che per l’ottava volta si è posta l’Associazione ARTmosfera. Il 12 e il 13 luglio 2019 ai piedi del “Serpentone”, il Corviale Urban Lab si è dimostrata capace di vincere ancora una volta questa sfida, offrendo al pubblico una programmazione multidisciplinare varia e di indubbia qualità, con una particolare attenzione per le tematiche relative alla migrazione e all’inclusione sociale.

Mentre il collettivo MEP (Movimento per l’Emancipazione della Poesia) invadeva le strade di Corviale di poesie sotto la guida del walkabout condotto da Carlo Infante e street artist come Luis Gomez, Moby Dick e Alessandro Fornaci decoravano muri e panchine, grazie alla collaborazione con la Rete d’impressa Co&Ca, all’interno della Galleria il Mitreo si sono alternati decine di artisti che hanno dato vita a concerti, proiezioni e spettacoli liberamente aperti al pubblico.

Per affondare appieno nelle attualissime sfumature delle tematiche sociali che il direttore artistico Peppe Casa ha deciso di affrontare in questa ottava edizione, molta rilevanza è stata date all’arte cinematografica con la proiezione del corto vincitore del David di Donatello 2018, “Frontiera” di Alessandro Di Gregorio, e i sei corti selezionati all’interno del bando MigrArti. Anche lo spettacolo “Radio Ghetto_voci libere” ha dato il suo personale punto di vista offrendo un lucido e intenso spaccato della vita nei ghetti di braccianti dell’agro foggiano, sfruttando sapientemente l’utilizzo di cuffie per dar vita al respiro e alle voci dei suoi protagonisti.

Diversi e significativi anche i momenti musicali, che hanno avuto probabilmente il loro apice nel concerto di Edoardo Pesce: conosciuto principalmente come attore e per il suo ruolo pluripremiato in “Dogman”, si dimostra un artista e musicista a tutto tondo, offrendo al pubblico dei brani ironici e pungenti capaci di far ridere ed emozionare.

Nel corso delle due serate, sul palco si sono alternati diversi altri musicisti: giovani emergenti come Lorenzo Bonarini, Il Solito Dandy e Larèt, e nomi più affermati come la Banda Social e Ismaila Mbaye & tribal percussion che hanno fatto tremare le mura del Mitreo con i loro ritmi irresistibili e con i loro messaggi di pace ed equità sociale.

Da non dimenticare infine gli spettacoli di danza, con le compagnie Verso Energheia, Uscite di Emergenza, Piccolo Balletto Sorano e Giovanni Scura; e di circo, con Irene Betti (arpa e contorsionismo), Ivan Peretto in arte Mr. Ivan (bolle di sapone) e Irene Croce (equilibrismo e acrobatica). Gli spettatori hanno avuto la possibilità di ammirare anche una mostra collettiva: durante il corso di entrambe le serate sono state esposte, infatti, le opere dei fotografi Silvia Sciarra e Federica Di Benedetto, degli illustratori Marta Porro, Eva Monaco, Teresa Santoro, Guido Astolfi e Helowene Belardinelli, e dei pittori Stefano Maria Girardi, Tiziana Rinaldi Giacometti, Silvia Struglia, Daria Shojai Kaveh, Anita Genca, Valerio Tirapani.

Tutti questi ballerini, circensi e artisti visivi sono artisti facenti parte delle Scuderie MArteLive, il più grande e variegato collettivo multiartistico italiano, che con questo festival ha fatto le prove generali per la Biennale MArteLive, il maxi evento previsto a dicembre.

Il Corviale Urban Lab chiude così il suo triennio all’interno del programma dell’Estate Romana promossa da Roma Capitale Assessorato alla Crescita culturale e realizzata in collaborazione con SIAE. Con questa ottava edizione ha dimostrato quanto sia importante abitare le periferie e animarle con l’arte e lo spettacolo, riuscendo al contempo a sensibilizzare su tematiche sociali quantomai attuali e importanti, specie se affrontate in un contesto difficile come il “Serpentone” di Corviale.

 

Di seguito la gallery a cura di Irene De Marco Roberta Vittorio

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