Festa della Musica @ Lanuvio
[MUSICA]
LANUVIO- Per chi non la conoscesse la Festa della Musica di Lanuvio (RM) è un evento che da quindici edizioni cresce sempre più fino allo stallo: una ridente cittadina colma all’inverosimile, ogni anno, in ogni piazzetta, dentro e fuori le mura storiche della città, ci sono gruppi musicali che suonano contemporaneamente (solo le brochure aiutano a rintracciare le band…).Una vera e propria manna per tutti gli esercizi commerciali che sfamano l’onda anomala riversata nelle strade, una vera e propria preoccupazione per le anziane signore che pensano alle piante fuori dalla porta, ai panni stesi ad asciugare e ai gatti che non tornano a casa. L’atmosfera quindi non manca di certo: bello vedere i gruppi suonare sotto al panificio o vicino l’agenzia di viaggi, bello pensare che ci sia un altro modo per vivere la città. Tutto molto bello, ma ogni anno, i dubbi sono sempre più evidenti: quest’anno più che mai.
Seppur l’affluenza non sia affatto diminuita, mai come in quest’edizione la noia ha attanagliato gran parte del pubblico, cominciando proprio dalle brochure: si, c’è la mappa numerata per rintracciare i propri gruppi, ma per chi non conosce nessuno sarebbe davvero gradito sapere su che genere si muovono le performance, se sono dei gruppi di musica originale o se sono delle cover band.
Altro problema gigantesco della Festa: mescolare le due cose, cover band e musica originale, non fa altro che confondere l’ascoltatore, soprattutto i meno attenti al panorama mondiale, senza contare il ricorso di alcuni gruppi a cover di ogni genere\razza\forma pur di accontentare il pubblico. Si scade troppo spesso nel pacchiano.
La musica originale viene forse sorteggiata a caso, presumo.
Ci sono gruppi imbarazzanti come Utòpia e Tre Mendicanti che puntano tutto sulla presenza di più strumenti, ma in realtà è solo uno specchietto per le allodole.
Ci sono troppe percussioni africane che alla lunga stancano anche i più appassionati.
Ci sono gruppi come Surfadelics, Bone Machine, La Vague collocati male, sia come luogo sia come orario.
Ci sono gruppi fuori dal centro storico che hanno sicuramente meno visibilità e non è democratico pensando anche che le band suonano gratis, senza rimborso spese e spesso portando casse, microfoni e mixer da casa.
Altro problema che non viene fuori pensando ad un evento casareccio che di casareccio non ha più nulla è proprio la noncuranza e il poco rispetto nei confronti dei gruppi: abbandonati a loro stessi senza la minima assistenza; un palco, due casse, insomma un po’ di service aiuterebbe sicuramente l’evento, la spesa non sarebbe eccessiva e la qualità ne risentirebbe in positivo. Forse troppo dispendioso, forse va bene così e nessuno se ne preoccupa.
Il problema è che il primo anno si rimane affascinati, il secondo anche ma poi, via via che l’evento si ripete, si ripetono gli stessi errori sopra citati, troppo spesso c’è ridondanza anche di band e allora arriva proprio il momento di lasciar stare e sperare che la Festa della Musica cresca definitivamente e arrivi ad un nuovo livello.
(Foto di Sara Palliccia)
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