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Una storia di Arte LIBERA e Creative Commons

[MUSICA]

Tutto ebbe inizio nel 2004 quando sette autori realizzarono il loro primo cd Liberalarte, un semplice disco masterizzato con la copertina fotocopiata in bianco e nero. Un’autoproduzione con slogan: “L’Arte non è una merce!”.
Oggi questi stessi autori in concerto al Brancaleone, ormai al terzo disco, presentano il loro ambizioso progetto di “Fronte popolare della musica LIBERA” associato al Copyleft e alle Creative Commons.

Fucina di questo incontro il Linux club di Roma, luogo in cui queste due realtà negli anni venivano a conoscersi ed influenzarsi vicendevolmente.
Il Cd Liberalarte!3 è opera di 33 tra artisti e band (tra cui Tetes de Bois, Gang e un inedito di Filippo Gatti), italiani e non, che si sono associati in questo progetto pioneristico di autogestione e condivisione artistica senza diritti riservati, copyleft, un vero progetto di ricerca e sperimentazione musicale.
Un disco che applica e associa i discorsi e le esigenze più attuali legate al mondo della musica, o meglio alla distribuzione, che vogliono l’arte imbrigliata nel suo mezzo di diffusione. Di contro il cd Liberalarte!3 che prevede al suo interno un cd vergine che spinge ed autorizza a masterizzare la compilation, sovverte e in qualche modo risolve la presunta “crisi delle musica”, portando in modo autorizzato l’arte ovunque e da chiunque voglia arrivare, senza vincoli né limiti.

Il doppio cd, al Brancaleone è stato offerto insieme al costo del biglietto pari a cinque euro, ma più in generale mantiene questo stesso costo per la vendita al pubblico. Ciò è possibile tagliando i costi di quelli che si chiamano gli intermediari, lasciando agli artisti la libertà di esprimersi al meglio e rinunciando alle società di distribuzione e promozione.
Un vero e proprio calcio all’industria discografica per una vendita “equa e solidale”, come d’altra parte inneggiano e proclamano gli artisti dai testi delle loro canzoni in questo concerto.

Una condivisione della musica che non viene meno al rispetto per gli autori che la creano ed in qualche modo la sostengono: approfittare di questa disponibilità, renderebbe vano il progetto. Quindi come da licenza Creative Commons: “bisogna attribuire la paternità dei brani ai loro autori, non si può utilizzare il cd a fini commerciali, non si può né alterare l’opera né usarla per crearne un’altra”.
Vi abbiamo incuriosito abbastanza? Allora fate un salto su: http://www.fpml.it/index.php?option=com_eventlist&view=details&id=1;presentazione-liberalarte3; http://linux-club.org/node/2952; http://www.creativecommons.it/.

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