A Rimini apre la mostra “Icone Contemporanee” di Daniela Musone
È con la personale di Daniela Musone, dal titolo “ICONE CONTEMPORANEE” che la città di Rimini e Villa Embassy danno il benvenuto ad una giovane artista riminese capace di rappresentare gli elementi della città e i caratteri della contemporaneità. La mostra, presentata da MArtegallery, piattaforma di servizi e supporto per artisti, curata da Veronica Budini, è stata voluta ed è ospitata dal 24 settembre al 15 ottobre a Villa Embassy, dimora storica della città romagnola, luogo di incontro e mondanità negli decenni passati e centro culturale e di ricezione oggi.
La mostra è incentrata sui volti iconici della contemporaneità, sugli sguardi, sull’essere umano e sulla società dei consumi. L’intento dell’artista è quello di studiare la fisionomia dell’essere umano, il modo in cui viene concepita e il significato che ad essa viene assegnato in relazione alle modalità di utilizzo e di consumo che l’uomo porta avanti nel periodo storico attuale. I soggetti sono ciò che c’è di più vicino a delle Icone e spaziano dai grandi miti della musica ai protagonisti di celeberrime opere d’arte fino ad arrivare a esponenti importanti della cultura contemporanea.
L’Operazione di Daniela Musone è quella di replicare immagini apportando alla loro struttura delle modifiche, spesso estreme, che cambiano il normale modo di fruire l’immagine. Attraverso semplici modifiche, utilizzi di materiali alternativi, trasformazioni strutturali, spesso ludiche e partecipate degli oggetti che compongono le immagini, le opere si presentano allo spettatore come spazi di discussione e di riflessione di primo acchito leggere, ma che in realtà nascondono una dimensione critica evidente e permanente. È da questa destrutturazione che nascono diversi chiavi di lettura: da quella più immediata dell’importanza nella nostra cultura di simboliche icone pop, che appunto hanno influenzato e continuano ad influenzare le generazioni, e a Rimini spicca senz’altro Federico Fellini, a significati più reconditi e di critica della stessa cultura pop, con chiari riferimenti ad Andy Wharol, fautore del concetto della riproducibilità e della commercializzazione dell’opera d’arte, e talmente critico della serialità e del consumismo della società contemporanea che di essi fece il proprio vessillo e modello artistico.
Così Daniela Musone, con le sue opere e il suo sguardo attento e leggero, invita tutti ad una riflessione sul nostro tempo e sul nostro modo di viverlo, soprattutto in un periodo difficile quale è quello che stiamo attraversando, ma allo stesso tempo invita tutti a “tuffarsi” nel suo mondo, nelle storie dei suoi personaggi, che sono anche le storie di tutti noi.