Pierino e il Lupo. Pulcinella: Ascanio Celestini al Parco della Musica
Il 29 e il 30 settembre nella Cavea dell’Auditorium Parco della Musica la voce narrante del maestro del teatro di narrazione Ascanio Celestini si fonderà con le musiche liberamente rielaborate dai musicisti del PMCE per dar vita a una versione originale del Pierino e il lupo di Prokof’ev e del Pulcinella di Stravinskij. Uno spettacolo che intreccia narrazione e musica e in cui le due storiche composizioni divengono strumento per indagare con ironia gli archetipi sottesi ai personaggi che le abitano.
Dopo il successo di Barzellette, Ascanio Celestini torna al Romaeuropa Festival, sul palco della Cavea dell’Auditorium Parco della Musica, in un confronto con Tonino Battista e il PMCE – Parco della Musica Contemporanea Ensemble. Loro l’idea di portare in scena Pierino e il lupo di Prokof’ev e Pulcinella di Stravinskij per dare vita a un confronto tra tradizione musicale e tradizione popolare.
L’evento fa parte della programmazione del RomaEuropa Festival 2020 è in promozione con prezzo scontatissimo di 10 euro chiamando il numero 06.45553050.
Qui tutte le info: https://romaeuropa.net/festival-2020/pierino-e-il-lupo/
Bio
Ascanio Celestini è attore, regista e autore teatrale italiano (Roma, 1972). È considerato uno dei rappresentanti più importanti del nuovo teatro di narrazione. I suoi spettacoli, preceduti da un approfondito lavoro di ricerca, hanno la forma di storie narrate in cui l’attore-autore assume il ruolo di filtro con il suo racconto, fra gli spettatori e i protagonisti della messa in scena. Tra i suoi spettacoli si ricordano: Cicoria. In fondo al mondo, Pasolini (1998); Radio clandestina (2000); Fabbrica (2002); Scemo di guerra. Roma, 4 giugno 1944 (2004); La pecora nera. Elogio funebre del manicomio elettrico (2005); Live. Appunti per un film sulla lotta di classe (2006); Il razzismo è una brutta storia (2009); Pro patria (2012); Discorsi alla nazione (2013). Nel 2007 ha girato il documentario Parole sante, incentrato sul tema del lavoro precario, e contemporaneamente è uscito con lo stesso titolo il suo primo album di canzoni; è del 2010 il suo primo lungometraggio, La pecora nera, tratto dall’omonimo spettacolo teatrale, racconto sull’esperienza dei manicomi e sull’alienazione dell’odierna società dei consumi, cui ha fatto seguito nel 2015 la pellicola cinematografica Viva la sposa. Tra le sue pubblicazioni più recenti si segnalano la raccolta di racconti Io cammino in fila indiana (2011), Pro patria (2012), Un anarchico in corsia d’emergenza (con M.L. Gargiulo, 2015) e Barzellette (2019).
Tonino Battista – La formazione e la pratica contestuale della direzione d’orchestra e della composizione conferiscono a Tonino Battista una particolare profondità di comprensione e interpretazione di partiture di tutte le epoche e la capacità di misurarsi alla pari con i nuovi linguaggi, inclusa l’esperienza elettroacustica e quella dell’improvvisazione. Queste qualità di interprete senza confini lo definiscono tra i più versatili direttori della scena internazionale e gli consentono di dominare un repertorio vastissimo, dal barocco al contemporaneo, passando per il teatro musicale, il musical e la musica applicata. Ha collaborato con i più grandi interpreti e compositori viventi, tenendo a battesimo numerosissimi lavori. Karlheinz Stockhausen lo ha annoverato tra i suoi interpreti preferiti.
Studia Pianoforte con Eugenio De Rosa e Composizione con Guido Baggiani. Prosegue con la formazione in Direzione d’Orchestra con Daniele Gatti e si perfeziona nella Direzione del repertorio moderno e contemporaneo sotto la guida di Peter Eötvös in Ungheria e in Olanda.
Completa la sua formazione di compositore e direttore con Nono, Stockhausen e Bernstein.
Nel 1996, a Darmstadt, vince il concorso per direttore d’orchestra e dirige Mixtur di Stockhausen con l’Ensemble Modern di Frankfurt.
Nel 1998 gli viene riconosciuto il premio annuale di Composer in Residence presso la Herrenhaus di Edenkoben, in Germania.
Nel 2000 è Composer in Residence presso l’Istituto GRAME di Lyon, in Francia.
Dal 2000 al 2004 è direttore principale della Kyoto Philharmonic Chamber Orchestra con cui svolge un’intensa attività concertistica in Giappone e all’estero.
Nel 2016 è stato nominato direttore residente per la musica contemporanea dell’OSA Orchestra Sinfonica Abruzzese con cui ha inciso per la WERGO, inserito nella collana dedicata all’opera omnia di Hans Werner Henze, un CD contenente la prima registrazione integrale del Concerto per contrabbasso e orchestra con solista Daniele Roccato.
Nel 2018, per la serata inaugurale del 62. Festival della Biennale Musica di Venezia ha diretto la prima italiana integrale di The Yellow Shark di Frank Zappa e nella serata seguente un concerto interamente dedicato alla musica di Elliott Carter.
Dal 2009 è direttore principale e coordinatore artistico del PMCE Parco della Musica Contemporanea Ensemble, la formazione residente all’Auditorium Parco della Musica di Roma.
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