INTERVISTA A INGO ARNASON, direttore del Circolo scandinavo a Roma
Incontriamo Ingo a Trastevere, nella prestigiosa sede del Circolo, centro di divulgazione della cultura nordica in Italia e luogo di residenza per artisti scandinavi nella capitale.
Parliamo delle residenze per artisti che offrite e del concorso. Quali sono le modalità della call?
Al concorso partecipano gli artisti scandivi, dei 5 Paesi e di tutte le età, oltre che nelle diverse discipline artistiche: pittura, scultura, musica, letteratura, video arte. Sono norvegesi, svedesi, danesi, finlandesi, islandesi, Tutti i paesi sono rappresentati quasi sempre ma la selezione non è in base alla provenienza.
E la selezione?
La sede è un po’ piccola, abbiamo spazio per 5 artisti ogni mese. Alcuni stanno qui un mese, altri, in base al progetto, anche un po’ di più. La selezione, infatti, si basa sul progetto, deve essere convincente, con forti motivazioni, di qualità. Gli artisti sono parecchi, dai 45 ai 55 ogni anno, cerchiamo di fare una selezione di numero uguale per paese di origine, ma ogni anno è diverso, dipende dalle domande di partecipazione che arrivano e dai progetti proposti. Certo, quelli provenienti dall’Islanda sono pochi, ma cerchiamo di avere un certo equilibrio. La selezione passa attraverso una Commissione che valuta i progetti degli artisti in diversi campi e danno una valutazione dal più importante al meno importante, con punteggio dall’1 al 3. Poi chiediamo alle associazioni degli artisti di ogni paese di fare la stessa valutazione delle domande, quindi vengono valutati anche da loro. E poi si incrociano le valutazioni.
Come viene comunicata la call?
Ogni Paese ha una rete di associazioni di artisti e istituzioni di riferimento che si fanno promotori e divulgano il concorso. Apertura della call il 1 febbraio e chiudiamo il 1° di aprile e fanno domanda di residenza da settembre fino ad agosto.
Quanto incide e ha inciso la comunicazione 2.0? Che ruolo hanno i social network?
Tantissimo! E’ cambiata tanto sia la quantità che la qualità stessa delle domande, c’è più diffusione adesso e quindi più eterogeneità dei progetti. Usiamo soprattutto Facebook, e anche Istagramm.
Quante domande arrivano mediamente?
Quest’anno abbiamo avuto oltre 300 domande, le domande aumentano da un anno all’altro, e ne siamo orgogliosi, perché anche se non diamo borse di studio e gli artisti devono pensare a tutto loro, vitto e alloggio. Quindi la motivazione deve essere forte. Essendo questo un istituto culturale di oltre 150 anni, abbiamo avuto diversi artist in residence qui, c’è dunque una grande storia di questo luogo e grande prestigio. Essere qui ha grande valore per gli artisti. La selezione è severa, quindi il fatto di aver superato i diversi step ha grande importanza per gli artisti. Nel momento in cui l’artista riceve la comunicazione che è stato scelto, chiede poi al proprio Pease dei finanziamenti che possano contribuire a sostenere le spese qui a Roma, e questo avviene quasi sempre. C’è tanta richiesta per venire qui. Ogni anno abbiamo circa 55 artisti in rotazione, nelle diverse aree disciplinari e di diverse età ed esperienze.
Chi sono gli artisti in residenza al momento?
Gli artisti adesso sono: 3 danesi e 1 norvegese. Sono: ARE BLYTT – Visual artist dalla Norvegia, CÆCILIA HOLBEK TRIER (direttore d’orchestra), PIA BODA (compositrice) e DORIS BLOOM (visual artist) dalla Danimarca. Cerchiamo di avere varietà: emergenti, studenti, professionisti, cerchiamo di avere diversi contributi. Il nostro più grande finanziatore è il consiglio dei Ministri nordici che sostiene la fondazione per questa casa degli artisti e principalmente con lo scopo di promuovere la cultura nordica in Italia.
Seguiteci dunque nelle varie iniziative!
O.R.