A carnevale ogni scherzo vale
[MUSICA]
ROMA- Strane figure si aggirano intorno al Defrag sabato 18 febbraio al punto che la domanda viene spontanea: cosa ci fanno un papa, il protagonista di V Per Vendetta e cappuccetto rosso riuniti nello stesso posto? La risposta è presto detta: sono lì per festeggiare il sabato grasso con la musica dei Folkisciotte, accorsi da Andria, in Puglia, nella Capitale per il Carnival Party organizzato da Fusoradio.
Per chi non li conoscesse, i Folkisciotte sono una band che alterna musica tradizionale fatta di tarantella e pizzica con musica ska ed è nata nel 2004 dalle ceneri degli Skars, gruppo ska- punk. La formazione vede il cantante e chitarrista Andrea Colasuonno, anche autore dei testi, accompagnato dal violino di Vincenzo Petruzzelli, che è anche seconda voce del gruppo, da Paola D’Aluisio che si alterna fra tromba e flauto, dalla fisarmonica di Giovanni Sgaramella e dai suoi fratelli Alessandro e Massimo, rispettivamente basso e batteria. Hanno partecipato a diversi festival tra cui il Controfestival 2005 di Bari e le selezioni per l’Italia Wave Love Festival 2011, hanno aperto i concerti di Bisca e Folkabbestia e hanno suonato e fatto ballare il pubblico in diverse città, tanto da definirsi sul loro myspace “una festa itinerante”.
E infatti subito si adeguano alla festa di Carnevale e salgono sul palco chi in versione parcheggiatore, abusivo ovviamente, chi da meccanico mantello-munito, chi in vesti arabe in omaggio ai nove mesi passati in Palestina. Il concerto si apre con “(Ballarò)” per proseguire con uno dei cavalli di battaglia della band, “È Arrivato Godot”. La scaletta comprende molti pezzi firmati dai Folkisciotte come “Pensieri Di Una Valletta Accarezzatrice Di Materassi”, ironica canzone sul “mestiere più brutto del mondo”, ma anche “Taranta Du Ccnid”, il primo brano scritto dal gruppo secondo quanto riportato sul loro sito.
Non manca anche un omaggio a Rino Gaetano con un’interpretazione in chiave ska del suo brano”Capofortuna”, politico italiano interpretato dal fisarmonicista Gianni, che lascia il cappello e il giubbetto da parcheggiatore per indossare la fascia tricolore del primo cittadino. Impossibile non eseguire anche “Vulesse Addeventare Nu Brigante” di Eugenio Bennato, che, da grande appassionato di folk partenopeo, scrisse questa canzone ai tempi del gruppo Musicanova. “Noi Siamo Gli Asini” di Ascanio Celestini viene presentata come la canzone che avrebbero voluto scrivere ma, visto che per questa volta sono stati preceduti, ci aspettiamo che in futuro riescano a battere la concorrenza sul tempo.
La musica si interrompe pochi minuti solo per dare spazio alle maschere perché come spiega Andrea: “È un’emozione vedere dei pazzie di tetris che ballano sotto i nostri occhi!”. Non si può, poi, non invitare a salire sul palco una versione un po’ pelosetta ma molto somigliante di Belen Rodriguez con tanto di abito azzurro – rosa e farfalla all’inguine, così da non far pentire il pubblico di aver perso l’ultima serata di Sanremo.
L’audio non è perfetto ma il pubblico non se ne cura e balla senza fermarsi durante tutto il concerto, che dura quasi due ore, e poi continua con i dj set della X Fatton Crew, Alessio De Simone e i dj di RadioSonar.
Una serata in linea con lo spirito goliardico tipico del carnevale in cui non è certo mancata la buona musica da ballare e cantare.
Giuditta Danzi
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