R. Troisi- L. Ippoliti, Oltre il respiro
Oltre il respiro, l’amore, oltre il respiro la vita, quella che inevitabile continua nonostante la morte e che si alimenta dei ricordi, dei pensieri.
Questo e molto altro nello sguardo umano che ci restituisce di suo fratello, Rosaria Troisi, quel Massimo nazionale che è nel cuore di ogni italiano: l’amore per il teatro, il coraggio nell’affrontare la malattia che gli disfaceva il cuore dall’età di 18 anni, la tenacia nell’inseguire il suo sogno, la malinconia e la capacità di sorridere per tenere a bada la morte.
Esce per i tipi della Iacobelli Editore questa piccola perla di biografia. Lontano dai gossip e da tutto ciò che fa audience generalmente al raccontare la vita di un personaggio famoso al pari di Massimo Troisi, il racconto che ci troviamo per le mani è una dichiarazione d’amore e allo stesso tempo racconta proprio l’amore, filo conduttore della vita dell’attore.
«Vorrei con il cinema poter smuovere almeno una coscienza». Nel raccontare suo fratello, la Troisi ripercorre la storia di un timido ragazzo di San Giorgio a Cremano, dove Massimo era nato il 19 febbraio 1953, il rapporto fondamentale con la madre, morta quando era ragazzo, e quello con il nonno Pasquale. Dagli esordi di carriera con il CTS (Centro Teatro Spazio), al gruppo RH Negativo di cui facevano parte anche Lello Arena e Enzo Decaro, lo Chanson di Roma, la trasmissione Non stop con La Smorfia (avventura conclusasi nel 1980) e poi, finalmente, il cinema, con Ricomincio da tre e da lì la carriera brillante e luminosa di autore, interprete e regista, carriera che lo ha condotto fino alla perla rara de Il postino(1994), in cui Troisi diviene sullo schermo poeta allo stato puro.
I ricordi sono scanditi dalle numerose fotografie, in gran parte inedite, tratte dall’album di famiglia e dalle raccolte personali di Massimo, e sono corredate da una raccolta di 10 tavole originali appositamente realizzate da Rancho (Ilario Ranucci).
Autore non allineato, uomo dalla profonda sensibilità sociale, in cui il senso dell’umorismo ha avuto un ruolo fondamentale, che sempre rimane nell’animo un uomo integro con un bagaglio di valori importanti che neanche un mondo cinico come quello dello spettacolo è riuscito a contaminare.
La seconda parte del libro, di Lilly Ippoliti, Dialoghi in controluce, racconta la vicenda artistica di Troisi in un percorso simbolico in cui l’attore è l’incarnazione del Piccolo Principe. Altra poesia che si somma a quella di una vita in sordina, tra le dolcezze della semplicità e la difficoltà del dolore.
Il racconto omaggio della Ippoliti testimonia il legame viscerale che l’artista seppe instaurare col suo pubblico: l’autrice pur non avendolo conosciuto personalmente, ne parla in modo così profondo che la sensazione che se ne riceve è che fossero grandi amici.
Forse è la stessa sensazione che prova chiunque si fermi un attimo a vedere un suo film: Massimo Troisi è il vicino di casa, l’amico di sempre, il fratello desiderato, un po’ timido, un po’ svampito, ma sempre attento alla vita, alle sue mille sfumature, alla capacità di trasformazione degli esseri umani, che vive e si esprime con ponderatezza, rispetto, fatica, per un risultato che sfiora ogni volta la perfezione della poesia. Un po’ come questo delicato e umile racconto di lui.
Rosaria Troisi- Lilly Ippoliti, Oltre il respiro. Massimo Troisi, mio fratello, Iacobelli Editore, pag. 117, € 25
Edyth Cristofaro
Edyth Cristofaro, Iacobelli Editore, letteratura, Massimo Troisi, Rosaria Troisi