Under30: giovani autori teatrali
[TEATRALMENTE]
Giovani leve nel campo della sceneggiatura teatrale hanno dato voce alla prima edizione di Under30 con il contributo di attori professionisti. Ideata da Sabrina Paravicini in collaborazione con Jonis Bascir e Maya Amenduni ha preso il via Under30, un nuovo palco dove giovani autori tra i 14 e i 30 anni possono mettersi a confronto accompagnati nella recitazione dei loro testi da attori affermati.
Così, sul palco del Teatro Alba, sono saliti Jonis Bascir, Francesco Venditti, Sabrina Paravicini, Roberto Ciufoli, Rosanna Banfi, Luca Ferrante e diversi altri ancora interpretando circa 5 minuti di ogni testo.
Il tema della rassegna dal titolo: “Italiani? Lavori in corso. Agi e disagi dei giovani nell’Italia di oggi” ha evidenziato nei testi degli autori soprattutto un senso di sconforto nei confronti del futuro, in particolare per quello lavorativo.
Le nuove leve nella drammaturgia italiana si sono messe a confronto raccontando la loro Italia, ricordando personaggi ed eventi passati, o semplicemente mettendo su carta sogni e ambizioni che proprio in questo periodo si scontrano con la realtà di una crisi che miete vittime soprattutto tra di loro.
Il teatro e le arti in genere, forse più di ogni altro ambito spesso devono combattere con tagli e prese di posizione che ne minano lo sviluppo, la passione, l’evoluzione e l’affetto nei posteri.
Questa rassegna, come diverse altre, si ripromette di continuare senza sosta a far crescere l’amore verso l’arte, partendo da coloro che ne devono costruire il tessuto drammaturgico.
Sicuramente tra coloro che hanno partecipato a questa prima edizione ci sarà chi deciderà di percorrere questa via, ampliando le storie che in breve sono state rappresentate, creando un tessuto facile da plasmare per poter raccontare una storia. E’ quello che auguro a molti di loro che seppur per pochi minuti hanno divertito e coinvolto il pubblico in sala.
Solo rapporti occasionali di Maria Atonia Fava, L’ornitologo di Antonello Coggiati o Un appuntamento importante di Gabriele Carbotti hanno senz’altro, più di altri, proposto una sceneggiatura che percorre il viale del “precariato” caricandola di una scrittura ritmica e mai scontata, che meriterebbe di essere approfondita. Non mi sorprenderei magari più in là di rivedere i loro titoli all’interno di una rassegna di autore.
Parte del ricavato della serata è stato devoluto ad AMREF per il progetto rivolto ai ragazzi di strada nelle baraccopoli di Nairobi, che prevede un percorso teatrale attraverso il quale i ragazzi recuperano la propria identità e ritrovano un posto all’interno della società in cui vivono. Si tratta del progetto teatrale di AMREF avviato e voluto da Marco Baliani e la sua equipe che da anni dedica del tempo per lavorare con i ragazzi negli slums e ha portato in Italia tre spettacoli: Pinocchio Nero, Mapenzi Tamu e Malika.
Manuela Tiberi
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