RossoMalpelo alla Cantina Paradiso
[MUSICA]
ROMA- Un giro a Trastevere, un localino intimo, i RossoMalpelo, un pubblico che dà valore alla musica, suonata e parlata. Sono quelle serate in cui capisci che la musica, quando si impone, si fa rispettare.
Arriviamo alla Cantina Paradiso mentre ci sono delle persone fuori ad aspettare. Ecco, anche la fila! Invece no, in realtà Sergio Gaggiotti e Moreno Viglione, i RossoMalpelo in versione acustica, quel 1° dicembre avevano cominciato a suonare, ma non si trattava di fila: quei ragazzi non volevano entrare e rompere l’atmosfera che già si era magnificamente creata in sala. Finito il pezzo entriamo, ci sediamo. Attorno a noi una grande famiglia che pende dalle corde e dalle labbra dei RossoMalpelo.
Le parole e le emozioni si legano indissolubilmente alla musica perché è la musica che, nel caso dei RossoMalpelo, si adatta ad esse. Ed è sempre stato così. Quella musica d’autore, che li ha sempre contraddistinti in questi 10 anni di attività, ci ha abituati a turbolenti scambi di binario tra swing/jazz, pop e impennate quasi balcaniche. Una musica d’autore che quest’anno li ha anche portati sul grande palco del Primo Maggio. Con i RossoMalpelo si cantano soprattutto storie vere. “Hula”, l’ultimo sputo di rabbia di una prostituta schiavizzata e processata, “E’ Natale”, la storia di un ragazzo morto di overdose nel 2002, nel centro di Roma, lasciato sotto la pioggia dopo avergli rubato i vestiti.
E’ proprio puntare alla qualità poetica che fa stare il pubblico incollato, ipnotizzato, attento ad ogni cambio di accordo e ad ogni parola. E allora nessuno fa volare una mosca: un brindisi in un gruppo di amici diventa una gara ad ammonire simpaticamente quello che fa più rumore nel momento dello scontro tra bicchieri. Poco importa, perché nell’angolo della musica lo scontro, nel frattempo, è tra calde melodie e argomenti pesanti come macigni, alleggeriti da ironia e affabilità.
“Hai presente?”, “Sinnò me moro”, “Marcame”, “Cinema”. Sergio Gaggiotti (Viglione nel frattempo sparisce…) mette in segno i lavori dell’ultimo disco 23- con il pelo e con il vizio e ne ripesca qualcuno dal passato. Poi tutti insieme a fumare una sigaretta fuori. Come uno spettacolo collettivo, in cui si suona, si canta e ci si riposa assieme.
Si uniscono a Gaggiotti due musicisti di passaggio che non si fanno ripetere due volte di imbracciare le chitarre. Sono Giuseppe Di Cicco (22 String Quartet) e Alessandro Russo (Les Hot Swing), malati di Djanghite, che col RossoMalpelo aprono una fantastica manouche session. Si accenna al “Minor Swing” per eccellenza, tutti già sanno cosa aspettarsi. Si dà il via a virtuosismo, divertimento, altro swing, voglia di suonare ed ascoltare. Tra bis e tris continueranno ad improvvisare e a passarsi il pump fino ad esaurimento scorte…
Emiliana Pistillo
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