Skip to main content

Finisce l’attesa planetaria

diegociorra
[STREAP- TEASE: FUMETTI MESSI A NUDO]

diegociorraL’attesa è finita, e non abbiamo dovuto neanche aspettare il periodo dell’Avvento. E’ bastato che Lucca Comics portasse, nel diluvio di novità e proposte che inonderanno presto edicole e fumetterie, il quarto e conclusivo volume di una delle serie americane più appassionanti dell’ultima decade: Planetary.

Planetary è probabilmente il frutto più riuscito dell’estro affabulatorio Warren Ellis, uno degli autori britannici che hanno saputo svecchiare il panorama dei comics statunitensi con concetti e 46357-7506-54533-1-planetary_supercostruzioni narrative prima impensabili. Come tutti i geni, il buon Warren è molto incostante e pur lavorando frequentemente anche sui celebri eroi Marvel e Dc, è soprattutto con le sue creazioni personali che libera totalmente il proprio spirito dissacrante e il gusto per la complessità di trame e personaggi.
Planetary, serial iniziato nel 1998 e concluso solo pochi mesi fa, con un ventisettesimo numero quanto mai sospirato (ed ispirato), è incentrato su una misteriosa organizzazione composta da archeologi dell’impossibile, impegnata nello scandagliare i 4 angoli del globo – ed un paio di dimensioni adiacenti – per indagare sulla storia segreta dell’umanità.
Tutti gli episodi delle due serie che compongono l’incredibile affresco di questo titolo possono essere letti separatamente, poiché parte del gioco in cui Ellis coinvolge il lettore è la proposizione di tematiche e stili che citano, parodiano o rovesciano un particolare genere fumettistico, cinematografico o televisivo: storie di yakuza e fantasmi ad Honk Hong fanno il paio con isole misteriose e dinosauri preistorici, richiami della mitologia moderna del sol levante; scoperte di inedite aree 51 nel deserto o il ritrovamento di artefatti antichissimi che diventano nessi per altri universi sono invece  omaggi a telefilm ai confini della realtà e ai racconti dell’età dell’oro del fumetto americano.
Il rischio sarebbe quello di un’opaca rivisitazione di materiale già visto, tutto invece brilla di una fulgida luce innovativa grazie a Ellis e alla sua spalla, il disegnatore John Cassaday, che sin dalla copertina puntano alla sorpresa continua.

46359-7506-54535-1-planetary_superProtagonisti dell’azione sono i tre membri speciali che lavorano in squadra Elijah Snow, Jakita Wagner e The Drummer, ognuno dotato di un particolare talento utile nelle missioni del gruppo. Mossi da un “quarto uomo” nell’ombra, avranno da sudare parecchio non solo contro insetti giganti e spettri della vendetta, ma soprattutto per scongiurare i piani altrettanto imponderabili di una nemesi che dietro le quinte influenza l’evoluzione del pianeta. Fedeli al motto inaugurato da X-Files, “la verità è là fuori”, ma nel caso di Snow e dei suoi compari potrebbe trattarsi solo di un’enorme menzogna. Fino all’ultima pagina del numero 27 non potrete scommettere su alcuna certezza e dopo il gran finale, sentirete la necessità di rileggere i vecchi capitoli per scoprire, da ingenui lettori dell’impossibile, che ve l’hanno fatta sotto gli occhi.
Planetary è un orologio perfetto e Warren Ellis il suo fiero orologiaio, che ne scandisce tempi e pause, felicemente assecondato da un mostro di bravura come Cassaday, capace di cambiare, modulare, reinventarsi ad ogni pagina per  stare al passo della penna dell’autore.
Fatevi un regalo e recuperate, approfittando dell’uscita italiana ad opera della Magic Press del quarto e conclusivo volume, tutta la seria. Perché certi fumetti, come certi film, entrano in testa come un’idea e non la lasciano più.

Diego Ciorra

Diego Ciorra, Fumetti, martelive, martemagazine, Planetary, rubrica streap tease: fumetti messi a nudo, Warren Ellis

Lascia un commento