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Giorni fuori, il nuovo singolo di Cef tra ambizioni e incertezze

Giorni Fuori è il nuovo singolo di Alessandro Omar Cefalota, in arte Cef, disponibile su tutte le piattaforme streaming dallo scorso 13 novembre. In Giorni Fuori il cantautore originario di Varese racconta le sensazioni legate ai momenti di incertezza, quando si ha la brama di raggiungere un obiettivo e allo stesso tempo ci si deve confrontare con situazioni avverse.

Il tuo percorso inizia a 7 anni con la chitarra elettrica, per poi evolversi in una moltitudine di sfumature che si sono concretizzate nel progetto Cef. In quale momento hai capito che la musica sarebbe stata il centro del tuo mondo?

La musica è sempre stata parte del mio mondo, fin da piccolo ne sono stato circondato. Come a molti mi è venuta voglia di provare prima a suonare, poi a comporre strumentali e successivamente a scriverci sopra. Sono una persona che si appassiona facilmente a tantissime cose per poi abbandonarle, quando ho notato che la musica rimaneva una presenza costante nella sfera delle mie passioni ho capito che doveva e dovrà essere la mia strada.

Hai esordito con “Abisso”, il primo di una lunga serie di brani prodotti in poco tempo e racchiusi nell’Ep “Six Pack”. Qual è stata la tua principale fonte di ispirazione in quel periodo di grande produttività?

Sicuramente la curiosità di provare a fare quello che avevo in testa. Se si ascolta quel’EP si nota subito che (oltre alla qualità non sempre perfetta) non c’è una traccia dello stesso genere della precedente o della successiva. Avevo tanta voglia di provare più tecniche e sonorità possibili, senza preoccuparmi di dare “coerenza e continuità” al prodotto finale.

Nel 2019 arriva il tuo primo album “Cornici”, un inno alla musica e alla sua stretta connessione con il vissuto di ognuno di noi. Qual è stata la più significativa cornice musicale della tua vita e a quale ricordo è legata?

Sicuramente la cornice più significativa è stata l’album di Lil Wayne “Tha Carter II” perché è stato il primo disco rap che ho ascoltato per intero con la consapevolezza di ciò che stavo sentendo. Andavo alle medie e un mio compagno di classe, Alessandro detto Tusta, mi fece sentire delle canzoni di quel disco e me ne innamorai, lo ascoltai praticamente per un anno e mezzo di fila. Da quella esperienza mi sono informato sulla storia del genere e sugli esponenti del genere, tanto che la mia tesina per gli esami di terza media la scrissi su Tupac.

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“Giungla”, “Relax”, “Ripartire” e “Interessante” sono i brani usciti nell’ultimo anno. Quale di questi ti rappresenta maggiormente e perché?

In ognuno di questi brani c’è tanto di me e della mia concezione di musica, sono canzoni molto diverse tra loro. Giungla rappresenta la mia voglia di sperimentare con i beat, Relax
l’abilità di adeguarmi a strumentali un po’ fuori dagli schemi e del saper rappare, Ripartire al contrario la mia attitudine nella scrittura anche non rap, Interessante il mio modo di parlare della vita quotidiana.

Il 13 novembre è uscito il tuo nuovo singolo “Giorni fuori”. In un periodo di grandi incertezze hai tradotto in musica un percorso che ognuno di noi ha affrontato almeno una volta nella vita: il confronto con le proprie ambizioni. Cosa c’è dietro questo singolo?

Questo brano l’ho scritto sul beat del mitico Macs, un artista spettacolare che ho avuto modo di conoscere virtualmente durante il primo lockdown e di persona successivamente.
In quel periodo mi si era presentata un’opportunità importante per quanto riguarda il mio progetto che poi però non si è concretizzata. Mi ha fatto capire che non tutte le persone prendono le cose seriamente come posso fare io, ho quindi deciso di trasformare la mia rabbia e la frustrazione in questo pezzo a mio avviso pazzesco, colgo anche l’occasione per
ringraziare Michele Nicolino del Lobster Team per il mix potentissimo che ha realizzato.

È opera tua anche la creazione dell’artwork, che a mio avviso trasmette caos e calma allo stesso tempo, tra la sovrapposizione di nuvole indefinite e la serenità del colore rosa. Quali momenti del tuo percorso associ a queste due sensazioni?

Onestamente lo associo al processo creativo di tutte le canzoni che faccio, parto sempre con entusiasmo che va scemando man mano che ci lavoro fino a non farmelo piacere, quindi spesso li metto da parte. Quando li riapro le paranoie se ne sono andate e posso continuare la lavorazione con tanta positività.

In questo momento i live sembrano un ricordo lontano, ma prima o poi torneremo alla normalità. Se dovessi pensare alla prima esibizione dal vivo dopo questo lungo periodo di pausa, a un posto in cui rompere il silenzio che attualmente caratterizza i live club e ricominciare a sentire il calore del pubblico sotto il palco, quale sceglieresti e perché?

Purtroppo non ho ancora avuto delle grandi esperienze di live in questi anni, mi sono sempre concentrato soprattutto alla creazione, però mi piacerebbe molto iniziare a esibirmi dal vivo in maniera più consistente. SI ACCETTANO INVITI 😉

Grazie mille per la chiacchierata e grazie al mio Ufficio stampa RCWaves!

 

ASCOLTA “GIORNI FUORI”

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cef, giornifuori

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