Skip to main content

Al Brancaleone, Mark Reeve taglia il nastro rosso di Asyncrono

Contagiato dalla febbre della Techno-Rave londinese dei primi anni novanta, a sedici anni estende i suoi orizzonti musicali al sound di scena in Germania. Il grande salto avviene nel 2011, quando il Re della Techno tedesca Sven Väth lo accoglie nelle file della sua Cocoon Recordings rilasciando l’EP Daybreak on Mars, che ottiene anche il riconoscimento di Richie Hawtin. Da lì il suo curriculum si arricchisce di collaborazioni con etichette e producer che fanno il giro del mondo: si unisce in partnership con Pig&Dan (Soma Records), pubblica per la Drumcode di Adam Beyer e per la Suara (suoi “colleghi” sono Hot Since 82, Tube & Berger e Gary Beck), fino a occuparsi dei remix ufficiali di Marco Bailey e Extrawelt.

Stiamo parlando di Mark Reeve, che abbiamo incontrato in vista della sua prossima partecipazione alla serata inaugurale di venerdì 16 ottobre al Brancaleone di Romadove presenterà insieme ad Asyncrono (qui la nostra intervista all’ideatore dell’evento Dario Pellegrino) un esclusivo showcase musicale Electrovinyl per novanta minuti di Dj set.

 

Sei cresciuto in Inghilterra sperimentando “il lato Techno del mood funky di Londra”, per poi emigrare nella Germania di Sven Väth e Ricardo Villalobos, e tuttora hai costantemente a che fare con produttori ed etichette internazionali. Pensi che questo contatto con altre realtà abbia avuto e abbia un ruolo nel tuo modo di vedere e produrre musica?

Sicuramente. Sono stato coinvolto da subito nella scena della grande Techno di Frankfurt am Main. A quei tempi l’Omen e il Dorian Gray erano i club che preferivo. Questo panorama rimarrà nel mio cuore e avrà sempre il suo ruolo in tutto ciò che faccio.

Che definizione daresti al tuo sound, e quali sono i tuoi intenti musicali?

Amo il groove! E questo fa sì che sia sempre alla ricerca di giri di basso “belli sporchi” e di materiale da dancefloor potente. Con il tempo infatti mi sono un po’ allontanato dalla Techno più scura, per adattarmi invece a sonorità più moderne.

Come Dj hai iniziato molto giovane, e immagino che tu ti sia fatto le ossa esibendoti dal vivo tra un club e l’altro. Al giorno d’oggi in molti casi bastano un semplice software e il passaparola online per lanciare una hit mondiale. Come vedi il fatto che i producers della nuova generazione raggiungono successo e compensi stellari senza magari aver mai messo un disco sul piatto?

In effetti la mia prima serata è stata in un club inglese all’età di sedici anni. Ho dovuto chiedere l’autorizzazione scritta dei miei genitori per poter rimanere anche dopo la mezzanotte (ride, ndr)… All’epoca suonavo hit di Ricky Astley, Salt & Pepper, Dr Alban e ogni genere di roba anni Ottanta e Novanta! Ma penso ci sia una grande differenza tra essere un producer ed essere un Dj. Il fatto che tu sia un eccellente producer non significa che tu sia anche in grado di esibirti onstage. Queste sono considerazioni che bisogna farsi se si vuole diventare un Dj. Quanto alle nuove generazioni, sicuramente c’è chi fa musica con software e programmi basilari; ma se ne esce comunque un prodotto di qualità, perché preoccuparsi?

C’è un album che ti ha influenzato e che ti ha spinto a produrre musica? E quale tra gli artisti più recenti ti ha colpito particolarmente?

Non c’è stato un album in particolare che mi ha coinvolto nella musica e spronato a fare la mia parte. Techno, House, R’n’b e Hip hop mi hanno sempre ispirato, in un certo senso; non sono un grande fan del Metal, ma devo dire che alcune tracce del genere mi piacciono… Sono abbastanza poliedrico da questo punto di vista. Volevo solo creare il mio suono con tutti gli elementi necessari perché la gente potesse scatenarsi. In generale, il sound della Drumcode mi ha ispirato molto negli ultimi mesi, ed è fantastico essere tornato a collaborare con l’etichetta.

A proposito di Drumcode, la prima etichetta Techno nel mondo: per questa label stai per pubblicare il tuo secondo EP, in uscita a dicembre. Parlaci del progetto.

Il prossimo EP via Drumcode si intitolerà “Run Back”, conterrà 4 grandi tracce e sarà fuori il 14 dicembre. Non voglio scendere molto nei dettagli così avrete di che attendere. Ma posso dire che vi piacerà!

Che set hai preparato per il festival al Brancaleone e cosa ti aspetti da Asyncrono?

Dipende sempre dal pubblico che ho davanti. Deciderò dove vorrò andare soltanto dopo i primi due minuti di esibizione. Sicuramente inizierò con qualcosa di molto fico, poi chissà.

www.soundcloud.com/markreeve
Link evento FB 

Lorenzo Savarese

asyncrono, Brancaleone, Dario Pellegrino, Mark Reeve, musica

Lascia un commento