Il nuovo Museo della Merda
Nel piacentino nasce il Museo della Merda per dare spazio a quelle esperienze estetiche e scientifiche, umane e animali, attuali e passate, che della merda fanno e hanno fatto materia utile e viva.
Dallo scarabeo stercorario, considerato divino dagli egizi (e simbolo del museo), all’utilizzo dello sterco per la costruzione di architetture nelle più lontane culture del pianeta, dalle antiche civiltà italiche all‘Africa, passando per opere storico-letterarie come la Naturalis Historia di Plinio, fino alle ricerche scientifiche più attuali e alla produzione artistica che tocca l’uso e riuso di scarti e di rifiuti.
Tutt’altro che un volgare scherzo, questo laboratorio ecologico mutuato dall’esempio giapponese, è un’idea di Gianantonio Locatelli, proprietario dell’azienda agricola di Castelbosco destinata alla produzione di latte per il Grana Padano, e dai curatori Luca Cipelletti, Gaspare Luigi Marcone e Massimo Valsecchi, con l’intento di ”dare alla merda il valore che ha”. Dallo sterco viene oggi ricavato metano, concime per i campi, materia grezza per intonaco e mattoni attraverso sistemi di nuova concezione che, oltre a ridurre l’inquinamento atmosferico e la distribuzione di nitrati nel terreno, seguono un principio che ridisegna il ciclo della natura in un circolo virtuoso.
Un gabinetto di curiosità contemporaneo che trova il suo unitario principio guida nella scienza e nell’arte della trasformazione.
www.museodellamerda.org