Skip to main content

III° Edizione del Francofilm a Roma

Alessia Grassoi
[CINEMACITTA’]

Alessia GrassoiPer il terzo anno consecutivo, Roma ospita il Francofilm – Festival del Film Francofono di Roma. Uno splendido palcoscenico che presenta il meglio della cinematografia proveniente dai paesi francofoni di tutto il mondo introdotto da registi ed interpreti.

L’apertura del festival, Venerdì 16 marzo alle ore 18.30, è stata affidata alla musica: Balkissa Maïga, attrice e cantante del Mali, ha presentato il concerto di apertura di chitarra e banjo di Akli D , artista algerino, spesso in collaborazione con Manu Chao, in grado di miscelare ritmi berberi con canzoni melodiche. La serata finale del festival, il 23 marzo, sarà invece affidata alla voce di Awa Ly , una cantante franco-senegalese che, accompagnata dal trombettista Aldo Bassi, spazierà dal blues alla canzone francese, dal jazz al rock, prima dell’attesa proiezione del film vincitore.
8 lungometraggi in concorso, 3 presentati fuori concorso e 5 documentari sono il cuore della manifestazione insieme ad una giuria di tutto rispetto che, presieduta da Romano Milani, segretario generale del Sindacato francofilm2012Nazionale dei Giornalisti Cinematografici, e composta dalla produttrice Lydia Genchi e dal direttore artistico dell’Umbria Film Festival, Vanessa Strizzi, giudicherà i film in concorso in attesa della cerimonia. Inoltre, a seguito di ogni proiezione, gli spettatori possono votare per l’assegnazione del vincitore del Premio del Pubblico.

Ad arricchire ulteriormente la giornata d’apertura del Francofilm – Festival del Film Francofono di Roma è stato presentato nella sezione fuori concorso anche l’ultimo capolavoro dell’astro nascente del cinema libanese Nadine Labaki. Con Et maintenant, on va où? la giovane regista cerca di replicare il successo ottenuto nel 2007 con la sua opera prima, Caramel, raccontando la volontà indomita di un gruppo di donne di religioni differenti, di proteggere le loro famiglie e i loro villaggi da minacce esterne. Mostrando grande ingegno, inventando trucchi divertenti, unite da un’amicizia indistruttibile, le donne hanno un unico obiettivo: distrarre l’attenzione della gente e far loro dimenticare la rabbia e le differenze culturali. Ma quando gli eventi prendono una piega tragica, fino a che punto sono disposte ad andare avanti?
Sono ancora numerosi i titoli che popoleranno questa manifestazione e tra i più attesi in concorso troviamo il rumeno Europolis, diretto da Cornel Gheorghita, un film-viaggio che ci illustra il cammino di Nae, il quale lascia il suo villaggio in Romania insieme alla madre con lo scopo di portare in Francia le ceneri dello zio defunto, ma anche Réfractaire del regista lussenburghese Nicolas Steil, che sarà ospite del festival ed ha realizzato un film riscoprendo il suo paese durante la seconda guerra mondiale e narrando le vicende di uomini che si opposero all’annessione del Lussemburgo al Terzo Reich.
Tra i documentari troviamo la regista senegalese Musa Dieng Kala, già vista all’opera in molte clip di Youssou N’Dour, che si presenta con Dieu a-t-il quitté l’Afrique?. Qui la donna di formazione Canadese ci porta nell’Agosto 1999 a Bruxelles. Due adolescenti della Guinea vengono trovati morti nel carrello di un aereo partito da Conakry. Come loro, ogni anno migliaia di giovani africani rischiano la vita per fuggire da un continente flagellato da conflitti e povertà endemica. Scioccata da questo fenomeno in crescita, Musa Dieng Kala ci catapulta nel quartiere dove è cresciuta, a Dakar, con, nella macchina da presa, una domanda dolorosa: Dio ha abbandonato l’Africa? La risposta è amara.
Un evento davvero ricco di novità, molti titoli, infatti, non sono usciti e mai usciranno nel nostro paese: questo è l’unico schermo su cui guardare la realtà al di fuori dei nostri confini.

Andrea Bedetti

Andrea Bedetti, cinema, III° Edizione del Francofilm, martelive, martemagazine, roma, rubrica cinemacittà

Lascia un commento