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Good As You, regia di M. Lamberti

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manifesto-provvisorioOtto personaggi, quattro uomini e quattro donne, tutti più o meno consapevolmente gay, sono destinati ad incrociare le loro strade la notte di Capodanno. Complici l’alcool e l’atmosfera malinconica e romantica, aiutata da un improvviso black out durante il brindisi, i protagonisti si troveranno alle prese con un turbinio di confessioni inaspettate, segreti svelati, gelosie e colpi di testa che riaccenderanno inaspettate passioni.

L’arrivo dell’alba saluterà il formarsi di quattro coppie tanto appassionate quanto pronte ad esplodere, come una pentola a pressione.
Nei mesi successivi, infatti, tradimenti, bugie e fughe stravolgeranno i rapporti tra i protagonisti, culminando in una surreale e trasgressiva festa con a tema “le favole”. Qui i fantasmi di ognuno prenderanno a pretesto un buffo scambio di persona per dar sfogo a tutte le diffidenze e paranoie fino ad allora tenute nascoste, provocando la rottura definitiva non solo delle coppie ma anche dell’amicizia che legava i personaggi. Ma forse resta loro un’ultima speranza che, così come quel fatidico capodanno in cui tutto ebbe inizio, il caso, il destino (o chi per lui) decida di nuovo di metterci lo zampino.

Il film è tratto dall’omonima commedia di Roberto Biondi (che richiama lo slogan del movimento omosessuale durante le marce di protesta di fine anni Sessanta), diventata, negli anni, un grande successo teatrale, riscuotendo un notevole successo di pubblico, ospite unico a Pisa nella rassegna di cinematografia Amori ed evento teatrale conclusivo del Bari Pride 2003. Good As You vede come protagonisti; Claudio (Enrico Silvestrin), un uomo affascinante e introverso, sua sorella Francesca (Lucia Mascino), forte e diretta, la sua compagna Marina (Micol Azzurro), bellissima e combattiva, Adelchi (Lorenzo Balducci), romantico e puntiglioso, sua sorella Silvia (Daniela Virgilio), insicura e confusa, la romanissima Mara (Elisa Di Eusanio), impulsiva e sanguigna, Marco (Diego Longobardi), esuberante ed ironico e il suo compagno Nico (Luca Dorigo), macho e molto estroverso.
Good As You punta a raccontare il punto di vista omosessuale nel XXI secolo, attraverso problematiche affettive e di relazione raccontate nella loro quotidianità. “Preso per mano” dai protagonisti, lo spettatore comprende alcuni aspetti che non sono mai stati rappresentati (o poco) sullo schermo, come l’inseminazione artificiale tra un gay e una lesbica e i rapporti nati in chat.

Il film è stato realizzato senza “l’aiuto” dei finanziamenti pubblici, i soldi per produrre Good As You sono stati trovati soltanto grazie alla caparbietà di Diego Longobardi e Davide Tovi.
Good As You ha il pregio di essere un film frizzante e divertente, non si prende troppo sul serio e guarda alla società contemporanea con occhi ironici, anche se con un velo di malinconia.
I personaggi hanno tutti dei caratteri molto definiti, quello che colpisce però è stata l’abilità del regista nel renderli comunque molto credibili, soprattutto attraverso le debolezze, con cui lo spettatore non può far altro che immedesimarsi. Queste caratteristiche vengono rappresentate al meglio dal personaggio di Marco, interpretato da Diego Longobardi, che nonostante sia caratterizzato da un atteggiamento irriverente e fortemente ironico, nel contempo vive momenti di forte sofferenza e disillusione con cui lo spettatore empatizza.
Good As You è una commedia sull’omosessualità e sull’attuale crisi dei rapporti e dei valori affettivi, racconta il sesso libero pur non risultando volgare e soprattutto si percepisce l’interesse del regista per le tematiche lgbt (oltre a questo lungometraggio è da molto tempo che Mariano Lamberti cerca di realizzare un film sulla figura di Mario Mieli). Il film è stato definito “la prma gay comedy italiana”, ma nonostante segua le regole stitlistiche della commedia, non si lascia mai andare a facili luoghi comuni e basse ironie, anzi, racconta come nell’era dell’istabilità sentimentale sia importante poter scegliere le persone con cui condividere la propria vita, e con cui creare una famiglia.  

In assoluto le scene più belle del film (oltre ai titoli di testa) sono: quella del lungo bacio che si scambiano le quattro coppie, in cui si percepisce tutta l’importanza e la grandezza dell’amore, e la scena finale, in cui lo spettatore conosce il bambino di Francesca e Marco, che gattona per casa e gioca, libero e felice, con una parrucca bionda, coccolato dall’amore della sua famiglia.
Fortemente criticato da Militia Christi (Movimento Politico Cattolico con sede a Roma), tanto da diffidare la sua proiezione nelle sale cinematografiche, Good As You è uscito comunque nei cinema italiani il 6 aprile, contagiando il pubblico con la sua ironia, con la quale vengono spazzate via tutte le critiche, e facendosi portatore di un messaggio importante; non è l’orientamento sessuale che determina il valore, la sensibilità e la serenità di una persona.

Alessia Tondi

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