Una giostra in musica
ROMA- È venerdì 2 marzo e siamo all’Angelo Mai, uno dei locali più conosciuti nella Capitale per i live che offre quasi ogni sera. L’area in cui si tengono i concerti è piuttosto spaziosa, eppure sembra quasi non bastare quando gli A Toys Orchestra salgono sul palco richiamando tutti all’interno della sala con le note di “Welcome to Babylon”, canzone del recente Midnight (R)Evolution.
L’atmosfera si scalda in un attimo e il pubblico è già pronto a partecipare al concerto battendo le mani sul quarto pezzo, “Mystical Mistake”, tratto dal loro penultimo disco, Midnight Talks, per poi fermare mani e gambe ed ascoltare in silenzio “The Day Of The Bluff”, una sorta di ballad del gruppo salernitano tratta dallo stesso disco della precedente.
La scaletta continua alternando momenti scatenati a ritmi più lenti, e, se i brani tratti dai loro ultimi due dischi, Midnight Talks e Midnight (R)Evolution, si spartiscono più o meno equamente l’abbondante ora e mezza di concerto, non mancano alcuni pezzi tratti da Technicolor Dreams, come “Cornice Dance” e “Invisible”.
Sul palco insieme alla band c’è Beatrice Antolini che ricopre un po’ il ruolo del jolly, passando da uno strumento all’altro, ma non è l’unica: lo stesso Enzo Moretto lascia la sua chitarra con sopra le parole di Monicelli, “La speranza è una trappola” per suonare il piano, mentre Ilaria D’Angelis si divide tra le tastiere, il basso e la chitarra.
Ciò che colpisce maggiormente, però, è lo stato quasi di trans in cui entra Moretto seguito dal suo gruppo, all’interno del quale ogni elemento si dissolve formando un tutt’uno tra loro e col pubblico e dando la sensazione di non suonare per i presenti, ma con loro. Enzo Moretto, al termine del concerto, ci spiega: ‹‹Per noi è importante cercare di trovare quella specie di trance con cui riesci ad entrare in una dimensione diversa. Una dimensione in cui l’empatia è fortissima, si diventa un tutt’uno col pubblico, il concerto diventa qualcosa che tu stai facendo per loro e loro stanno facendo per te fino ad arrivare a diventare la stessa persona. I Toys Orchestra stasera erano 600-700, non solo noi cinque››.
Forse proprio a causa di ciò, Roma è una città particolarmente fortunata per il gruppo salernitano, che sempre tramite Enzo Moretto, commenta a concerto appena terminato: ‹‹Noi ci siamo divertiti dal primo all’ultimo minuto. Roma è una città che ci porta sempre un pizzico di fortuna, in cui ci vogliono molto bene e noi vogliamo bene a loro. Essendo stati qui solo due mesi e mezzo fa, poteva anche essere che stasera non c’era tutto questo trambusto per noi, invece siamo arrivati dall’hotel e sono arrivato direttamente sul palco, un attimo che ho alzato gli occhi ho detto “Porca Puttana” ed è stato bellissimo il fatto che dal primo all’ultimo minuto di concerto le persone erano quelle con lo stesso entusiasmo››.
I presenti, infatti, partecipano attivamente al concerto non solo battendo il tempo con le mani, ma anche canticchiando le canzoni nonostante non siano in italiano, anche se la voce del pubblico si fa sovrastante solo sull’universale “lalalala” di “Midnight Revolution”. Il bis, richiesto a gran voce, inizia con un accenno a “Il Galeone”, uno dei più noti canti anarchici tratto da una poesia scritta da Belgrado Pedrini e a cui Paola Nicolazzi aggiunse la musica e continua con “Celentano” per poi finire, dopo “Aphelion” e “Powder On The Words”, con “Look In Your Eyes”.
Insomma gli A Toys Orchestra si confermano anche dal vivo una delle migliori band nel panorama musicale italiano, con alle spalle un 2011 pieno di soddisfazioni, tra cui la vittoria come Miglior Disco dell’Anno ai MArteAwards che si sono tenuti a dicembre e che così commenta Enzo Moretto: ‹‹È incredibile! Per noi vincere vuol dire essere riusciti a far arrivare il nostro messaggio e questo è bellissimo, anche se c’è un po’ di timidezza nel dirlo!››.
E noi non possiamo che augurarci e augurargli di continuare sulla strada intrapresa.
Giuditta Danzi
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