Marilyn Monroe
[TEATRO]
ROMA- È andato in scena lo scorso 6 marzo e proseguirà fino all’11 marzo prossimo al Teatro Anfitrione lo spettacolo intitolato Marilyn: gli ultimi tre giorni di Elisabetta Villaggio (testo e regia), che mossa dalla passione per questo mito ha deciso di realizzare questo spettacolo con Agnese Nano nelle vesti di Marilyn e poi ancora con Paola Bacchetti, Filippo Bubbico, Fabio Farronato, Bruno Governale, Arianna Ninchi e Sandro Scarpelli.
Sono le 4:25 del mattino del 5 agosto 1962, una data indimenticabile per l’America. Una luce soffusa in una stanza e una donna, Eunice Murray – la governate di Marilyn – con una certa agitazione composta sta componendo un numero di telefono al quale risponde il sergente Clemmons della polizia di West Los Angeles. Eunyce sta annunciando alla polizia di aver trovato Marilyn senza vita… È così che ha inizio il racconto scenico degli ultimi tre giorni di Marilyn in un unico atto.
Subito il sergente Clemmons si precipita a casa di Marilyn dove trova la signora Eunyce sempre sfuggente, il medico psichiatra e un secondo medico. Tutti i presenti piuttosto scossi, ma equivoci negli atteggiamenti, tanto da suscitare dubbi rispetto alla testimonianze che il sergente si era apprestato subito a raccogliere attraverso le prime domande. Ma la sua attenta analisi non coincide già inizialmente con le sue prime ricostruzioni, perché ci sono dei passaggi che non tornano: tutti affermavano che si trattasse di suicidio ma molti dubbi si insediavano nell’area. Dubbi peraltro ancora aperti dopo quasi cinquanta anni. E Marilyn risulta ancora oggi morta in e per circostanze non chiare.
E da qui si sviscera la ricostruzione immaginata dall’autrice Elisabetta Villaggio che, documentandosi in profondità ha riportato in scena Marilyn e la sua vita. Lavorando innanzitutto sulla sua personalità, la sua storia, le sue storie anche con personaggi della vita politica impegnativi, le sue paure, la sua stanza e tutto ciò che le ruotava attorno da’ origine ad una performance interessante e originale.
Sembra davvero di assistere al film di una vita vera che purtroppo si spezza alla giovane età di 36 anni.
Racconta gli ultimi giorni della sua vita e dice: “Ho immaginato Marilyn nell’intimità della sua casa, tra le sue cose, le persone che frequentava o con le quali chiacchierava al telefono. E, ovviamente secondo il mio punto di vista, ho raccontato come è morta.”
E questo ritrovare il nodo della matassa ancora irrisolto sembra essere forse l’unico epilogo sensato, dopo le varie e svariate ipotesi sul caso.
Non perdete dunque l’occasione di rivedere quella che potrebbe essere stata la reale vita di Marilyn. Uno spettacolo profondo ed intenso ed un plauso speciale al personaggio ed interpretazione di Eunyce.
Maria Logroio
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