Altro che “nuda” è musica vestita benissimo!
[MUSICA]
ROMA – Presenza costante nei cartelloni dei festival jazz d’Italia, anche se loro stessi sono consapevoli che il loro genere musicale è una commistione di diversi stili. “Jazz e molto di più” si legge sul facebook del gruppo e si ascolta anche nella loro tessitura sonora.
Il loro pubblico è diviso a metà, tra chi li considera un’evoluzione moderna del jazz e chi invece li apprezza come una elaborazione più “nobile” del pop-rock. Il loro gruppo, come preferiscono chiamarlo anche se sono solamente in due, è composto, è vero, da uno strumento classico come il contrabbasso e da una voce che ricalca le orme delle cantanti jazz, ma il loro repertorio, la loro ironia e la loro bravura tecnica li rende fuori dal comune. Petra Magoni & Ferruccio Spinetti immancabili nel cartellone del Roma Jazz Festival dell’Auditorium Parco della Musica per presentare l’uscita del loro ultimo album hanno riproposto il rodato e acclamato progetto in duo Musica Nuda lo scorso 19 Novembre.
Attivi dal 2004 sulla scena italiana, hanno saputo conquistarsi un pubblico sempre più vasto in tutta Europa e specialmente in Francia, nazione in cui hanno inciso alcuni cd e dvd, e hanno avviato collaborazioni con alcuni musicisti del luogo. Molto frequenti anche le comparsate televisive che, come ben sappiamo, rendono più note quelle realtà che altrimenti rimarrebbero di nicchia. Hanno così potuto fidelizzare un folto numero di persone ai loro concerti, registrando,come anche in questa occasione a Roma, sempre il tutto esaurito e una partecipazione attiva e interessata.
Il duo ha alternato, come consuetudine, cover a pezzi originali, scritti per loro da musicisti e autori vari. Ha incominciato infatti con un trittico del nuovo album, Musica Nuda Complici, formato da “Vado Giù” scritta per loro da Luigi Salerno, “Una notte disperata” scritta da Pacifico e “Lei colorerà” scritta da Bonomo e Spinetti.
Per poi passare alle ben note reinterpretazioni di brani famosi, quali la velocissima e quasi irriconoscibile “Bocca di Rosa” del grande Fabrizio De Andrè, “Nature Boy” di Nat King Cole, “Felicità” di Dalla.
Il duo super affiatato ha continuato tra battute e momenti divertenti, regalando, non solo ilarità e spensieratezza, ma una prova tecnica di indubbio valore.
La voce della Magoni è a dir poco perfetta: dolce e sensuale, grintosa e giocosa, tecnicamente invidiabile, ha incantato con una serie di acuti perfetti e con tonalità basse graffianti. Tecnica, stile e interpretazione con un giusto pizzico di follia che la rende così particolare nel panorama canoro italiano.
Altrettanto spettacolare la performance di Spinetti, già contrabbassista degli Avion Travel e dei Visionari di Stefano Bollani, ha incarnato in un solo strumento e con sole due mani un quartetto classico, unendo melodia e ritmica con una precisione e un senso poetico geniale. Ed è stato anche un ottimo intrattenitore e un’ottima spalla della sua compagna artistica.
Il concerto è continuato tra novità, “Rimando” pezzo scritto dal chitarrista dei Subsonica Max Casacci, e dagli immancabili “I Will Survive”, “Fever”, “Come togheter”, “Roxanne”. Richiamati per un bis hanno eseguito il loro cavallo di battaglia “Il Cammello e il dromedario”, uno dei brani più richiesti durante i loro live, e “Dear Prudence” suonata da Spinetti con un cavaquinho. Ancora osannati dal pubblico ci hanno lasciati andare con un altro classico del loro repertorio “Guarda che Luna”.
Decisamente una serata piacevole, divertente e intensa. Li aspettiamo al prossimo live nella Capitale.
Valeria Loprieno
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