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Monica Z: il biopic

Alessia Grassoi

[CINEMACITTA’]

Alessia GrassoiA lingonberry sprig in a cocktail glass”, biondissima, sbarazzina, con la sigaretta in mano ed una di quelle fasce a righe per capelli molto anni ’60: c’è questo video di Monica Zetterlung, dove sorridente ed imbarazzata, cerca il ritmo giusto nella sua esibizione con il pianista Bill Evans ed intona “Waltz for Debby” (conosciuta in Svezia con il nome di “Monicas Vals”).

Tra le note si avverte una bellezza quasi disarmante, nel lungo percorso della melodia del valzer, tra ricordi, campanelli ed una estate vissuta attraverso mille anni. Perchè Monica Zetterlung era un po’ così: pulita, affascinante e con il jazz nel sangue.
Morta a 67 anni il 13 Maggio del 2005, a causa di un incendio nel suo appartamento al centro di Stoccolma, la Zetterlung non si era fermata nemmeno di fronte alla sclerosi multipla, che l’aveva bloccata e costretta su una sedia a rotelle durante i suoi svariati concerti.
Nata nel ’37, iniziò la sua carriera all’interno della band del padre, passando da piccola Img2e semplice operatrice telefonica, alla regina indiscussa del Jazz Club da Stoccolma a New York. Dopo aver registrato oltre 20 album tra il 1958 e il 2000 ed essersi esibita con diversi musicisti jazz americani tra cui il trombettista Thad Jones e il sassofonista Zoot Sims, venne consacrata del tutto con il successo del 1964 in collaborazione con il pianista Bill Evans, “Waltz For Debby”.

Fu questo grande successo nel campo della musica ad aprirle letteralmente le porte dello spettacolo, rendendola così un’attrice a tutti gli effetti: rappresentazioni teatrali, film svedesi e serie televisive, da Docking the Boat a Night Games, fino agli adattamenti cinematografici dei romanzi di Vilhelm Moberg The Emigrants e The New Land, accanto a star del calibro di Max von Sydow e Liv Ullmann. Non è così strano quindi pensare che adesso è proprio il cinema, questo famoso “quarto potere”, a riportarla in vita nelle sue tante sfaccettature e a renderle il giusto omaggio di una lunga carriera vissuta nella passione per l’arte dello spettacolo.
Il biopic da 4.2 milioni di euro della Zetterlung, incentrato sul periodo di maggior successo del 1960, sarà diretto dal danese Per Fly (conosciuto per la trilogia Bænken, Arven e Manslaughter) e avrà come protagonista la talentuosa cantante svedese-islandese Edda Magnusson, della Adrian Recordings.
Alla sua prima prova come attrice, la Magnusson dimostra di avere diverse somiglianze musicali con la regina del Img3Jazz, tra cui di certo la sensibilità e la bellezza dei temi affrontati, che spiega esaustivamente la scelta compiuta dalla casa di produzione. Con il titolo provvisorio Monica Z – A Lingonberry in a Cocktail, il film incentrato sulla jazzista partirà con le sue riprese all’inizio del 2012 e sarà prodotto da Lena Rehnberg, con la sua StellaNova Film (creata nel 2008 a seguito dello smantellamento della scandinava Sandrew Metronome), insieme alla co-produzione del canale pubblico locale SVT e il centro cinematografico regionale Film i Väst.
Distribuito dalla Nordisk Film, il biopic si darà manforte anche attraverso la sceneggiatura originale ad opera di Peter Birro, musicista, poeta e scrittore, famoso per la premiata serie Tv “Hammarkullen” e per essere stato una delle figure di spicco della band di culto “The Christer Pettersson” e dei “Kulturmord”. Se la Magnusson al suo esordio parla della Zetterlung come un simbolo, una parte importante della Svezia al pari di una tradizione, il regista Fly si dichiara entusiasta di poter affrontare una la vita della cantante ed attrice, rammentando come “la storia di Monica è il moderno dilemma della celebrità, una leggenda vivente amate e lodata dal pubblico svedese, che non riesce a trovare l’amore per sè”.

Alessia Grasso

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