Almanya- La mia famiglia va in Germania, regia di Y. Samdereli
Chiedevamo dei lavoratori e sono arrivate delle persone (Max Frisch)
Almanya- La mia famiglia va in Germania racconta la storia della famiglia Yilmaz, di origini turche, emigrata in Germania negli anni ’60.
Il patriarca Hűseyn ha realizzato un sogno, comprare una casa in Turchia, e chiede ai membri della sua famiglia di accompagnarlo per sistemarla.
Il viaggio fino in Turchia rappresenta un ritorno al passato, in cui si ripercorre la storia di Hűseyn, Fatma e i loro bambini fino all’ arrivo in Germania (Almanya in turco). Durante il viaggio vengono scoperti molti segreti (vecchi e nuovi) che creeranno non pochi problemi all’interno della famiglia.
Il film, che ha riscosso un notevole successo sia al festival di Berlino che al box office (11 milioni di euro solo in patria), segna l’esordio delle due sorelle Yasemin e Nesrin Samdereli, regista e co-sceneggiatrice.
Nel film c’è molto di autobiografico, alcune scene sono riprese direttamente dai loro ricordi di ragazze tedesche originarie della Turchia.
Uno dei temi fondamentali del film è quello dell’integrazione, rispondendo, attraverso la memoria, a domande chiave come “perché siamo qui” o cosa significa essere immigrati.
È bello come Yasemin e Nesrin parlano della difficoltà di integrazione, rendono tutto più leggero utilizzando il personaggio del piccolo Cenk che litiga con i suoi compagni, perché non sa dire se è più Turco o più Tedesco.
Come spiegano Yasemin e Nesrin, spesso le notizie di violenza che si leggono sui giornali rappresentano solo ciò che non funziona nel multiculturalismo, Almanya- La mia famiglia va in Germania racconta come gli immigrati siano stati invitati dal governo tedesco e come abbiano dato un enorme contributo alla stabilità economica del paese.
Almanya- La mia famiglia va in Germania è una commedia coinvolgente che diverte e commuove allo stesso tempo, racconta una storia attuale utilizzando il tema del viaggio, della memoria e alcune tecniche fiabesche.
Parla del distacco dalle origini e dell’importanza di ricordarsi chi si è realmente, Hűseyn non dimentica (si sente smarrito quando Fatma vuole per forza che prendano la cittadinanza tedesca) i suoi figli sì, attratti dal benessere e dalle novità che offre l’Occidente, come la Coca Cola e il Natale (è esilarante il terrore che il piccolo Muhamed prova, inizialmente, per la figura di Gesù sulla croce e il modo di rappresentare i pregiudizi dei Turchi verso i Tedeschi).
Alamnya- La mia famiglia va in Germania ricorda agli spettatori che è importante non dimenticare le proprie radici, ma che, prima di essere Tedeschi, Turchi, Italiani siamo delle persone, e che ogni persona è la somma di tutte le esperienze che ha vissuto.
Prodotto da Roxy Film in collaborazione con INFA FILM, concorde Filmverleih (Germania 2011), Almanya-La mia famiglia va in Germania uscirà nelle sale italiane dal 7 dicembre.
Alessia Tondi
Alessia Tondi, Almanya- La mia famiglia va in Germania, cinema, martelive, martemagazine, Recensioni, Yasemin Samdereli