Marco Rea e i suoi “Specchi”
Alla vigilia della collettiva Italian Pop Surrealism inaugurata l’8 ottobre 2011 alla Mondo Bizzarro Gallery di Roma, Marco Rea, uno degli artisti in mostra, ci parla di come prendono vita le sue opere. I ritratti dell’artista, spesso volti femminili, figura prediletta, sono avvolti da un alone di mistero e sensualità. La vena di stampo dark si manifesta nella cupezza dei suoi lavori, materializzando la sua personale visione dell’universo femminile.
Qual è la vera identità dei tuoi soggetti?
La vera identità dei miei soggetti è nascosta in chi li osserva. Vorrei che l’identità delle mie opere fosse, per una strana magia, la stessa identità di ogni persona che le guarda, come se l’osservatore avesse l’impressione di guardarsi allo specchio, uno specchio capace di riflettere le emozioni e gli stati d’animo più che l’immagine fisica.
Che processo percorri per arrivare al risultato finale delle tue opere?
Tecnicamente dipingo con bombolette spray su manifesti pubblicitari: cartelloni di profumerie o di edicole. Altero l’immagine originale fino a farle perdere quasi del tutto quella prima identità. Cancello scritte e prodotti pubblicitari. Riflettendoci, la mia è un’arte che nasce da una “distruzione”. Devo prima cancellare quella realtà per poi creare altro, una realtà nuova, delle visioni alterate in bilico tra un mondo reale e un mondo immaginario, surreale.
Quale poetica si cela dietro ai tuoi lavori?
È difficile per me parlarne, tradurre a parole ciò che metto nei miei lavori. Fondamentalmente è una poetica legata al silenzio, quel silenzio legato a un mondo onirico. Le mie opere sono “silenziose”, “parlano sotto voce” e devi accostarti a loro per percepirne le emozioni. Non tutti hanno la sensibilità per ascoltarle o semplicemente non ne hanno voglia.
Quali sono le tue principali ispirazioni?
Tutto può essere ispirazione: arte, letteratura, poesia, film, storie di fantasmi, musica. Ma anche cose semplici legate al quotidiano come potrebbe essere la ruggine su un pannello, dei graffi su un legno, una macchia di vernice sull’asfalto o i manifesti elettorali resi interessanti dal logorio del tempo. Credo che l’importante sia essere sempre ricettivi.
Quanto sono determinanti le tue passioni al di là dell’arte?
Le mie passioni oltre all’arte sono la musica, la letteratura, il cinema, la cultura underground: tutte passioni legate da un comune denominatore che è il mistero, la decadenza, l’oscuro, e come dicevo tutto può influenzare il mio lavoro, tanto più le mie passioni.
Il tuo curriculum vanta esposizioni in importanti Gallerie nazionali e internazionali, i tuoi quadri hanno girato l’Europa (Parigi, Berlino) e l’America (New York, California). Cosa puoi dire dell’approccio al mondo dell’arte ipercontemporanea all’estero? Pensi ci siano delle differenze tra l’Italia e l’estero? Se sì, quali?
Esistono Gallerie serie e validissime tanto in Italia quanto all’estero, ma in generale, credo che la differenza sia che all’estero si abbia più voglia di rischiare e puntare su un artista anche se è praticamente sconosciuto!
Alcuni anni fa mi contattò la Strychnin Gallery di Berlino per propormi una mostra da loro, una delle gallerie più famose d’Europa che mi propone una mostra insieme ad artisti come Mark Ryden e Ray Caesar senza nemmeno voler vedere il mio curriculum, in Italia sarebbe quasi impossibile… quasi!
L’8 ottobre si è inaugurata la collettiva Italian Pop Surrealism (a cura di Andrea Oppenheimer) alla Mondo Bizzarro Gallery dove tra i vari partecipanti figurano anche due tue opere inedite. La tua posizione sul Pop Surrealism?
Guardando le mie opere ci si rende subito conto che non hanno quella tipica estetica Pop Surrealista a cui siamo abituati pensare e forse è proprio questo il mio punto di forza. È qualcosa di nuovo e totalmente personale. Il mio lavoro può piacere o meno, ma è immediatamente riconoscibile e attraverso di esso credo di dare un nuovo contributo tutto italiano al Pop Surrealismo. Comunque preferisco lasciar parlare di questo ad Andrea Oppenheimer e consiglio di andare a vedere il catalogo della mostra e logicamente di partecipare al vernissage.
A Italian Pop Surrealism saranno esposte alcune opere inedite della nuova produzione di Marco Rea, in mostra fino al 3 novembre 2011.
Mauro Tropeano
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