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Tropea Film Festival 2011

Alessia_Grassoi
[CINEMACITTA’]

Alessia_GrassoiFinché esisteranno eventi quale il Tropea Film Festival in cui si è costretti a mandare indietro le persone per mancanza di posti, vorrà dire che il cinema Italiano è vivo”, ve lo ricordate tutti il Tropea Film Festival? Proprio tra le righe di questa rubrica, esattamente un anno fa, avevamo narrato di un evento fresco e dal sapore estivo.

Uno di quegli eventi cinematografici che chiudono in bellezza un’estate torrida, soleggiata e come al solito estremamente breve.
Con il saluto di un grande artista come Giuseppe Tornatore, l’edizione del 2010 ci aveva portato una ventata di sapori mediterranei e la voglia costante di portare avanti l’arte cinematografica in tutte le sue forme.
Come un soave dejavù, quasi una tradizione, torniamo con questa nuova V edizione condotta da Jeff Bifano e Claudia G. Moretti, dove abbiamo vissuto sette giorni all’insegna del cinema Italiano e dell’impegno sociale, attraverso incontri importanti e della presenza di artisti che continuano tutt’oggi a donare qualità alle opere presentate.
La kermesse, tenutasi nel panorama suggestivo al Teatro del Porto, è promossa dall’associazione culturale Tropeana ed è frutto di Bruno Cimino, presidente e direttore artistico, insieme all’importante collaborazione della responsabile dell’ufficio stampa e delle pubbliche relazioni Bruna Fiorentino.
La giuria presieduta dall’attore Paolo Sassanelli, è stata composta anche dal presidente onorario del Festival Antonio La Torre, dai vari sponsor del Premio pronti ad offrire ai vincitori soggiorni lungo la bellissima Costa degli Dei, il vice sindaco di Tropea Massimo l’Andolina, il sindaco di Ricadi Pino Giuliano e tra i tanti anche dall’attore Pietro Romano, che ha intrattenuto il pubblico presente con una performance dal titolo “Italo Infelice”, ovvero un monologo estratto dalla raccolta di racconti di Cimino Misantropie.
La rassegna è stata ulteriormente valorizzata dal riconoscimento più importante donato al produttore Carlo degli Esposti da Antonio La Torre, nella preziosa statuetta raffigurante la città realizzata dalla bottega artigiana “Mortet” di Roma. Presidente della Palomar Endemo e produttore di fiction come “il Commissario Montalbano” e “Gente di Mare”, Degli Espositi è stato premiato per essere stato uno dei maggiori promotori e sostenitori, a livello nazionale, del Festival.

Inutile dire come una manifestazione del genere riesca, con una profonda impronta, ad entrare nel cuore del pubblico, che ormai accorre vivacemente a prendere posto al Teatro principale del Tropea Film Festival.
Ed è così che professionisti del settore, aspiranti e semplicissimi spettatori si mescolano in un tutt’uno, per dare il via alla magia di un solo istante; si crea la consapevolezza di potere andare avanti con le proprie idee ed i propri progetti, tentando di far accrescere un’Italia che, sotto certi punti di vista, parrebbe quasi alla deriva.
Perchè c’è chi evade, chi emigra e chi semplicemente resta, tentando non di evitare, ma di risistemare ciò che di buono esiste.
In questo caso, la rassegna Tropeana, apre le porte ad una generazione giovane che ha continuamente voglia di mostrarsi e di mettersi alla prova, in una paese dove purtroppo la meritocrazia non è il principale sistema per avere successo. Non solo la qualità, ma anche i temi variegati che sono stati affrontati durante la rassegna, nella prima serata d’apertura che ha determinato un preciso tracciato, partendo dalla delicata questione della violenza contro le donne, con la proiezione del toccante corto di Giacomo Rebuzzi Te la ricordi Francesca Lupo?.
Incoraggia perfino Alexander Cimini, regista di M.A.R.C.O., un lungometraggio realizzato nell’ambito del corso di Cine-Scuola da lui condotto con ragazzi dell’istituto d’arte di Forlì, del commerciale “Oriani” e del liceo classico “Torricelli” di Faenza.
Salito sul palco, Cimini ha spiegato come siano i ragazzi i veri protagonisti dell’opera cinematografica, di come sia stato attuato un lavoro sull’autostima nel confronto adulti-giovani e sottolineandone l’importanza primaria, ovvero quella di incoraggiare proprio il cinema giovane, ad andare avanti sempre e comunque.

Al di là di ogni red carpet lussuoso, di gente che fa la calca per vedere volti fin troppo noti, c’è chi ama fare il cinema in ogni angolo di Italia, pronti a gridare che ci deve essere spazio anche per loro, su ogni schermo e su ogni pezzo di carta.
Se nel farlo, la qualità resterà come quella che è stata presentata in questa quinta edizione del Tropea Film Festival e decreterà la lunga vita del Cinema Italiano, potremmo di certo ritenerci più che soddisfatti.

Migliore Regia Lungometraggio
Giuseppe Papasso Un giorno della vita

Migliore Regia Cortometraggio
Gianluigi Tarditi Deu ci sia

Migliore Attore Protagonista Lungometraggio
Claudio Bisio Benvenuti al Sud

Migliore Attrice Protagonista Lungometraggio
Angela Finocchiaro Benvenuti al sud

Migliore Attore Protagonista Cortometraggio
Enrico Sotgiu Io sono qui

Migliore Attrice Protagonista Cortometraggio
Maria Paiato Solo di passaggio

Migliore Sceneggiatura Lungometraggio
Paolo Genovesi Immaturi

Migliore Sceneggiatura Cortometraggio
Giuseppe Marco Albano e Antonio Andrisani Stand by me

Migliore Colonna Sonora Originale Lungometraggio
Paolo Vivaldi Un giorno della Vita

Menzione speciale Migliore Colonna Sonora Originale Cortometraggio
Rossella Faa Battiti

Alessia Grasso

Alessia Grasso, cinema, martelive, martemagazine, rubrica cinemacittà, Tropea, Tropea Film Festival 2011

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