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[TRIP: NOTE DI VIAGGIO]

viaggi9 luglio 2011. Arriva l’estate e le grandi città si svuotano. È tempo di vacanze, relax e di fuga dal lavoro. Se Milano e Roma a luglio e agosto si fermano e per le strade non si vede nessuno, a New York questo è impossibile.

Ci abitano più di 10 milioni di persone e tra queste c’è sempre un’alta percentuale di stakanovisti, o di famiglie che un viaggio non se lo possono permettere, visti i tempi che corrono e una crisi che non accenna a farsi da parte. Non si possono comunque definire sfortunati. La Grande Mela in estate si accende e dà il meglio di sé. Il caldo spazza via dai marciapiedi la neve invernale e apre le porte all’arte, che invade letteralmente le strade di Manhattan e dintorni.
Camminare è un piacere, bisogna tenere gli occhi e le orecchie ben aperte perché ogni angolo della città nasconde un concerto, una performance, una lezione di yoga o di salsa, ma anche giochi e teatro per bambini. Il denominatore comune è la qualità. A partire dagli artisti di strada per arrivare agli attori di Broadway, New York non tollera i prodotti scadenti, e i suoi abitanti sono pronti a tributare un finto, ma bravissimo, Michael Jackson con gli stessi applausi che dedicherebbero ai cantanti e ballerini già affermati.

Iniziamo da Central Park e dai musical: un connubio che rende Manhattan un posto speciale. Molti suoi residenti sostengono che senza “Shakespeare in the park” non ci sia estate. Ormai è una tradizione: ogni anno, dal 1954,  la Compagnia Public Theater propone due rappresentazioni shakespeariane (quest’anno Misura per Misura e Tutto è bene quello che finisce bene) nel suggestivo Delacorte Theater, a cui spesso prendono parte anche attori di calibro internazionale (l’anno scorso Al Pacino era il mercante di venezia).
Situato al centro di Central Park, a pochi metri dal lago artificiale, l’atmosfera diventa magica. Finanziato da privati, ogni serata è gratuita. Ma per ottenere un posto, le persone devono fare la fila. Ormai il “must” (cNew_Yorkhe non si può non fare), simbolo del rispetto tutto newyorchese per l’arte, è proprio l’attesa a Central Park, che viene considerata da tutti un giusto pegno per vedere gratuitamente gli attori di Broadway esibirsi gratis all’aperto. L’esperienza è divertente, estenuante, ma soprattutto estremamente interessante. Per ottenere un posto, le persone, munite di cuscini, coperte e spesso materassi, devono arrivare al parco alle cinque del mattino e sistemarsi davanti al botteghino che apre all’una. In tutte queste ore di dolce far nulla a stretto contatto possono nascere amicizie, amori, collaborazioni di lavoro. That’s New York: l’opportunità in questa città sta sempre dietro l’angolo.
Il teatro, ma ovviamente anche tanta musica. Con lo spuntare dei primi caldi, il Lincoln Center, mecca della musica e dell’opera, si trasferisce all’aperto e spesso propone concerti jazz e classici nel piazzale dell’imponente complesso. Le note di pianoforte invece si possono sentire in giro per tutta Manhattan, da Harlem, sulla 125 strada, al Village, ma anche nel Bronx o a Brooklyn. Da giugno, infatti, numerosi pianoforti colorati e arricchiti da varie stampe, protetti con grosse catene per non essere rubati, sono a disposizione di quanti vogliono esprimere se stessi attraverso l’arte. Play Me, I am Yours (Suonami sono tuo) è un’iniziativa dell’artistico britannico Luke Jerram. Tutti possono cimentarsi, basta soltanto rispettare il turno. Una chicca sono le proiezioni dei film d’autore all’aperto, con lo schermo e le sedie al centro di quel gioiello verde che è Bryant Park, a un passo dalla fifth Avenue.

L’estate a New York significa però fare gruppo. Nella città dei single e della gente sempre di corsa, le belle giornate sono un’ottima scusa per organizzare corsi di ballo all’aperto, cacce al tesoro, lezioni di yoga nel bel mezzo della frenetica Times Square. E se siamo stufi del glamour di Manhattan, rifugiarsi a Brooklyn diventa entusiasmante. Nell’altro grande parco della città,  Prospect Park, ogni estate si svolge il Celebrate Brooklyn (http://www.prospectpark.org/visit/places/bandshell): balli e concerti ogni sera. Jazz, reggae, blues, country: giovani band si alternano sul palco con artisti affermati nella scena americana. La sveglia per chi non si vuole perdere niente, ma proprio niente, o per chi si vuole dare la carica prima di andare a deprimersi per otto ore in ufficio è puntata alle 7. Ogni stagione “Good Morning America” (Buongiorno America) è un appuntamento imperdibile. Nel piazzale del Rockfeller Center, artisti del calibro di Rhianna, Green Day, Lady Gaga, dedicano due ore di concerto ai newyorchesi che hanno rinunciato al sonno pur di non perdersi le star del momento. Insomma, anche questa è New York: puro e gratuito divertimento in una delle città più care del mondo.

Donatella Mulvoni

Donatella Mulvoni, martelive, martemagazine, New York, Note di Viaggio

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