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Mondo Bizzarro Show in Salerno

Dopo il successo di Perugia, la Mondo Bizzarro Gallery (Roma) si propone anche al pubblico salernitano. Con una selezione di diciassette artisti lo Studio 21 Tatto & Art Gallery di Salerno ospita una ricca selezione di alcuni dei più grandi esponenti del Pop Surrealism (e non solo) italiano e internazionale.


Jennybird Alcantara, Anonymous Art, Cinzia Bardelli, Bafefit, Saturno Buttò, Erica Calardo, Ciou, Luciano Civettini, Flavio Falena, Alessandra Fusi, Michele Guidarini, Teiji Hayama, Siva Le Duc, Mark Ryden, Ania Tomicka, Yuka Yamaguchi, Valentina Zummo.
Per l’occasione abbiamo scambiato quattro parole con la curatrice dell’evento, Rossana Calbi (nostra familiare conoscenza N.d.R.) che ci ha fatto una breve panoramica sulla mostra.

Parlami un po’ della mostra: come è stata fatta la scelta degli artisti? E, qualora ve ne fossero, quali Anonymous_Art_-_Le_Monde_medical_04_-_2011_-_Acrilico_su_carta_antica_18_x_22_cmdifficoltà hai trovato?
La selezione è stata piuttosto facile, non ho dovuto neanche accettare compromessi con la gallerista Elena Di Legge, dello spazio Studio 21, si è creata una sinergia fantastica. Abbiamo già un prossimo progetto per l’autunno che riguarda i toys d’artista, tutti italiani e artigianali, niente plastica! La difficoltà con Elena sarà fermarsi!

C’è qualcosa che hai voluto dirci con questa mostra? Qual è stato il filo conduttore, a parte, chiaramente, quello del Pop Surrealism?
Io amo molto Salerno e incontrare due gallerie coraggiose per me è stato importante. Mondo Bizzarro Gallery ha un trascorso lungo ed esporta arte, non esporta un prodotto. Spazio 21 è una giovane galleria che vuole sperimentare e ha quasi una missione didascalica. Lo scopo ultimo è presentare per la prima volta a Salerno una selezione di artisti molto varia nel genere e nello stile. Non credo che tutti si possano ricondurre al pop surrealismo. Per esempio Saturno Buttò è a mio dire un manicheista della luce; estremamente classico, anche nei temi, che potranno sembrare anche troppo forti. Ma nella storia dell’arte molti artisti adesso considerati classici, dovettero coprire nudità eccessive e figure che simboleggiavano un erotismo proibito nella rappresentazione. Quindi, non c’è solo il pop surrealismo tout court.
Con questa mostra ho combinato, secondo lo stile di Mondo Bizzarro, forme alte a forme giocose, forme pop a forme più ricercate e sublimate. Ho giocato con gli opposti. Perché io stessa amo il serio e il faceto e trovo l’uno nell’altro.

Da curatrice e da critica, cosa ne pensi del Pop Surrealism?
Luciano_CivettiniDopo anni di arte concettuale, importante e comunque fondamentale, ma che presuppone uno studio non solo da parte di chi la produce, ma anche del fruitore dello stesso prodotto artistico, finalmente con il pop surrealismo c’è stato un ritorno alla figura.
Un ritorno che è arrivato dal basso, perché è un’esigenza ritrovarsi in un’immagine. Questa si è nutrita di classicismo e si è mischiata ai fumetti per diventare qualcosa che non ha a che fare con nessuna delle componenti da cui nasce. Penso che questa forma d’arte riesca a colpire così facilmente l’immaginario perché usa delle immagini con dei significanti che appartengono a un background che è possibile riconoscere più o meno facilmente. La facilità nel riconoscersi spinge il pubblico a una ricerca che, però, ha un punto di partenza e quindi non spaventa come accade rispetto all’arte concettuale.

Nonostante questo movimento abbia origine da quasi vent’anni, c’è chi sostiene che sia un fenomeno “modaiolo”. Tu cosa ne pensi?
Credo che le mode non siano nulla di negativo. Se l’arte diventa un fenomeno di moda, e non di nicchia, credo che sia un ottimo risultato. Se è pop deve essere di moda e non riservato a pochi. Quindi ben venga che qualsiasi forma d’arte diventi di moda. Se l’arte diventa oggetto di desiderio, come un vestito o un cellulare, non è di certo questo che la sminuisce, anzi!

Quanto credi possa rispecchiare il Pop Surrealism (e/o il New Pop in generale) la nostra società? Pensi che tra vent’anni, le prossime generazioni, possano riuscire a decifrare la nostra epoca come noi oggi ad esempio riusciamo a comprendere meglio i primi del Novecento grazie anche agli interventi dei futuristi?
Ritengo che la bellezza del new pop e delle forme espressive che nascono dalla lowbrow art è che siano facilmente leggibili, adesso. Si stanno trasformando nelle icone del nostro contemporaneo. Ci riusciamo a leggere subito Yuka_Yamaguchiqualcosa di noi. Gli artisti di questo genere sono talmente poliedrici che riescono a spiegarsi a vari animi e a far ritrovare diverse attese artistiche. Non saranno necessari vent’anni. I futuristi, a cui tu fai riferimento, avevano sfaccettature più populiste che popolari; mentre la lowbrow art invade il nostro quotidiano in diversi modi e arriva facilmente a cogliere il concreto e l’immaginifico.  Questo tipo di arte ci aiuta oggi a leggere noi stessi!

L’invito è quindi per venerdì 17 giugno 2011 allo Studio 21, via delle Botteghelle 30 a Salerno dalle 19:30. La mostra si terrà fino al 23 giugno. Non potete mancare!

http://www.facebook.com/event.php?eid=197543070292648

Mauro Tropeano

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