M. Smith, Io non esisto
Un assassino. Un poliziotto che distrugge la sua vita per seguirlo. Una donna misteriosa alle pendici di un vulcano e tanti morti apparentemente innocenti (che nello scorrere delle pagine scopriremo colpevoli dei più efferati delitti).
Massimo Smith, napoletano doc, narratore e autore per il teatro e per il cinema, non lesina sugli input in Io non esisto, primo romanzo della nuova collana Omega della Rogiosi Editore (Napoli) un pò “giallo” e un po’ “noir”.
Sullo stile di Faletti, che negli ultimi anni, in qualche modo ha rovesciato il modello conosciuto di poliziesco, Smith ci mette sulle tracce dell’assassino (Chimera) insieme al suo protagonista, un poliziotto che perde letteralmente testa, famiglia e lavoro dietro ad un caso che nasconde intrighi degni del miglior poliziesco, senza lesinare sui sentimenti terribilmente umani e dolorosi che muovono le gesta di chiunque.
Due protagonisti antagonisti tra loro: un assassino seriale, di cui non esistono tracce, che elimina persone ufficialmente inesistenti, barboni, randagi senza identità che hanno provato a cambiar vita lasciandosi ogni cosa alle spalle, anche il proprio nome. Un assassino spietato che ha dalla sua il fatto di essere terribilmente scaltro e che si diverte a disseminare di indizi il suo percorso di morte. Indizi labili però, a volte così fumosi che la polizia non vede proprio. L’altro protagonista, un poliziotto che rimane a tal punto ossessionato da questa catena di delitti che decide di annullarsi completamente in questa indagine impossibile, contro ogni logica decide di cercare e fermare quella è ormai divenuta la sua ossessione e per farlo rinuncia a se stesso, si trasforma in un’ombra pur di dare la caccia a un fantasma. Ovviamente, scoprendo di avere ragione delle sue idee.
Non dirò altro sulla trama perché questo libro è ricco di sorprese e di indizi ben disseminati e distribuiti nel testo. Il senso di angoscia che permea la narrazione, ben si confà alla story e alimenta sapientemente la curiosità del lettore. Forse unica pecca, un finale rocambolesco in cui, pur comprendendo finalmente appieno la tela di ragno tessuta dal narratore, si perde il filo magico che aveva tenuto salda l’attenzione, mentre l’ossessione inafferrabile che aveva alternato ragione e follia si sfalda in una umanità piuttosto terrena e alquanto precaria.
Assolutamente interessanti le descrizioni dei luoghi del racconto, che si permea dell’ineluttabilità delle leggi della natura, mentre l’uso della prima persona insinua un senso di partecipazione che va ben oltre i limiti narrativi.
In sostanza un buon libro, da leggere sicuramente tutto d’un fiato, senza perdere una virgola.
Massimo Smith, Io non esisto, Rogiosi Editore, pag. 343, € 12
Edyth Cristofaro
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