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WRITING_ La street art targata Hoek e Ike

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WM_24_05_2011_Writer_01Signore e signori siamo lieti di raccontarvi in queste poche righe l’esperimento di Hoek e Ike, ovvero i due artisti che si sono esibiti per la Sezione Writing nel corso della quarta serata del MArteLive lo scorso 24 maggio all’Alpheus.

Chi ha partecipato all’evento avrà visto due baldi giovani prepararsi con maschere e bombolette spray che hanno impugnato silenziosamente, mentre la serata iniziava a riscaldarsi e i nostri ospiti invadevano le sale e gli spazi dell’arte di cui vi parliamo ogni martedì.
Hoek e Ike i due nostri eroi hanno dato inizio al gioco di spargimento di colori sulla superficieWM_24_05_2011_Writer_02 trasparente del nylon, richiamando l’attenzione di curiosi e amanti dei graffiti, che anche in questa occasione hanno avuto la possibilità di deliziare la loro vista affamata di graffiti.
Hoek e Ike, questi due ragazzi dalla faccia simpatica, li abbiamo visti lavorare l’uno a fianco dell’altro, scambiarsi opinioni mentre intanto il disegno prendeva corpo, una danza di movimenti repentini e decisi, non privi di sfaccettature cromatiche: il verde, l’arancio, il viola si incrociano lungo le curve e le linee che vengono tracciate e ritoccate fino a formare una parola, Graffiti, seguita dalla rappresentazione di un viso pacifico e sorridente che mette allegria anche a chi nel pomeriggio si è fatto qualche mezz’ora di fila sulla tangenziale per arrivare in tempo al MArteLive.

Come sempre alla fine l’arte ripaga ogni frustrazione, specie se vissuta con l’entusiasmo di chi, come questi due artisti, si diverte a ricreare un universo di simboli ed immagini appartenenti alla WM_24_05_2011_Writer_03realtà urbana di cui si nutre la street art. Hoek e Ike si fanno portavoce di un’arte che ci piace vivere e gustare mentre percorriamo le strade della Capitale, magari anche da lontano attraverso il finestrino di un treno, così come da vicino andando a conoscerla di persona, inchinandosi di fronte alla sua magnificenza nel descrivere la ribellione, la lotta quotidiana contro l’omologazione e la convenzionalità che attanaglia la nostra esistenza quotidiana. In una giungla di parole, slogan e divieti di cui abbiamo piena la testa, i graffiti sono un angolo da cui prendere le distanze per osservare ciò che ci accade intorno, acquistano un valore unico e irripetibile perché il loro vero scopo consiste nell’essere visibile quanto basta per destare sgomento, sorriso, sdegno e forse coraggio in ogni singolo sguardo. Essi rappresentano una voce nel denunciare, raccontare, esprimere il nostro tempo, un modo per lasciare il segno negli spazi di cui molto spesso ci vengono sottratti in nome di chissà quale legge stabilita da chissà quale mente benpensante.
Lunga vita ai graffiti, lunga vita a Hoek e Ike!

Eva Di Tullio
Foto di Daniele Rotondo

24 maggio, Eva Di Tullio, Hoek, Ike, martelive 2011, martemagazine, Writing

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