Monica P_ A Volte Capita
A Volte Capita di trovare una bella cantautrice che sa quello che suona e si presenta, semplicemente, con un filo di rossetto, la voce calda e un rock sporco, ma efficace. A volte capita – il disco di esordio di Monica P, prodotto dalla Dcave Records – di trovare donne che non si limitano ad essere eteree, ma a cui piace imbrattarsi di folk e rock.
Un bel disco e un bel coraggio. Fuori da quel gretto universo di critici che si agitano come tarantole impazzite ogni volta che una figura femminile imbraccia chitarra e rock (sottolineando ancora di più quel maschilismo musicale italiano che vogliono deprecare), ciò che è da apprezzare è il coraggio, invece, di chi prova a cantare utilizzando ciò che di meno blues o rock esiste al mondo: l’italiano.
Esterofilia o comprensione del problema di fondo, ma si nota bene la differenza in questo disco, in cui figurano tre cover, frutto, com’è evidente, di una oculata scelta che porta ad esaltare incredibilmente le capacita di Monica P: “Soundtrack to Mary” (Soul Coughing) bella, semplice e roca nella sua ottima riproposizione; “Carry me” (Neneh Cherry) in cui Monica P si trova talmente a suo agio da farla risultare quasi meglio dell’originale; “Sideways in the reverse” (Mark Lanegan) in cui fondamentale ruolo nel distribuire valore lo gioca anche la band, The B-Side.
Peccato per la piccola parentesi di banalità insapore della title track, vuota e dai contorni pop che fanno troppo a pugni con il resto del disco, ma che fortunatamente è perdonabile, perché bilanciata da pezzi come “Prenditi tutto”, tra le migliori: ottima ritmica, selvaggiamente soft rock senza troppi fronzoli.
Stesso discorso vale per “Libera”, nella coraggiosa scelta di lasciarsi andare anche ad eccessi ed aggressività pure rock, che rimangono squisitamente come retrogusto speziato, fisso nei pezzi in cui c’è lo zampino dei Sista, ovvero Daniele Grasso (basso, chitarre, synth) e Giusy Jp Passalacqua (batteria e percussioni).
Spazio anche per una leggera e romantica ballad, sulla scia di “A volte capita” (“Se sai ascoltare”), in cui si sente il contributo di chitarra di Simona Norato, che conosciamo in versione Iotatola con Serena Ganci.
A metà strada tra Pj Harvey (pre White Chalk) e Sheryl Crowe, Monica P aggiunge a tutto ciò una strepitosa dose di seduzione nascosta con cura dietro riff, battiti scarni di batteria e corde pizzicate con stile.
TRACKLIST
1. Prenditi tutto
2. A volte capita
3. Soundtrack to Mary
4. Libera
5. Se sai ascoltare
6. Carry me
7. Brividi
8. Sideways in the reverse
Emiliana Pistillo
A Volte Capita, Emiliana Pistillo, martelive, martemagazine, Monica P, musica, Recensioni