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Festival delle idee: gli artisti decidono il futuro di New York

NEW YORK- Come migliorare la qualità della vita in città o preservare le tradizioni culturali? Quali tecnologie usare, come mangiare meglio o respirare un’aria con meno smog? New York si interroga sul suo futuro e a rispondere ci hanno provato un centinaio di Associazioni e gruppi di artisti locali che, per quattro giorni, hanno presentato nelle strade di Manhattan le loro stravaganti idee.

Nuovi metodi per il riciclo, agricoltori che cucinano i prodotti del campo, misure alternative per generare energia e tour in bicicletta per valorizzare le zone verdi della città. Non sono mancate neanche le visite alle terrazze di molti edifici trasformati ormai a orti dove far crescere la verdura e la frutta.
La prima edizione del Festival delle idee, che si è svolto principalmente nei quartieri di Bowery, Soho e China Town, ha coinvolto ed entusiasmato, complice anche una clima finalmente primaverile, centinaia di persone.
Un modo originale per stimolare l’immaginazione degli adulti e far scuola ai più giovani in tema di rispetto dell’ambiente e della propria salute. In uno degli stand, ad esempio, è stata allestita una piscina dove i bambini sono stati invitati a pescare, mentre ascoltavano informazioni sull’ecosistema acquatico. “Anche se non ho più 10 anni, mi sono divertita a lavorare con la carta. Vedere quante cose si possono fare con essa- racconta Janet,29 anni originaria del Texas- ti spinge a essere più parsimoniosa nell’uso. Si possono produrre vestiti, forme di ogni genere, arredamenti originali per la casa”.
Oltre alle bancarelle in strada, si sono svolte anche conferenze e letture con leader di imprese, esponenti delle amministrazioni cittadine, ma anche sognatori e artisti per discutere sulle azioni da compiere per migliorare New York: dal funzionamento della metropolitana all’alimentazione biologica, dalla riduzione della sporcizia all’uso di energie alternative. Una vera e propria maratona di proposte per la riconfigurazione degli spazi pubblici.

Donatella Mulvoni

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