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E musica sia: Marco Fabi, Nidi d’Arac e Quintorigo

© Daniele Rotondo
© Daniele Rotondo

ROMA- Martedì 3 maggio 2011 siamo tutti pronti per l’apertura dell’undicesima edizione del MArteLive. Una pioggia battente coglie di sorpresa sia lo staff che il pubblico assiepato lungo le transenne, ma nessuno demorde. Dopo quindici minuti di tempesta tutto torna alla normalità e lo Spettacolo Totale alle 22:30 ha finalmente inizio.

Tre i gruppi che si alterneranno sul palco della Sala Mississipi. Il primo sarà Marco Fabi con la sua band, un cantautore intimista cresciuto insieme alla musica dei più importanti songwriters DanieleRotondo_SalaBIG_MarcoFabi_02internazionali. La sua esibizione risulta piacevole e distensiva e nel finale è impreziosita dalla presenza del sax dei Quintorigo Valentino Bianchi con cui Fabi ha lavorato alla stesura del suo singolo “Solo le nuvole”.

Dai suoni miti di Marco Fabi passiamo all’energica taranta dei Nidi d’Arac, la tradizione che si mescola alla modernità dei suoni metropolitani. La storica band di Alessandro Coppola, voce e tamburello, non delude le aspettative. Il pubblico fa da cassa di risonanza ad un live privo di pause e stasi, non manca inoltre la danza frenetica della pizzica salentina.
DanieleRotondo_SalaBig_NidiDArac_06Di straordinario i Nidi d’Arac hanno l’accessibilità immediata dell’ascolto, soprattutto dal vivo.  La miscela di musica popolare ed elettronica rendono lo spettacolo un’esperienza unica.
Il loro ultimo lavoro in studio Taranta Container risente della maturità acquisita durante le tante tournèe in giro per il mondo (i Nidi D’Arac sono l’unico gruppo italiano approdato al Womex 2010 di Copenhagen) e della necessità di sdoganare la musica salentina e renderla accessibile al resto del mondo.

Headliner della serata gli eclettici Quintorigo. Possiedono fascino e una sicurezza musicale DanieleRotondo_SalaBIG_Quintorigo_10invidiabile. Provengono dal mondo della musica classica e del jazz, ma il nuovo repertorio non ha nulla a che fare con i loro trascorsi. C’è tanto blues e troppo inglese, noi li amavamo come instancabili plasmatori della lingua italiana. Nel backstage Valentino Bianchi ci spiega che la nuova rotta è dettata dal desiderio di virare verso sonorità più immediate e d’impatto, io aggiungerei anche dalla voglia di approdare all’estero.
Nonostante tutto i Quintorigo sono dei fantastici affabulatori del pentagramma e la voce di Luca Sapio, giunto da circa tre anni alla factory, dona forza a tutto l’impatto live.
Il concerto si concentra principalmente sui brani contenuti in English garden, loro ultimo lavoro, con delle brevi parentesi dedicate al passato (come ad esempio la fantastica “Kristo si!”) e in un’ora e quindici di esibizione non potevano mancare gli incantevoli virtuosismi del sax.
Il primo appuntamento con il MArteLive finisce qui, ma il sipario si riaprirà il 10 maggio per una serata all’insegna della new wave e delle sonorità gotico-fiabesche di Tim Burton.

Paola D’Angelo

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