DANZA_ Da Occidente ad Oriente
La giornata era afosa e le acque del fiume così limpide e fresche che Aretusa si tolse le vesti adagiandole su un tronco di salice piangente e si immerse con grazia nel fiume Alfeo. Ma l’acqua intorno a lei iniziò a formare dei piccoli vortici che sembravano danzare, come se l’acqua volesse accarezzarla…
Dalle pendici del Monte Olimpo a Roma. Un viaggio di quasi mille chilometri avviene in un secondo per entrare nel vivo del terzo appuntamento con il MArteLive 2011 nella sezione dedicata a Tersicore, musa della danza, che accoglie ospiti e non artisti in gara.
La serata si apre con un altro viaggio: da Roma fino al sud della Spagna. Edyth Cristofaro ed Erika Serafini presentano due brani di flamenco che durante le prove sono stati realizzati in modo non proprio preciso e in alcuni momenti fuori sincrono, ma secondo le regole del palcoscenico, ciò che viene disatteso nelle prove sarà elogiato dal pubblico, e in effetti, complice la Sorella Tensione, è stata una performance da sogno realizzata egregiamente.
A ogni delicato movimento delle mani, a ogni fruscìo del costume, a ogni rapido giro di testa, a ogni colpo di tacco è il cuore a percepire qualcosa. Ciò che infatti rende ottima una esecuzione non è solo la partitura gestuale o la tecnica con la quale una coreografia è stata composta, c’è un altro fattore che bisogna tenere in considerazione: l’emozione. Un’emozione è realmente tale quando trasmette delle vibrazioni che vengono percepite provocando in chi osserva un vero e proprio corto circuito cerebrale tutt’altro che pericoloso e negativo, anzi, bisognerebbe preoccuparsi solo nel momento in cui questo corto circuito non avvenga. E a giudicare dai commenti in sala questo corto circuito c’è stato e chi ha seguito la performance con il cuore ha ricevuto in regalo un magico biglietto di sola andata per Siviglia.
Questa serata sembra voler rapire gli spettatori e lanciarli lontano. Distanze che sembrano attimi, ma questi attimi si dilatano durando tempi indefiniti. Valerio Porleri chiude la serata e ci accompagna in Giappone con la performance dal titolo La via del samurai. La coreografia, curata da Martina Fiore e Valerio Porleri e realizzata appositamente per il MArteLive, esamina la trasformazione fisica ma soprattutto mentale di un semplice uomo che viene iniziato alla nobile arte dei samurai. Perché il samurai non è considerato solo un uomo, ma un guerriero, un guerriero di vita. E per raggiungere questo onore serve disciplina e rispetto. La coreografia segue questo tema presentando il danzatore disteso a terra, quasi senza dignità, senza un motivo per vivere, ma qualcosa appare nella sua mente e da larva umana (ri)nasce, cresce e matura fino a giungere al movimento perfetto. Colpi di katana assestati a un uomo immaginario, “manichino ricoperto di malvagità”, manichino colpevole e condannato. Porleri ha voluto rappresentare anche il percorso che accompagna la maturazione dell’uomo, percorso in cui chiunque può riconoscersi, chiunque non si senta realizzato nella propria vita e cerca un nuovo equilibrio, una nuova strada, un mondo migliore.
Emanuele Truffa Giachet
Foto di Federico Ugolini, Giacomo Citro, Andrea Falletta
17 maggio, danza, Edyth Cristofaro, Emanuele T. Giachet, Erika Serafini, martelive 2011, martemagazine, Sezione Danza, Valerio Porleri